Area di crisi del Piceno, illustrati al territorio i contenuti dell’accordo di programma

Area di crisi del Piceno, illustrati al territorio i contenuti dell’accordo di programma

Casini, Bora e Bravi: 'Lavoro di squadra , opportunità e risorse per partire'

Ascoli - Dopo la firma dell'Accordo di programma diventa cruciale il fattore tempo per le imprese. La vice presidente Anna Casini con le colleghe Bora e Bravi hanno assicurato che a settembre saranno pronti i bandi sia per i fondi regionali (progetti al di sotto di 1 milione e mezzo di euro), sia quelli nazionali al di sopra di 1 milione e mezzo di euro (che si avvalgono della legge 181). Per quanto riguarda i fondi regionali l'area di crisi del Piceno avrà un vantaggio nella velocizzazione delle procedure Sigef e quindi anche per l'approvazione dei progetti, perché la cavia l'hanno fatta gli altri territori (Fabriano e Pesaro).


C'è poi un altro fattore cruciale: aprirà a giorni presso il Piceno Consind l'ufficio (ci saranno circa 16 addetti) per tutte le informazioni relative ai progetti da presentare per l'area di crisi complessa del Piceno. Apertura al pubblico dal lunedì' al venerdì dalle 10 alle 13 mentre il martedì e il giovedì dalle 15 alle 17 (preferibilmente su appuntamento).


Oltre alle risorse per il cofinanziamento dei progetti diventa importante anche lo stanziamento di risorse sulla formazione professionale ( quella per occupazione garantita, la formazione continua, quella per il capitale umano nel settore del legno e del mobile, del settore edile-costruzione e meccano-meccatronica. Poi 4 milioni di euro per incentivo all'assunzione: 10 mila euro per il contratto a tempo indeterminato e 5 mila euro per contratti di 24 mesi.


Ci saranno degli incontri formativi sotto con l'ausilio di Invitalia.


Rafforzare il tessuto produttivo attraverso la riqualificazione delle produzioni e incentivi agli investimenti; sostenere nuovi investimenti nei settori strategici; favorire la nascita di nuove iniziative, in particolare quelle proposte da giovani; favorire investimenti di grandi dimensioni; valorizzare la filiera agroalimentare e turistico-culturale; ricollocamento lavorativo e politiche attive del lavoro per gli assunti dalle imprese beneficiarie delle agevolazioni.


Sono gli obiettivi sostenuti dall’accordo di programma per l’area di crisi complessa della Val Vibrata-Valle del Tronto e Piceno, sottoscritto la settima scorsa a Roma e presentata oggi alla stampa e alle istituzioni locali. Nelle Marche comprende 40 Comuni (32 del Piceno e 8 del Fermano).


Interessa i Sistemi locali del lavoro di Ascoli Piceno, Comunanza, San Benedetto del Tronto, coinvolgendo il 15% del territorio marchigiano e il 14% della popolazione regionale. Dispone di una dotazione finanziaria 31,8 milioni di euro (17 nazionali e 14,8 regionali), alla quale si aggiungeranno altre risorse provenienti da canali di finanziamento diversi, come quelli per la ricostruzione sismica. Presso Piceno Consind, la vice presidente Anna Casini e le assessore alle Attività Produttive, Manuela Bora e al Lavoro, Loretta Bravi hanno illustrato le opportunità che si aprono al territorio, insieme a una serie di bandi regionali di prossima emanazione.


“Il Piceno aspettava da tempo questa novità, che è arrivata ed era molto attesa – ha detto la vicepresidente Casini - Abbiamo operato come una squadra davvero integrata e in soli due anni abbiamo portato a casa un risultato che, per il nostro territorio, è importante sia per gli strumenti a disposizione, che per le risorse. È un’iniezione di fiducia per ripartire su basi concrete, dopo il recente sisma che ha sconvolto le Marche”.


L’assessora Bora ha sottolineato che “dopo nove anni si è finalmente concluso un lungo percorso, costruito con il territorio e con il Governo. Se ne è aperto un altro, oggi, fatto di grandi opportunità da cogliere e di investimenti da realizzare”.


Bora ha chiarite che alle risorse dell’Accordo di programma se ne aggiungeranno altre, in particolare quelle del fondo di solidarietà: “Ai 280 milioni aggiuntivi già stabiliti, andranno sommati i 160 del Programma di sviluppo rurale e la settantina di milioni che il ministero per lo Sviluppo Economico sta predisponendo con diversi canali di finanziamento. Ora ci sono tante opportunità da cogliere e questa è una giornata piena di ottimismo”.


L’assessore Bravi ha ribadito che “le risorse ci sono, come pure le opportunità e dobbiamo allora uscire dalla crisi con una marcia in più. Significa che dobbiamo predisporre un progetto industriale forte, virtuoso che punti sulla caratteristiche economiche del territorio, ma attenta a una nuova formazione, altrimenti ritorniamo a una logica assistenzialistica che non serve. Dobbiamo evitare questo mordi e fuggi che c’è stato in passato, puntando sull’innovazione”.


