Cosa significa votare SI al Referendum del 17 Aprile

Cosa significa votare SI al Referendum del 17 Aprile

Un SI' al referendum è utile anche per far proibire il far west delle trivellazioni già autorizzate fuori delle 12 miglia con l'utilizzo del AIR GUN sistema devastante per l' ecosistema  marino.

Al Referendum del 17 Aprile votare SI per abrogare la norma (introdotta con l’ultima legge di stabilità) che permette alle attuali concessioni di estrazione e di ricerca di petrolio e gas entro le 12 miglia dalla costa di non avere più scadenze.


Ad Ascoli Piceno il Comitato No Triv insieme a Slow Food Poiceno, Legambiente, Anpi e Libera hanno detto le ragioni di sostegno al SI contro le trivellazioni

 

Un SI' al referendum è utile anche per far proibire il far west delle trivellazioni già autorizzate fuori delle 12 miglia con l'utilizzo del AIR GUN sistema devastante per l' ecosistema  marino.

L’ AIR GUN è una tecnica di ispezione dei fondali marini per capire cosa contiene il sottosuolo. Praticamente ci sono degli spari fortissimi e continui, con picchi di pressione dell’ordine di 230 deciBel, ( la soglia del dolore acustico umano è da 90 a 110 decibel e quella di gravi danni all’ udito a 140/170 decibel paragonabile ad un jet in volo o ad una mitragliatrice)  ogni 5 o dieci minuti, di aria compressa che mandano onde riflesse da cui estrarre dati sulla composizione del sottosuolo.

Questi spari sono dannosi al pescato, perché possono causare lesioni ai pesci, e soprattutto la loro perdita dell’udito.

 Gli studi del The Norwegian Institute of Marine Research hanno messo in evidenza una diminuzione sia delle catture di pescato fino al 50% che della disponibilità di uova di pesce e cambiamenti nel comportamento, elevato livello di stress, indebolimento del sistema immunitario, allontanamento dall’habitat, temporanea o permanente perdita dell’udito, morte o danneggiamento delle larve in pesci ed invertebrati marini, causata della prolungata esposizione di specie ittiche a suoni a bassa frequenza.

Siamo al paradosso che questa tecnica è stata autorizzata nella metà di quel’ area marina detta Fossa di Pomo oggi interdetta alla pesca per un anno e probabilmente soggetta ad ulteriore proroga.

Questo significa la fine delle attività di Pesca nel Centro Adriatico.

Invitiamo tutti i cittadini, le associazioni, le amministrazioni comunali e le forze partitiche che, indipendentemente dalle loro affinità politiche, a far sentire la propria voce e a mobilitarsi per far votare e votare sì.


Associazione “Progresso”

Associazione Nati in Adriatico

Assimpesca

Consorzio Ceimas

O.P. Abruzzo Pesca 

Appello al voto: votare SI contro le trivelle, per il futuro del nostro pianeta


Lanciamo un forte appello per andare a votare al referendum di domenica prossima e votare SI contro le trivelle, lo abbiamo ripetuto tante volte in questo ultimo mese caratterizzato da un straordinario impegno che ci ha visti in prima fila in questa battaglia dove in gioco c’è il nostro futuro e quello del nostro Pianeta.



Infatti, il prossimo 22 aprile capi di Stato e di governo convocati dal Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-moon, firmeranno, per renderlo definitivamente operativo, l’Accordo di Parigi. L’accordo è stato raggiunto all’unanimità da 195 paesi (tra cui l’Italia) e rappresenta l’avvio definitivo del passaggio dai combustibili fossili (petrolio, carbone, gas responsabili principali del cambiamento climatico oggi in atto) alle energie rinnovabili, all’efficienza e al risparmio energetico.



Tutto il mondo deve investire in un nuovo modello energetico , non ha alcun senso per un paese come l’Italia insistere con investimenti per continuare con l’estrazione di petrolio e gas, perché l’utilizzo delle fonti fossili provoca inevitabilmente l’aggravarsi dei cambiamenti climatici con effetti nefasti sui territori, sulla salute, sulla sicurezza delle popolazioni.



