Possibile 'Area Fertile': 'Castelli non può parlare per tutta la città sulle unioni civili'

Possibile 'Area Fertile': 'Castelli non può parlare per tutta la città sulle unioni civili'

Si ritiene grave l’atteggiamento di Castelli a cui chiediamo una maggiore consapevolezza del proprio ruolo e dei mezzi di comunicazione gestiti dall'Amministrazione.

Ascoli - Nella giornata del 23 gennaio molti esponenti del Comitato di Possibile Ascoli Piceno 'Area Fertile' sono stati presenti alla manifestazione “Sveglia Italia, è ora di essere civili” ad Ancona insieme ad altre 2000 persone, tra cui molti ascolani.


Il Parlamento Italiano, il 28 gennaio, discuterà il disegno di legge sulle Unioni Civili, il Ddl Cirinnà: una proposta che rappresenta il primo passo verso un paese più libero, in cui sia possibile veder realizzato uno dei nostri “motti”: tutti diversi, ma tutti uguali!

Nella stessa giornata il primo cittadino ascolano Guido Castelli ha reso noto, anche tramite la pagina ufficiale di Facebook del Comune di Ascoli, il proprio parere contrario alle unioni civili, nonché la sua partecipazione al Family Day.



Si ritiene che tali dichiarazioni, evidentemente personali, non possano essere espresse a nome di tutta la cittadinanza e che non sia etico utilizzare i canali istituzionali per promuovere pensieri non condivisi da tutti.

È evidente che il Sindaco, sentendosi forte della sua maggioranza, crede che ogni atteggiamento, anche irrispettoso, gli sia concesso, ma le cose non stanno così.


La chiusura personale verso un disegno di legge non può e non deve essere utilizzata per esprimere il punto di vista conservatore di un'intera città.

Si ritiene grave l’atteggiamento di Castelli a cui chiediamo una maggiore consapevolezza del proprio ruolo e dei mezzi di comunicazione gestiti dall'Amministrazione.

Si auspica inoltre una serena discussione dell’argomento nelle sedi predisposte, fermo restando che il ddl Cirinnà rappresenta un primo passo imprescindibile per il riconoscimento di pari diritti per tutti e tutte, senza alcun tipo di distinzione di orientamento sessuale.


Auspichiamo, quindi, che il Sindaco Castelli convochi al più presto il Consiglio Comunale per discutere, piuttosto, dell'istituzione di un registro delle unioni civili, al fine di rendere Ascoli Piceno città capofila nella battaglia per i diritti civili, abbandonando posizioni retrive e non al passo con la storia.