Ascoli – L'esclusione di diversi Comuni dal cratere sismico individuato dalla Protezione Civile e dal Commissario Vasco Errani ha creato un dibattito acceso.
Ascoli Piceno è tra questi. I consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Giacomo Mani e Massimo Tamburri hanno presentato una mozione su questo ema e ne chiederanno l'anticipazione di trattamento in Consiglio.
Molti i punti che Manni e Tamburri pongono all'attenzione dell'Amministrazione comunale. Tra quelli non presenti nella mozione anche le occupazioni di suolo pubblico con transenne e nastro rosso per perimetrare edifici privati dichiarati inagibili. Secondo l'M5S questa occupazione di suolo pubblico dovrebbe essere pagata dai privati così pure la messa in opera delle transenne.
Questa modalità eviterebbe quel che sempre accade e cioè di vedere transennate in “eterno” edifici per i quali non vengono mai messi in opera lavori di ripristino.
Altra evidenza che Manni e Tamburri pongono è quella dei lavori da fare subito, ad esempio per il patrimonio culturale costituito da quelle chiese nel territorio danneggiate dal terremoto e che custodiscono affreschi del 1.100 o del 1.600. Con l'arrivo delle basse temperature questi affreschi subirebbero danni irreparabili per infiltrazioni d'acqua dal tetto fatiscente o dal gelo.
Il testo della mozione:
M5Stelle - MOZIONE POST- RICOSTRUZIONE
Premesso che:
- dal 24 Agosto 2016, forti scosse sismiche hanno colpito diversi Comuni della Regione Marche ed in particolar modo i Comuni di Arquata del Tronto, Acquasanta Terme, Montegallo, Montemonaco e Montefortino;
- l’evento sismico, ha provocato 297 morti, diverse migliaia di sfollati e crolli che hanno devastato il patrimonio abitativo, produttivo, ricettivo e architettonico di quei luoghi;
- una volta terminata l’emergenza occorrerà avviare il processo di ricostruzione abitativo/infrastrutturale, sociale, culturale, economico e produttivo;
- il comune di Ascoli conta diverse decine di immobili pubblici e privati, alcuni dei quali si trovano in una situazione di inagibilità;
- numerose saranno le difficoltà e problematiche che investiranno la complessiva "governance" della ricostruzione post-terremoto.
Considerato che:
- il decreto relativo alla ricostruzione esclude il nostro Comune dal cratere, nonostante siano stati inseriti vari Comuni limitrofi come Palmiano, Venarotta e Roccafluvione;
- tale mancato inserimento comporta anche e soprattutto maggiori difficoltà a quei cittadini che hanno la propria abitazione o attività produttiva inagibile, ai quali viene negata la possibilità di avere un’esenzione anche sull’imposizione fiscale, nonché sui mutui contratti e sulle bollette da pagare.
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA:
- ad intraprendere tutte le azioni politiche e amministrative necessarie affinché venga verificato, sia tecnicamente che giuridicamente, l’iter procedurale che ha comportato il non inserimento del comune di Ascoli Piceno all’interno del cratere;
- nel caso in cui risulti corretto il non inserimento, ad attivarsi, in tutte le sedi istituzionali competenti, affinché vengano concesse le stesse tutele dei comuni inseriti nel cratere, in particolar modo a quei cittadini che hanno la propria abitazione o attività produttiva in stato di inagibilità, sia essa totale o parziale;
- affinché vengano immediatamente attivate, da parte del Commissario Governativo, tutte le azioni volte a mettere, nella fase antecedente alla ricostruzione definitiva ed attraverso delle opere provvisionali, in sicurezza i beni mobili ed immobili che siano stati dichiarati inagibili in misura totale o parziale, in particolar modo le abitazioni e gli edifici storico/culturali, per evitare che le intemperie possano arrecare danni irreparabili.