Riconversione e riqualificazione produttiva nei territori del sisma, la Giunta regionale approva lo schema di accordo tra il ministero Sviluppo Economico, Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria e Invitalia.
Ancona - La Giunta regionale ha approvato lo
schema di Accordo di programma tra le quattro Regioni interessate dal
sisma (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria), il ministero dello Sviluppo
economico (Mise) e Invitalia (Agenzia nazionale per l'attrazione
degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, di proprietà del Mise)
per rilanciare il sistema produttivo dei comuni terremotati.
L’accordo è a totale cofinanziato nazionale (Fondo per la
crescita sostenibile) e prevede una dotazione di 48 milioni di euro.
Alle Marche spetta il 62% della disponibilità, pari a una quota di
29,7 milioni di euro. Lo strumento di finanziamento individuato è
rappresentato dall’applicazione, nei territori interessati, della
legge 181/89 che sostiene i programmi di investimento per la
riqualificazione delle aree di crisi industriale non complesse.
“Nuove risorse si aggiungono alle dotazione già
disponibile per la rinascita delle aree terremotate – afferma
l’assessora alle Attività produttive, Manuela Bora - L’accordo,
una volta sottoscritto, prevede meccanismi di flessibilità
giustificati dal contesto e dalla specificità delle aree del cratere
sismico. Quindi procedure più snelle per incentivare gli
investimenti e la loro ricaduta economica nelle aree devastate dal
sisma”.
L’Accordo ha una durata di trentasei mesi dalla
sua stipula e può essere prorogato o rinnovato alla scadenza. Il
Mise, tramite Invitalia, emanerà un avviso pubblico che prevede
aiuti alle imprese per nuovi investimenti, ampliamenti,
diversificazione dei siti produttivi esistenti, per progetti di
tutela ambientale, integrati con un programma occupazionale.
I
progetti ammissibili devono avere un importo di spesa massima di 1,5
milioni di euro, a fronte dei quali l’impresa ottiene un mix di
finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto pari al 75%
dell’investimento riconosciuto.
Le agevolazioni procedurali
introdotte riguardano l’estensione dei settori economici
ammissibili, la possibilità di assicurare il semplice mantenimento
occupazionale, una rimodulazione delle agevolazioni (l’impresa può
scegliere tra finanziamento agevolato e contributi a fondo perduto).