Ancona - L’associazionismo dei Comuni come pilastro della strategia per le aree interne e fattore cruciale per il processo di ricostruzione post sisma. Sono questi i temi centrali emersi durante l’incontro di oggi in Regione, a cui hanno preso parte l’assessore Angelo Sciapichetti, i sindaci dei Comuni interessati del Maceratese e dell’Ascolano, il consigliere alle Aree interne Fabrizio Barca, membri del Comitato tecnico della strategia nazionale per le aree interne.
Le Marche sono la prima regione insieme alla Lombardia ad aver firmato l’accordo quadro per l’area pilota del “Basso Appennino Pesarese e Anconetano” per un ammontare di 9,75 milioni di euro. Attualmente sono in corso di definizione strategie per avviare i progetti nelle altre due aree interne marchigiane, il Maceratese e l’Ascolano, rientranti nei territori colpiti dal sisma. Per queste due aree sono previsti in totale ulteriori 17 milioni di euro.
“Siamo perfettamente in linea con la
Strategia Nazionale delle Aree Interne. I processi di associazionismo
sono di estrema attualità nei Comuni del cratere. Occorre pensare a
un nuovo modello per lavorare insieme – ha detto il presidente Luca
Ceriscioli nel salutare Fabrizio Barca prima dei lavori - La
soluzione non è dentro i propri territori, ma nell’aggregazione
tra i Comuni. La Regione continuerà a svolgere il ruolo di soggetto
propulsore supportando i territori con l’obiettivo di far
convergere le azioni per avviare un nuovo sviluppo”.
Associazionismo tra i Comuni quale requisito indispensabile
per ottenere i fondi, ha aggiunto Barca: “I Comuni sanno che
otterranno i Fondi destinati alle aree interne solo mediante un
accordo che istituisca nuove modalità di aggregazione. In questa
fase di cambiamento con il nuovo Commissario succeduto ad Errani, è
auspicabile che venga utilizzata la stessa logica nelle due aree
interne marchigiane, il maceratese e l’ascolano, interessate dal
sisma”.
Durante l’incontro con i Comuni sono
stati presentati i risultati dell’analisi del centro studi Formez
su associazionismo delle funzioni e supporto alla ricostruzione post
sisma. Dallo studio, focalizzato sull’Area interna del Maceratese,
si evince la necessità di accompagnare in maniera più strutturale
il processo di associazionismo, non solo per rafforzare la capacità
amministrativa in vista dei bandi a finanziamento dei progetti ma per
sostenere un disegno di sviluppo di lungo periodo. L’analisi sul
campo suggerisce un’accelerazione nei processi di unione, pensata
come una “federazione”.
L’organizzazione amministrativa
dovrebbe poggiare su due elementi: da un lato un ufficio unico di
area, al servizio della strategia di sviluppo sociale ed economico e
a supporto della ricostruzione, dall’altro un rafforzamento delle
unioni di Comuni, per garantire l’erogazione dei servizi alle
comunità, a partire dal superamento del divario digitale con una
rete informatica ed una banda adeguate.
Il fine ultimo è quello del rilancio delle aree interne e il ritorno duraturo della popolazione negli insediamenti originari.