Ascoli - Pieno coinvolgimento di tutti i soggetti portatori d'interesse del territorio e dei cittadini nel percorso per la redazione definitiva del Piano d'Ambito: questo l'obiettivo emerso nell'ulteriore proficuo incontro che si è svolto oggi nella sede dell'ATA Rifiuti dell'ATO 5 - AP - per la presentazione del documento preliminare. Erano presenti il Presidente Paolo D'Erasmo, i componenti del comitato di coordinamento dei sindaci dell'Ata e numerosi rappresentanti delle organizzazioni sindacali, delle associazioni ambientaliste e dei comitati dei cittadini.
Tra i macro indirizzi del Piano, in coerenza con le previsioni del Piano Regionale, il superamento del 70% della raccolta differenziata entro il 2020 o, in uno scenario migliore, il superamento della soglia del 75% nonché una contrazione della produzione dei rifiuti media del 10% diminuendo di almeno 100 mila tonnellate i rifiuti prodotti determinando quindi, in 15 anni, la necessità di gestire un flusso residuale di 400 mila tonnellate anziché 640 mila (prevedibili qualora non si intervenisse nell'ottimizzazione dei servizi e degli impianti). Tutto ciò agendo, in primo luogo, attraverso azioni ed iniziative per la limitazione della produzione di rifiuti organici, quali lo sviluppo del compostaggio domestico e il potenziamento dei centri del riuso. Fondamentale viene considerata anche l'azione sugli impianti esistenti individuando soluzioni progettuali e gestionali che ne consentano la piena valorizzazione.
L'analisi sinora eseguita ha permesso di evidenziare infatti un deficit impiantistico per quanto riguarda il trattamento della frazione organica (pari a circa 35.000 ton/anno) ed un surplus di potenzialità per quanto riguarda il TMB (pari a circa 55.000 ton/anno). Elemento centrale del Piano sarà quindi trovare le soluzioni per la riconversione impiantistica che conseguano gli obiettivi prefissati dalla legge, permettano di soddisfare le esigenze di gestione dei flussi di rifiuti raccolti in modo differenziato a vantaggio dei cittadini, non solo sotto il profilo economico ma anche sotto il profilo ambientale e sanitario. Tra gli obiettivi, infatti, si ipotizza di smaltire non più di 22-24 mila tonnellate, rendendo quindi del tutto marginale l'eventuale ricorso ad una discarica e aprendo la strada ad una riduzione importante delle tariffe e ad un ventaglio maggiore di opzioni.
Da parte loro le associazioni ed i sindacati hanno chiesto di puntare con forza sul recupero e riuso dei materiali, sulle campagne di sensibilizzazione e sulla collaborazione con l'università di eco design. Al termine dell'incontro è stato fissato un nuovo appuntamento il 17 maggio per un approfondimento alla presenza dell'Assessore Regionale all'Ambiente Angelo Sciapichetti.
"Nel frattempo, siamo aperti a ricevere tutti i suggerimenti e le proposte che provengono dal territorio - evidenzia il presidente D'Erasmo - l'intento del Piano è infatti quello di rispettare la normativa regionale e, nello stesso tempo, individuare le soluzioni più sostenibili dal punto di vista economico e ambientale coinvolgendo tutti gli stakeholders del territorio. Voglio ricordare che l'Ata fino a due anni fa non si era costituita e che si è partiti già da una situazione di emergenza nella gestione dei rifiuti urbani a causa dell'assenza di una discarica per lo smaltimento. Abbiamo fatto un lungo percorso insieme con tutti i sindaci e soggetti del territorio e siamo la seconda Ata delle Marche a formulare un documento Preliminare di Piano d'Ambito che andrà all'esame, entro fine maggio, dell'assemblea Ata.
Voglio comunque rimarcare che, anche grazie agli sforzi profusi dai sindaci, dalle società incaricate del servizio, dalle associazioni ambientaliste e dai cittadini, il territorio dell'ATO rifiuti 5 della provincia di Ascoli Piceno ha raggiunto un livello di raccolta differenziata nel 2016 sopra il 60% e non è più quindi fanalino di coda nella regione Marche; seppur con performance, anche significativamente, disomogenee nei vari Comuni del territorio. Si rilevano infatti comuni virtuosi sia per la ridotta produzione di rifiuti che per l'elevata percentuale di raccolta differenziata; un discorso a parte va fatto riguardo ai comuni delle aree interne che maggiormente hanno risentito della crisi sismica".