Ci chiediamo, dov’è la coerenza di questo Governo che a livello mondiale firma un accordo per la riduzione dell’utilizzo delle fonti fossili, ma poi mette in atto una politica energetica basata sullo sviluppo della ricerca ed estrazioni di idrocarburi?



Al contrario, registriamo che Paesi come la Croazia e la Francia hanno messo in atto una moratoria contro le estrazioni petrolifere nei propri territori, la Germania e l’Olanda hanno avviato processi di cambiamento per arrivare entro i prossimi venti anni a produrre l’80% dell’energia attraverso le fonti rinnovabili.

Votiamo SI per fermare le trivellazioni entro la 12 miglia, lungo le nostre bellissime coste, alla data già prevista dalle concessioni al momento del rilascio e non trasformarle in concessioni senza scadenza come ha fatto il Governo il 28 dicembre scorso (cambiando le regole in corso d’opera).


Votiamo SI per mandare un messaggio chiaro a questo Governo; questa politica energetica che favorisce solo le compagnie petrolifere e penalizza i territori non ci piace, dovete, al contrario, intraprendere con decisione la strada della transizione energetica per favorire la ricerca e la diffusione di tecnologie e fonti energetiche che, in futuro, ci liberino dalla dipendenza dai combustibili fossili.


No Trivelle nel Piceno

Rocco Vallorani, Gabriele Illuminati, Emidio Rossi, Giovanni Vagnoni



CGIL MARCHE

Referendum del 17 aprile 2016 sulle trivelle: Votare è un diritto da esercitare sempre 


La segreteria della CGIL delle Marche, in coerenza con la tradizione del sindacato confederale italiano, fa appello alle lavoratrici, ai lavoratori, alle pensionate, ai pensionati ed a tutti i cittadini elettori della nostra regione affinché il 17 aprile esercitino il proprio diritto di voto sul referendum che riguarda le concessioni in essere per le trivellazioni in mare.


Questo referendum, proposto da alcune Regioni italiane fra cui la nostra, al di là del quesito specifico, richiama i temi della politica energetica del nostro Paese, la qualità dello sviluppo e dell’occupazione. 


L'assenza di un vero piano energetico nazionale impedisce di affrontare le grandi questioni che attengono alla tutela dell'ambiente, all'utilizzo di fonti pulite e rinnovabili di energia, alla salvaguardia dell'occupazione, alla minore o maggiore dipendenza dell'Italia, al governo della transizione dal carbone e dalle fonti fossili, in modo organico e compiuto. 


Le Marche sono direttamente coinvolte dai temi energetici ed ambientali e diverse nostre attività economiche sono interessate da queste problematiche che, naturalmente, non possono esaurirsi in un quesito referendario.


ll referendum, in ogni caso, è uno degli strumenti della nostra democrazia: votare non è solo il modo per sostenere i propri convincimenti, ma è anche la via per salvaguardare i cardini fondamentali del nostro sistema democratico e dare nuova forza alla partecipazione. 





L'Associazione Luoghi Comuni invita a cliccare su questi link per avere maggiori informazioni:


  • REFERENDUM DEL 17 APRILE: LA RAGIONI DEL SÌ. VIDEO MARCO TROTTA

  • TUTTI I MOTIVI PER NON TRIVELLARE MARIA RITA D’ORSOGNA

  • DIECI RAGIONI PIÙ UNA PER VOTARE SÌ IL 17 APRILE PEPPE SINI

  • TRIVELLE, PETROLIO E SALUTE ROSANNA SUOZZI

  • MA IL PETROLIO NON DOVEVA PORTARE BENESSERE IN BASILICATA?  ROSSANA SUOZZI

  • IL REFERENDUM CHE SPAVENTA L’ENI MARIA RITA D’ORSOGNA

  • IL TEMPO DEL PETROLIO DEVE SCADERE MONICA PEPE

  • TUTTI I MOTIVI PER NON TRIVELLARE MARIA RITA D’ORSOGNA

  • IL PETROLIO RESTI SOTTOTERRA ALEX ZANOTELLI

  • REFERENDUM, OBIEZIONI RESPINTE ALESSIO DI FLORIO

  • MARCELLO PITTELLA E IL REFERENDUM MARIA RITA D’ORSOGNA

  • TRIVELLE. RACCONTO BREVE PER IL 17 APRILE DIEGO REPETTO