Il Consiglio ha preso atto del recesso dal CUP di Provincia e Comune di Spinetoli

Il Consiglio ha preso atto del recesso dal CUP di Provincia e Comune di Spinetoli

Respinto anche un ordine del giorno di Forza Italia sui costi per la messa a norma dello stadio 'Riviera delle Palme'. 

San Benedetto - In poco più di un’ora il consiglio comunale del 23 dicembre ha approvato di tutti i punti all’ordine del giorno e discusso un ordine del giorno del gruppo consiliare di Forza Italia sulla messa a norma e concessione dell’impianto fotovoltaico dello stadio Riviera delle Palme. Il documento è stato respinto.

 

Approvati gli storni dal fondo di riserva deliberati nei giorni scorsi dalla Giunta comunale per far fronte a diverse necessità, tra le quali il completamento della manutenzione straordinaria dello stadio “Riviera delle Palme” (40.000 euro), il cartellone di “Città in festa” (43.000 euro circa), l’integrazione degli interventi culturali e turistici 2015 (10.800 euro circa), i lavori di ampliamento degli accessi del centro sociale “Primavera” per aumentare i posti disponibili per non autosufficienti (85.000 euro).

 

In merito alla presa d’atto del recesso dal Consorzio Universitario Piceno del Comune di Spinetoli e della Provincia di Ascoli Piceno, Gaspari ha spiegato che “con la redistribuzione delle quote si viene a creare una situazione tale per cui devono essere rivisti ruolo e funzione del CUP.


In assemblea è stata deliberata la possibilità di andare oltre il consorzio. Il CUP è un soggetto che necessita di risorse che i Comuni non possono più sostenere e, parallelamente, sono venute a mancare risorse provenienti da soggetti privati. Sarebbe più conveniente una contrattazione tra le Università e i Comuni dove insistono i corsi di laurea. C’è da verificare anche la questione del personale che lavora nel CUP, ad oggi composto da sette dipendenti, al fine di tutelarli”.

 

Marucci (Movimento Cinque Stelle) ha chiesto di poterne discutere in commissione consiliare invitando i vertici del CUP a riferire sulla situazione passata e presente del Consorzio. Per Liberati (Partito Democratico), d’accordo con la proposta di Marucci, vanno valutati i costi e i benefici per i Comuni rimanenti ma occorre guardare anche alla valenza culturale del Consorzio. Piunti (Forza Italia) ha sottolineato l’importanza di approfondire il tema e di ragionare sul ruolo dell’Università per il territorio sambenedettese. Il punto è stato approvato con 15 voti favorevoli e 6 astensioni.

 

In conclusione è stato discusso e respinto (11 no  della maggioranza, 6 sì della minoranza e 2 astenuti, Marucci e Pellei) un ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare di Forza Italia sulla messa a norma dello stadio “Riviera delle Palme” e la concessione della copertura su cui poggia l’impianto fotovoltaico.


In particolare, alla luce della recente sentenza del TAR Marche che ha imposto di rivedere il procedimento, il documento impegnava il Sindaco e la Giunta di prevedere che i 40.000 euro relativi al completamento della manutenzione straordinaria dello stadio e gli ulteriori fondi necessari alla realizzazione dell’impianto di illuminazione fossero a carico del concessionario dell’impianto fotovoltaico e non dei contribuenti sambenedettesi.

 

Emili (gruppo misto) ha ripercorso le tappe della vicenda dello Stadio “Riviera delle Palme”, ha accusato l’Amministrazione comunale di poca “onestà intellettuale”, di aver “tutelato alcune ditte e persone a scapito di altre, di aver vanificato ogni tentativo della Commissione d’indagine di risolvere la situazione”. “Oggi – ha detto - si è arrivati a un esborso di 40.000 euro da parte del Comune. Sarebbe invece opportuno che si chiudesse la questione senza altre furberie”.

 

Ha replicato Gaspari: “Stiamo cercando di risolvere il problema della messa a norma dello stadio e volevamo, attraverso la copertura dello stadio con impianto fotovoltaico, trovare i soldi per raggiungere l’obiettivo. La commissione d’inchiesta ha votato una relazione, forse non è quella che stava a cuore alla consigliera Emili.


La sentenza del Tar Marche non condanna il Comune, ma spiega che, si debba tornare in Consiglio comunale solo qualora non si vengano a creare le condizioni per una nuova intesa. Aspettiamo dunque di vedere se si arriverà ad accordi tra le parti. Non accogliamo l’ordine del giorno perché dobbiamo vedere come si svilupperà l’iter delineato dalla sentenza del Tribunale”.