Bravi ha anche anticipato “due buone notizie che provengono da Roma: la proroga della cassa integrazione ai lavoratori e ai disoccupati dell’area di crisi complessa del Piceno; la convergenza sull’emendamento per lasciare nelle zone del cratere l’organico scolastico pre sisma”.


Paolo D’Erasmo, presidente della Provincia di Ascoli Piceno, intervenuto all’incontro, ha sottolineato come “la Giunta regionale, a inizio mandato, ha raccolto la priorità numero uno del territorio, sempre richiesta dalle istituzioni e dalle forze economiche. Esigenza primaria che parte dal 2008 e che ora dobbiamo saper valorizzare elevando il livello di progettazione per puntare su una nuova industrializzazione del Piceno”.



Area di crisi Vai Vibrata-Valle del Tronto Piceno: focus Marche


Dati statistici L'area dì crisi comprende 40 Comuni delle Marche (32 del Piceno e 8 del Fermano). Interessa i Sistemi locali del lavoro (SLL) di Ascoli Piceno, Comunanza, San Benedetto del Tronto, coinvolgendo il 15% del territorio marchigiano e il 14% della popolazione.


L'età media è di 46 anni, mentre i residenti in età lavorativa (15-64) costituiscono il 62% della popolazione dei comuni coinvolti.

    - Nel 2011 1e imprese attive nei SLL interessati dall'area di crisi erano 18.029, occupando 54.411 addetti: sostanzialmente il 14% dell'imprenditoria e i1 12% degli addetti marchigiani.

    - La concentrazione maggiore delle imprese riguardava il settore dei servizi. Nell'ambito dell'industria, l'edilizia presentava il maggior numero di imprese, ma era il manifatturiero a occupare più addetti. Prevalente è la presenza di microirnprese, con una dimensione occupazionale molto piccola, per lo più ditte individuali e liberi professionisti, seguite da società di persone e di capitali.

    - L'andamento delle imprese, registrate negli anni 2014-2015, mostra una lenta ripresa per entrambe le province marchigiane (+53 imprese nell'Ascolano e +7 nel Fermano), in linea con le medie regionali. Negativo, invece, il saldo per le imprese di giovani (under 35), mentre positivo quello per le imprese straniere. Le imprese costituite sotto forma di società di capitali presentano una lieve variazione percentuale positiva rispetto al 2014 (+249 unità nel Piceno e +181 nel Fermano).

    - Nel 2014 1'11% (media) della forza lavoro dei SLL interessati all'area di crisi risulta disoccupata, al di sotto della media nazionale (12,7%). La popolazione occupata rappresenta il 45,8% della forza lavoro (sopra la media nazionale), mentre la popolazione attiva (sopra i 15 anni) è il 51,4% della forza lavoro.

Obiettivi del progetto di riconversione 'versione e riqualificazione industriale (PRRI)


Rafforzare il tessuto produttivo esistente attraverso la riqualificazione delle produzioni e incentivi agli investimenti (innovazione dei prodotti e dei processi produttivi, tutela ambientale). Attrazione nuovi investimenti in settori strategici, in linea con le manifestazione d'interesse pervenute. Sostegno alla nascita di nuove iniziative, in particolare quelle proposte da giovani e a progetti che garantiscano la continuità aziendale (trasferimento di impresa).


- Promozione dei programmi di investimento di grandi dimensioni, sostegno a progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, valorizzazione della filiera agroalimentare e turistico-culturale. Ricollocamento lavorativo e politiche attive del lavoro per gli assunti dalle imprese beneficiarie delle agevolazioni.

Manifestazioni di interesse


    Il 14 ottobre 2016 si è chiusa la "call" lanciata da Invitalia per raccogliere le manifestazioni d'interesse a investire nell'Area di, crisi industriale Val Vibrata- Valle del Tronto-Piceno. Le disponibilità sono state 756 (con un 7% incomplete), per un totale di investimenti pari a 1.584 milioni di euro e una previsione occupazionale di 8.143 addetti.

    - Le manifestazioni si riferiscono a una vasta gamma di ambiti settoriali, con una netta concentrazione nel manifatturiero (50% degli investimenti e dell'occupazione).

    - Le proposte di investimento nei settori produttivi sono 257 e raccolgono più di un miliardo di investimenti: il 60% riguarda progetti di piccole dimensioni (sotto la soglia di 1,5 milioni, finanziati con i fondi regionali). Sopra la soglia di 1,5 milioni (sostenuti dalle risorse nazionali) , il 70% riguarda il manifatturiero, il 17% l'industria alimentare e il 12% la fabbricazione de] metallo. Il 18% dell'occupazione manifatturiera è raggruppata in 8 progetti di fabbricazione autoveicoli, rimorchi e semirimorchi.