Ascoli - Proseguono le goffe e scoordinate iniziative del governo per le zone terremotate. L'ultima è contenuta nel decreto pubblicato qualche giorno fa in gazzetta ufficiale e che riguarda agevolazioni per accedere alla misura di sostegno al reddito denominata Sia. Agevolazioni che consistono sostanzialmente nell'innalzamento della soglia ISEE di accesso al contributo da 3000 euro a 6000 e nell'esclusione dal calcolo del reddito delle proprietà immobiliari danneggiate o distrutte.
Tuttavia, al di là delle buone intenzioni, il provvedimento si rivela ad una lettura appena un po' più approfondita, fumo, ma sarebbe più opportuno dire polvere, negli occhi delle popolazioni terremotate. Infatti l'innalzamento della soglia ISEE non è altro che un anticipo di tre mesi rispetto a quello che la nuova disciplina del REI già prevede per tutti e che andrà a regime dal 1^ gennaio 2018. Invece riguardo all'esenzione degli immobili terremotati dal calcolo del reddito, tale deroga era stata già introdotta con il decreto legge 8 del 9 febbraio 2017.
Ma ciò che sbalordisce è la contraddizione di una misura come il Sia che utilizza principalmente la soglia ISEE come criterio di accesso al beneficio, e la permanenza di una norma, secondo la quale "costituiscono trattamenti considerati nel calcolo ISEE le seguenti prestazioni godute a seguito degli eventi sismici: contributo CAS, indennità di sostegno del reddito dei lavoratori, trattamenti di integrazione salariale ".
Ciò significa che un cittadino che riceve un contributo Cas pari o superiore a 600 euro mensili in quanto terremotato, viene escluso dal Sia che rappresenta un sostegno al reddito per indigenti. Quindi scegliere....o sei indigente o terremotato....non è previsto essere entrambe le cose. Mi sembra che il Governo nazionale, in riferimento al terremoto, sia preda di una forte ansia da prestazione. In realtà le cose su cui davvero sarebbe utile che Gentiloni si concentrasse sono tre: macerie, casette ed ultimazioni delle verifiche. Il resto è importante ma viene dopo.