Ascoli - Doccia fredda per la imprese che sono in attesa del bando (entro 12 febbraio 2017) per l'Area di crisi industriale complessa Piceno-ValVibrata. La vice presidente della Regione Marche, Anna Casini, ieri sera, nel corso nell'incontro per l'illustrazione del Psl Piceno del Gal Piceno, ha comunicato che le risorse pensate dal governo ammontano complessivamente soltanto a 15 milioni di euro.
“Non ci stiamo proprio – ha detto Casini, promettendo battaglia – Ci sarà la prossima settimana un incontro a Roma per l'area di crisi dove andremo a battere i pugni per ottenere una giusta considerazione per un territorio che in più è stato colpito dal terremoto”.
Non è la sola presa di posizione della vice presidente Casini che punta ad ottenere qualcosa in più anche sul fronte della redistribuzione del 17 per cento di cofinanziamento governativo sul Psr.
Sotto accusa la redistribuzione paritaria del cofinanziamento ad esempio a regioni come il Lazio che hanno avuto una piccolissima parte di territorio colpita dal terremoto. La Regione Marche quindi andrà a Roma ad esigere che si distribuiscano le risorse in base alle effettive conseguenze che il sisma ha provocato all'agricoltura di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo.
Guardate invece cosa è accaduto per l'area di crisi di Fabriano. La Antonio Merloni Spa, azienda leader
del comparto produttivo degli elettrodomestici, è dal 2008 in
amministrazione straordinaria. La crisi ha interessato tutte le
aziende del Gruppo, coinvolgendo circa 3.000 dipendenti e 73 comuni
delle Regioni Marche e Umbria.
Il Ministero dello Sviluppo
Economico, la Regione Marche, la Regione Umbria e Invitalia hanno
sottoscritto un Accordo di Programma per l’attuazione del Piano di
sviluppo dell’area di crisi, impegnando risorse pubbliche pari a 81
milioni di euro (35 nazionali, 46 regionali)