Cna, le manifestazioni d'interesse per l'area di crisi scadono il 14 ottobre

Cna, le manifestazioni d'interesse per l'area di crisi scadono il 14 ottobre

Non può essere dimenticata un'infrastruttura cosiddetta vitale che è l'acquedotto del Piceno-Fermano

Ascoli - Quattro incontri programmati in tutta la provincia da Cna e oltre trecento imprenditori che hanno potuto avere informazioni di prima mano sui 6 milioni di euro di finanziamenti destinati alle imprese del Piceno che investono per la riqualificazione delle aziende e per l’occupazione.


E’ il risultato dell’azione messa in campo dalla Cna di Ascoli e da Fidimpresa Marche per informare le imprese sulle opportunità derivanti dal riconoscimento per la nostra provincia dello status di area di crisi industriale complessa.

Nell'occasione c'è stato il ricordo di una figura storica per Cna del Piceno come Francesco Speca, recentemente scomparso.


Un tour informativo in tutta la provincia che si è concluso venerdì scorso nella sala congressi di Piceno Consind, con la partecipazione, fra gli altri, di Anna Casini, vice presidente della Regione Marche.


Il seminario si è aperto con gli interventi di Luigi Passaretti, presidente della Cna Picena, che ha introdotto il tema della qualità delle persone (ricordando i valori espressi da suo padre) che debbono comportarsi in modo corretto. Poi Domenico Procaccini, presidente di Piceno Consind. Sabrina Cardinali, presidente di Fidimpresa Marche. Nel dettaglio delle misure di credito a disposizione del Piceno hanno relazionato: Marco Calabrò, dirigente politiche industriali Mise e Corrado Diotallevi, dirigente Invitalia con Pasquale Pignalosa.


Per le infrastrutture viarie è ormai individuata la Pedemontana Abruzzese-Marchigiana (per le Marche si chiama Mezzina) con buona pace di chi, negli anni, ha sventolato bandiere di arretramento autostradale e bretelle di raccordo per le quali non ci sono risorse.


Le infrastrutture non sono solo quelle viarie. Secondo noi non può essere dimenticata un'infrastruttura cosiddetta vitale che è l'acquedotto del Piceno-Fermano e che, tra l'altro, vive una situazione d'emergenza perché la sua captazione storica è proprio nell'epicentro del cratere sismico a Pescara del Tronto.


Un territorio unito lo si capisce anche quando non dimentica i servizi essenziali a rischio e la politica con la P maiuscola è in questi casi che dovrebbe dire la sua.


C'è un altro punto che però occorre chiarire. Quando la Regione Marche in più di un'occasione ha detto che avrebbe fatto fronte con risorse proprie (5 milioni e 700 mila euro) ai progetti che vanno a coprire i progetti più piccoli nel range per intenderci da 75 mila a 1 milione e mezzo di euro, in realtà non ha detto una cosa precisa. Perché in realtà Invitalia può operare con strumenti diversi e quindi non solo per progetti dal milione e mezzo di euro in su, ma anche per quelli più piccoli.


La Regione Marche ha sempre sostenuto che ha dovuto blindare quei famosi 5 milioni e 700 mila euro, perché non finissero nel calderone regionale, con l'accordo di programma per l'Area di crisi del Piceno e quindi si potevano spendere solo una volta redatto il bando. Noi speriamo vivamente che sia così, perché se ciò non fosse si sarebbe perso tempo nel dare ossigeno a tutte quelle aziende che da due anni a questa parte stanno aspettando bandi regionali dal parto “podalico”. Sarebbe interessante a questo punto capirne la difficile gestazione. A veder bene pare che nelle Marche si sia tutti agricoltori visto che per ora si è parlato solo di Psr.



Nell'incontro della Cna i relatori hanno illustrato le agevolazioni ammesse per progetti di start up d’impresa, di investimento produttivo presentati da imprese già esistenti o anche per la creazione di nuove unità produttive, innovazione dell’organizzazione, trasferimento d’impresa.


Risolto anche un assunto della Regione Marche che consentiva solo alle startup costituita a 36 mesi dall'emissione del bando per l'area di crisi di poter adire alle agevolazioni. In realtà, come detto anche dal dottor Diotallevi di Invitalia possono adire le startup costituite da 60 mesi e in ogni caso vengono considerate startup anche quelle società che non sono ancora decollate come può dimostrare il loro fatturato.



Secondo Cna sono oltre 6mila le imprese, di tutti i comparti produttivi, che svolgono la loro attività in settori compatibili con quelli previsti dal bando dell’area di crisi.


“Come Cna di Ascoli Piceno – ha detto nel corso del seminario a Piceno Consind sull’area di crisi, il direttore provinciale, Francesco Balloni - abbiamo raccolto e gradito l'opportunità di organizzare incontri finalizzati a dare tutti i chiarimenti necessari per le presentazioni delle manifestazioni di interesse entro il 14 Ottobre. Iniziative importanti che danno seguito a un processo e a un lavoro portato avanti per mesi. Ci siamo messi a disposizione delle aziende, soprattutto delle piccole e medie che non erano state incluse da subito nel tavolo governativo. Come Cna e Fidimpresa Marche concludiamo un tour, che ha fatto registrare un grande interesse da parte degli imprenditori, sulle prospettive aperte da molti bandi regionali e in particolare da quelli relativi all'area di crisi e all'area di crisi complessa”.