Ascoli - “Sono sorpreso, ma non troppo, di fronte alle dichiarazioni rilasciate da Alberto Palma, a cui forse non sono state fornite tutte le informazioni nei tempi e nei modi dovuti”. Lo dice il presidente della Camera di Commercio di Ascoli Piceno, Gino Sabatini, commentando le dichiarazioni del presidente della Fondazione Carifermo e membro dell’Ente camerale fermano. “Il processo aggregativo, che ha portato alla proposta di una Camera di Commercio regionale e tre aziende speciali, si è svolto su diversi tavoli istituzionali ed è stato di grande trasparenza - spiega Sabatini –, come conferma l’ampia eco sui media, che hanno ben illustrato le diverse posizioni”.
“Dunque, non è corretto verso l’Ente camerale che rappresento – dice ancora il presidente – che si possa pensare a manovre non meglio identificate con Ancona. Anzi, e il fatto è sfuggito a Palma, Ascoli ha sempre chiesto che la nuova Camera di Commercio dovesse rappresentare tutti i territori delle Marche e che in alcun modo fosse anconacentrica”.
Secondo Sabatini, inoltre, “l’avvocato Palma sorvola su ciò che poteva essere e non è stato e non pondera procedure e tempi previsti dalla legge”. “E’ bene spiegare chiaramente all’opinione pubblica e anche all’ex sindaco di Ruscio, e a tutte le forze politiche che oggi chiama a raccolta, che Fermo poteva benissimo aggregarsi proprio durante gli anni del doppio incarico di Di Battista, numero uno della Camera fermana e dell’Unioncamere regionale”. “C’era una finestra di due anni e non di due giorni, fino al 9 dicembre 2016 – continua Sabatini – per deliberare l’aggregazione anche con la sola Macerata, che sarebbe stata vincolante per il Ministero di fronte alla successiva riforma”.
Sabatini osserva ancora: “Se volessi usare la stessa malizia dell’avvocato Palma, potrei pensare che in quei due anni qualcuno era impegnato a trattare con Ancona per la Camera di Commercio unica”.
“Piuttosto, credo che agli imprenditori non interessino le chiacchiere di bottega e le rivendicazioni personali, tanto più la visibilità di singoli esponenti del sistema camerale regionale – conclude Sabatini -. Del resto, nessuno meglio del presidente della Fondazione Carifermo sa che la crisi e le urgenze post terremoto impongono massima coesione tra i territori, progetti forti e con impatto positivo sulle imprese e addio ai finanziamenti a pioggia. La soluzione di equilibrio che abbiamo trovato e che è alla firma del ministro Calenda, Camera di Commercio unica e tre aziende speciali, è quella che meglio garantisce il sistema economico di tutte e cinque le provincie marchigiane. Se, invece, le osservazioni di Palma esprimono il timore del territorio che Ancona possa fare l’asso piglia tutto, sappia che troverà Ascoli schierata per impedire che tutto ciò accada”.