Ascoli - "Con lettera unitaria del 16/12/2016 le scriventi Organizzazioni CGIL CISL e UIL territoriali, in considerazione dei gravi problemi causati dal sisma alle famiglie e alle scuole della provincia di Ascoli Piceno, chiedevano ai Sindaci e alla Provincia di sospendere per l’anno 2017/2018 iniziative di dimensionamento della Rete Scolastica.
I problemi sono tanti e tali che ogni cambiamento non può non indurre sulle famiglie altro stress oltre a quello terribile del sisma: servizio scolastico sospeso per vari giorni, tanti edifici scolastici con lavori in corso, scuole addirittura inagibili, plessi accorpati altrove, famiglie che hanno dovuto lasciare la propria abitazione per altri luoghi o che hanno dovuto traslocare in alberghi della costa, incertezza da parte di tanti genitori circa le scuole presso cui iscrivere i propri figli sia per problemi logistici sia per la sicurezza degli edifici.
La delibera presa dal Comune di Castel di Lama tendente a creare un unico ISC sul territorio comunale di competenza, togliendo il plesso di Via Adige all’ISC Falcone Borsellino, ha aperto la strada allo smembramento totale di quest’ultimo; di seguito l’Unione dei Comuni della Vallata del Tronto deliberava di costituire un ISC con sede ad Offida con Appignano ed Ascoli senza interpellare i Comuni in questione; il Comune di Colli che ha minacciato di tornare con Spinetoli (con cui era 6 anni fa e con cui gestisce da sempre la Scuola Media) e comunque ha chiesto una pausa di riflessione per l’anno in corso a causa del Sisma; il Comune di Offida che con un’ISC sottodimensionato da anni e con l’edilizia scolastica da reinventare a causa del terremoto si è proposto come sede amministrativa di un nuovo ISC includendo oltre a Castorano, anche Villa S. Antonio (di Ascoli Piceno), Colli e Appignano; il Sindaco di Appignano del Tronto che deliberava invece di soprassedere per l’anno in corso; il Comune di Ascoli che decideva che non sarebbe andato con Offida e che piuttosto avrebbe riportato i plessi di Villa S. Antonio nell’ambito dell’ISC Don Giussani di Monticelli, proponendo comunque una pausa per il Sisma.
Come si può capire i Comuni si sono mossi in modo del tutto scoordinato e non omogeneo, senza rendersi conto che andavano a distruggere una realtà come l’ISC Falcone Borsellino, che era nato proprio come Scuola di raccordo tra vari comuni limitrofi, che ha una qualità che pochi ISC possono vantare a beneficio dei propri utenti. Vogliamo ricorda almeno due elementi: l’Istituzione con il Circolo Ascoli Centro della prima Rete di formazione per il personale scolastico (“Rete Insieme”), il Laboratorio di Storia con il prof. Ivo Mattozzi (esperienza unica in tutta la Provincia).
In questa situazione di incertezza sia delle famiglie sia delle comunità coinvolte, la Provincia di Ascoli Piceno, con decreto del Presidente n. 228 del 29/12/2016 ha proposto una nuova programmazione della Rete Scolastica in cui decide la soppressione dell’ISC “Falcone Borsellino” dimensionato e di alta qualità per istituire l’ISC “Vallata del Tronto” con sede amministrativa in Offida.
Per le Superiori , dove la competenza è tutta in capo alla Provincia, viene adottata una proposta di “spartizione” dei tre Istituti sottodimensionati della città, senza tener conto degli effetti nefasti di tale scelta, anche con grave danno per i posti di lavoro ATA (sia Amministrativi sia Collaboratori scolastici), senza avere il coraggio di dare alla città di Ascoli almeno una nuova solida Autonomia Scolastica, unificando due dei tre Istituti.
