Ascoli - L'interruzione di energia elettrica nei territori colpiti dal maltempo e flagellati dal terremoto, tuttora in corso in diversi comuni e frazioni, è un fatto gravissimo e inaccettabile. Roba da paesi sottosviluppati.
Il Governo, azionista dell'Enel, risponda di questi disservizi assurdi e ingiustificati, posto che due informazioni sono note e accertate: le aree ad alto rischio sismico e le zone dell'alto Appennino con prevedibili nevicate e gelate. Dunque la svista Ú un'inadempienza che qualcuno deve pagare. Coloro che non hanno il senso dello Stato e l'amor patrio non possono guidare aziende a prevalente capitale pubblico. Si consegnassero alla concorrenza se vogliono pensare solo al business o vadano a vendere lampadine.
E' quanto dichiarano il capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli, che ha inviato un'interrogazione al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, e il presidente del Consiglio comunale di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti.
«La mala gestione del management di Enel in questi anni - ha precisato Fioravanti- ha portato l'azienda a dar vita ad un piano di investimenti in una logica clientelare, che ha favorito principalmente le città del nord Italia a discapito di centri già precedentemente mappati e che hanno evidenziato notevoli carenze manutentive, come vaste zone del centro Italia. Solo grazie alla professionalità dei dipendenti Enel, che hanno sfidato neve e ghiaccio, si sta tornando lentamente verso la normalità ».
«Si chiede al presidente del Consiglio - ha concluso Rampelli - quali azioni intenderà prendere sull'Enel e come intenderà vigilare affinché gli investimenti dell'azienda possano essere disposti verso le località che da tempo necessitano di un piano manutentivo adeguato e conforme alle sue criticità ».