E’ la quarta volta, dall’inizio del secolo scorso, che si pone mano all’assetto territoriale della città.
Il primo intervento risale al gennaio 1905 con il Piano Regolatore Edilizio e di Risanamento e fognature cittadine redatto dagli ingegneri Amerigo Raddi e Luigi Anelli (a questo Piano si deve l'apertura di via Trieste).
Nel 1954, invece, è la volta del P.R.G. dell'architetto Pallottini, in collaborazione con gli ingegneri Viccei e Di Diego. Il Piano, redatto ai sensi della legge urbanistica fondamentale n.1150 del 17/8/1942, fu adottato dal Consiglio Comunale il 9/6/1954 con delibera consiliare n. 30 e approvato con DPR del 10/11/1957, pubblicato sulla G.U. n. 79 dell'1/4/1958.
Con questo Piano iniziò l'espansione verso i quartieri che oggi costituiscono le zone di completamento (quartiere Luciani, Tofare, la zona industriale di Castagneti, ecc.).
Nel 1968 fu la volta della Variante generale al P.R.G. "Pallottini" redatta dagli architetti Leonardo Benevolo e Giovanni Zani che fu adottata con 2 delibere consiliari: la n.192 del 29/7/1968 e la n. 193 del 30/7/1968, ed approvata con Decreto del Ministro dei Lavori Pubblici n.1855 del 30/3/1972, pubblicato sulla G.U. n.111 del 27/4/1972.
Gli architetti Zani e Benevolo diedero l'impronta allo sviluppo della "città lineare" in direzione Ovest-Est con la zona di espansione di Monticelli ed inoltre recepì il Piano territoriale di coordinamento del Nucleo Industriale.
Ed ora il Piano Regolatore che porta la firma del prof. Pier Luigi Cervellati con gli architetti Serafino Guaiani e Alessandro Traini e per la città si apre un nuovo, affascinante, capitolo.
“in mattinata – dice il sindaco Guido Castelli – ho comunicato al professor Cervellati questa data che definisco storica, anche per le tortuose vicende che fino ad ora avevano impedito di procedere ad un aggiornamento dello strumento generale di programmazione della nostra città, che ancora oggi è soggetta al Piano Regolatore Benevolo/Zani del 1972.
Sono passati dunque 44 anni. Per questo sono ricorso all’aggettivo storico. Sembrava ci fosse una maledizione che, nonostante la forte connotazione e tradizione edilizia anche dal punto di vista economico, facesse cadere nel vuoto i vari tentativi compiuti nel corso degli anni”.
Ma la maggioranza che amministra il Comune di Ascoli Piceno è stata coesa e motivata e in cinque anni ha chiuso questa importante partita.
“L’iter – prosegue il primo cittadino ascolano - non è stato facile. Ciò ha portato ad un risultato che non era né scontato né banale, ma che era assolutamente necessario per la città. Ben 13 sindaci si sono succeduti da quel 30 marzo 1972.
Il nuovo PRG - fa rilevare il sindaco Castelli - ha almeno tre grandi significati per la città di Ascoli Piceno".
"Il primo è che questo nuovo Piano Regolatore consentirà di adeguare agli strumenti urbanistici superiori e sopraordinati, in particolare il PPR (Piano Paesistico Regionale) e il nostro strumento di organizzazione delle attività urbanistiche edilizie, quindi né conseguirà una maggiore trasparenza e semplificazione dal punto di vista normativo e amministrativo".
“Un piano che rende più semplice e chiara la lettura di ciò che è possibile fare e ciò che non è possibile dal punto di vista urbanistico ed edilizio nella nostra città. Quindi regole aggiornate, chiare e consultabili – prosegue Castelli - ed è questo un messaggio che vogliamo lanciare visto che sembra che i primi segni di ripresa dell’attività urbanistica, soprattutto per quanto riguarda le riqualificazioni, sono presenti anche nella nostra società”.
Il secondo significato è che grazie all’adeguamento del nostro strumento al PPR, si produrrà anche una determinazione più chiara e rigorosa di quelli che sono i vincoli paesistici ambientali.
Per il sindaco Castelli “E’ un piano che esalta e valorizza l’insieme della vincolistica superiore e quindi mette in condizione anche la nostra città di mantenersi ordinata. Già in passato, con l’approvazione nel 2010 del Piano Particolareggiato del centro storico, è stato fatto un lavoro importante. Ora, questa idea ispirata alla protezione dei valori architettonici e paesaggistici della nostra città, vien riversata anche nello strumento generale”.
Terzo significato, “che considero il più importante”, e il fatto che questo Piano Regolatore rappresenta un punto di partenza e non un punto di arrivo.
“Sarà il pavimento su cui costruire tutto ciò che attiene alle nuove sfide di questo mondo globalizzato e connesso – ha concluso Guido Castelli - e che vedrà necessariamente impegnata anche la nostra città nel dire cosa vuole e come si vuole proporre. Il 2016, rispetto al 1972, è un anno in cui si è aperta un’epoca totalmente diversa. I fenomeni che dovremo cercare di affrontare sono quelli delle aree urbane. Un altro grande tema sarà quello dell’allargamento della città.
L’idea di una grande Ascoli che possa creare un conglomerato urbano e di servizi più ampio. E’ questa la strada, il capoluogo quindi deve poter avere le chiavi per aprirsi all’esterno. In questi giorni si celebra la realizzazione della grande Pescara, che è il frutto dell’unificazione tra Pescara stessa, Montesilvano e Spoltore. Quindi ora questo tema noi lo possiamo affrontare forti di una documentazione più chiara. Poi c’è il grande tema della riforma delle Regioni, e quindi anche la possibilità di una unione anche con l’Abruzzo.
A seguire il tema delle grandi direttrici di traffico, il tema di dove localizzare il nuovo ospedale. Insomma, il Piano Regolatore è il punto di partenza per una serie di riflessioni che sarebbe stato più difficile, più complicato, più pesante e più precario fare in assenza di una definizione chiara e perfezionata dei suoi elementi di quello che è la città oggi. Questo è il mio modo di vedere. Il 26 gennaio in mattinata, al di là dell’approvazione, ci sarà anche un forum per spiegare alla città quella che è stata l’idea del nuovo Piano Regolatore”