Nel merito del decreto del Presidente della Provincia, CGI CISL UIL territoriali fanno presente quanto segue:
1) E’ assurdo distruggere una Istituzione ben funzionante e gradita alle famiglie, nata storicamente proprio come raccordo tra diverse comunità attigue, in un sistema di piena collaborazione;
2) E’ infondata la pretesa del Comune di Castel di Lama di avere un unico Istituto scolastico comunale, quando è palese che i bambini a sud della Salaria e residenti nel Comune di Ascoli Piceno dovranno per forza frequentare almeno il plesso della Media di Castel di Lama (esattamente come avviene da sempre); inoltre risulta che all’interno dell’ISC Falcone Borsellino, che insiste sul territorio del Comune di Ascoli i rapporti con il Comune di Castel di Lama sono stati sempre ottimi;
3) I numeri indicati per la nuova realtà dell’ISC Vallata del Tronto non sono attendibili perché se il Comune di Ascoli chiede di accorpare i due plessi di Villa S. Antonio all’ISC Don Giussani e Colli chiede di tornare con Spinetoli, il nuovo ISC si attesterebbe su 660 alunni e quindi destinato a tornare a breve sottodimensionato;
4) Non si fa un buon servizio all’utenza e al personale, con lo spostamento della sede amministrativa a Monticelli o a Offida, che è la zona meno popolosa;
5) Ci saranno effetti molto negativi sulla continuità didattica e amministrativa perché in base alle regole stabilite nel Contratto sulla Mobilità del Personale scolastico saranno coinvolti tutti i docenti, tutto il personale Ata e tutti i Dirigenti dei 3 Istituti coinvolti (ISC Falcone Borsellino, ISC Castel di Lama Capoluogo e ISC Don Giussani), che in base alla graduatoria potrebbero lasciare l’attuale sede; (secondo la decisione finale potrebbe anche esserci incluso l’ISC di Spinetoli):
6) In questa operazione complessa ci saranno senza dubbio perdenti posto e contrazioni di posti di lavoro. Almeno 4 negli ISC e altri più numerosi alle Superiori, in quanto l’Organico ATA tra 900 e 1200 alunni è identico;
7) Il Decreto omette vari documenti essenziali per comprendere la volontà espressa dal territorio. Infatti mentre si evidenziano le delibere degli Organi Collegiali delle Superiori, si omettono le delibere contrarie dell’ISC Falcone Borsellino; non c’è traccia della delibera contraria del Comune di Appignano e di Ascoli Piceno; non sono state espresse le volontà del Collegio del Don Giussani;
8) Non si motiva la scelta della sede di Presidenza a Offida (scelta che deve nascere invece dall’intesa tra Enti locali e Istituzioni scolastiche);
9) Non sembra possibile che la Regione Marche poi accetti il passaggio del plesso di via Adige all’ISC di Castel di Lama e neghi lo stesso diritto al Comune di Ascoli per il passaggio dei plessi di Villa S. Antonio all’ISC Don Giussani di Monticelli.
In conclusione CGIL CISL e UIL, lungi dal pensare che questa operazione abbia obiettivi meramente politici, tornano a ribadire che è necessario in questo momento fermarsi un momento per non aumentare lo stress delle famiglie provate da un terremoto spaventoso e che ancora non si può considerare alle spalle (tutti i Comuni interessati sono nel cosiddetto cratere), come d’altra parte ha fatto la Provincia di Macerata.
Pur riconoscendo la legittimità della proposta, CGIL CISL UIL chiedono alla Regione Marche:
1) di non procedere per l’annualità 2017/2018 al dimensionamento proposto;
2) di acquisire gli effetti del Sisma sulle prossime iscrizioni;
3) di valutare la situazione di altre realtà scolastiche prossime a diventare sottodimensionate;
4) di ripensare la proposta di “spartizione” degli Istituti Superiori di Ascoli Piceno alla luce del fatto che il Liceo Scientifico e l’ITI sono ben dimensionati e lo stesso Mazzocchi essendo l’edificio più nuovo della città dovrebbe avere naturalmente un incremento di iscrizioni per motivi di sicurezza;
5) di ragionare per creare almeno una nuova Autonomia visti i numeri degli iscritti e la necessità di non privare la città di realtà importantissime per il mondo del lavoro;
6) di valutare l’opportunità di chiedere al MIur una deroga sul numero minimo per la formazione delle classi e sezioni nei Comuni del cratere, fino a quando le comunità non si saranno ricostituite".