Casini: 'Opportunità da cogliere e valorizzare'. Pepe: 'Si apre una pagina importante per il territorio'
Ascoli - Sono oltre 61 i milioni a
disposizione dell’Area di crisi industriale complessa Val
Vibrata-Valle del Tronto Piceno per rilanciare le opportunità
produttive del territorio coinvolto: 53 comuni compresi nei Sistemi
locali del lavoro di Ascoli Piceno, Comunanza, San Benedetto del
Tronto e Martinsicuro.
I comuni marchigiani interessati sono
40 (32 del Piceno, 8 del Fermano), 13 gli abruzzesi. Le risorse
pubbliche sono state stanziate con l’Accordo di programma del 28
luglio scorso e saranno utilizzate per attuare il Progetto di
riconversione e riqualificazione industriale dell’area. Il
ministero dello Sviluppo economico ha stanziato 32 milioni, 14,8 la
Regione Marche e 14,7 l’Abruzzo. Presso il Piceno Consind si è
svolto, nel pomeriggio, un evento congiunto di presentazione
dell’Accordo, con la partecipazione di tecnici del Ministero, di
Invitalia (Agenzia per l’attrazione degli investimenti), delle
Regioni Marche e Abruzzo.
Sono stati illustrati le
opportunità e gli strumenti agevolativi, nazionali e regionali, a
disposizione degli investimenti e per rilanciare l’occupazione
nella prima area di crisi complessa interregionale riconosciuta.
“È
una grande opportunità che si schiude al territorio e che il
territorio deve cogliere per programmare il proprio rilancio – ha
detto la vice presidente Anna Casini – Ci sono gli strumenti e il
sostegno pubblico per rilanciare la produttività e recuperare
l’occupazione. Un’occasione da non perdere, in quanto le proposte
e gli investimenti possono riguardare sia i settori tradizionali che
quelli a maggiore innovazione, con un ampio ventaglio di
progettualità finanziabile”.
Secondo l’assessore
all’Agricoltura dell’Abruzzo, Dino Pepe, “oggi inizia una
pagina importante per il nostro territorio. Parte un’altra storia,
quella dove mettiamo in campo i nostri progetti migliori per creare
sviluppo e occupazione”. I 61,557 milioni di euro a disposizione
sosterranno le iniziative imprenditoriali che puntano a migliorare la
competitività e ad attrarre investimenti nell’area di crisi a
cavallo tra Abruzzo e Marche.
Per lo strumento nazionale sono
ammissibili le iniziative che prevedano la realizzazione di programmi
di investimento produttivo e per la tutela ambientale, eventualmente
completati da progetti di innovazione organizzativa. È anche
richiesta la previsione di un incremento occupazionale. Sono
considerati prioritari gli ambiti produttivi dell’industria
alimentare, tessile abbigliamento, prodotti chimici, gomma e
plastica, metallo, autoveicoli e rimorchi, mobili e alloggio.
Attuatore dell’intervento è Invitalia a cui vanno
presentate le domande di accesso alle agevolazioni (dal 25 ottobre al
24 novembre 2017) per gli investimenti superiori a 1,5 milioni di
euro. Le Regioni sono invece competenti per quelli di importo
inferiore, secondo modalità e scadenze dei bandi emanati. Nelle
Marche è già stata attivata, anche per il Piceno, l’operatività
del bando Por Fesr delle altre due aree di crisi regionale
(Fabrianese e Pesarese): le domande per progetti di start up e per
investimenti produttivi di imprese già esistenti potranno essere
presentate sulla piattaforma Sigef dal 2 ottobre.
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