Celani e Castelli: 'La Regione tiri fuori i soldi per la nostra università'

Celani e Castelli: 'La Regione tiri fuori i soldi per la nostra università'

E mentre la Provincia diceva no, a prescindere, alla variante urbanistica, la Regione, che aveva i fondi necessari, bocciava tutto quello che passava tra le loro maglie.

Ascoli - Francesco Ameli, giovane e rampante capogruppo del Partito Democratico ascolano, intervenendo sul nuovo Polo universitario ha gettato strali su chi scrive, - dice il consigliere regionale Piero Celani - quale artefice insieme a Castelli del ritardo con il quale questa opera è stata consegnata alla Città.

Ma Ameli è giovane e non credo che i suoi ricordi possano affondare nel 1999, quando mosse i primi passi questa vicenda.

Proviamo allora a ripercorrere, brevemente, il cammino di questa realizzazione".

Il sindaco Guido Castelli e lo stesso PIero Celani fanno in questo video la cronistoria del Polo universitario, rispondono e chiamano in causa l'on. Luciano Agostini (Pd).



"Nell’agosto del 1999, il primo, importante, atto della Giunta Celani fu l’acquisto della 1^ tranche e con fondi propri, e non regionali, - puntualizza Pieeo Celani - per un importo di circa 5 miliardi di vecchie lire, del complesso dell’Annunziata.

Insediati  da appena un mese (luglio) indirizzammo subito i nostri sforzi verso il potenziamento dell’offerta universitaria, concludendo con l’Ing. Maresca, all’epoca direttore generale della Asl, un protocollo d’intesa per l’acquisto del vecchio ospedale Mazzoni.

Se poi siamo arrivati al novembre del 2015 per l’inaugurazione, Ameli dovrebbe guardare  in casa propria. In quel PD che ha sempre osteggiato il Polo universitario, frapponendo una molteplicità di  ostacoli alla sua realizzazione.

Quali? Ricordo la contrapposizione netta, totale, della Provincia prima e della Regione poi. Entrambe a guida sinistrorsa questi due enti e i loro esponenti politici dell’epoca, hanno frapposto negli anni una molteplicità di vincoli e distinguo.


Voglio ricordare la battaglia politica sulla variante urbanistica che  vide in prima fila la Provincia e, guarda caso, quell’Anna Casini che nei giorni scorsi quale esponente di punta della Giunta regionale plaudiva all’apertura del Polo di S. Angelo Magno, ma all’epoca era un consigliere comunale, in quota PD e funzionario della Provincia nel settore urbanistica.

Ricordo ancora i suoi interventi in Consiglio Comunale e chi vuole può ritrovarli nelle registrazioni delle sedute consiliari.

Oggi la sinistra in salsa ascolana e picena inneggia a questa “conquista”, quasi a volersi autopremiare per il raggiungimento del  traguardo  che non è affatto merito loro e lanciano, giusto per non perdere l’allenamento, accuse a chi avrebbe potuto e dovuto fare di più e ben prima dei quindici anni che sono stati necessari per raggiungere l’inaugurazione.

Eppure, se Ameli avesse la bontà di  fare un po’ di ricerca storica, scoprirebbe che il progetto complessivo c’era e c’è.

Era ed è tutto in quel project financing che per il PD era la madre di tutte le sciagure.

Lì c’era e c’è tutto il progetto. Quel progetto di cui oggi la sinistra cittadina lamenta l’assenza quale cattivo esempio di programmazione (ovviamente targato centrodestra). Curioso. Nei primi anni Duemila non vollero e combatterono strenuamente quel progetto, ed oggi dicono che manca…

Oggi la sinistra parla di studentato ma dove era ieri quando noi l’avevamo presentato nel project financing?

Ricordo ancora le lunghe discussioni che in quel periodo avevo con il prof. Cao per mettere a punto un progetto di ampio respiro ed effettivamente rispondente alla Facoltà.

Ma ricordo anche gli ostacoli che la Provincia prima e la Regione poi, frapponevano con motivazioni pretestuose (??) del tipo che l’edificio non poteva essere più alto del campanile di S. Angelo Magno.


E mentre la Provincia diceva no, a prescindere, alla variante urbanistica, la Regione, che aveva i fondi necessari, bocciava tutto quello che passava tra le loro maglie.

Per anni abbiamo chiesto alla Regione di darci quelle che erano le nostre risorse per completare l’acquisto. Macchè. Risultato? Uno stop di dieci anni.

Comunque, visto l’atteggiamento del PD su altre vicende di stretta attualità, comincio a pensare che l’ostracismo sia nel suo dna. No, no, no, no.

La negazione è una costante nella sinistra ascolana e picena. No alla sesta vasca e che finirà per mettere in crisi tutto il territorio e questo nonostante che la Regione abbia previsto nel Piano dei Rifiuti solo la discarica di Relluce per la nostra zona. E ancora, no al piano di recupero della Carbon targato Restart dove l’on. Agostini è sempre in prima fila.

E tra un no e l’altro i renziani nostrani che ti fanno? Mettono in vendita due piani di Palazzo S.Filippo e l’Hotel Marche. Due piani di palazzo S. Filippo? Ma per farne cosa? Ovviamente solo cassa! E l’Hotel Marche per farne cosa? Un altro albergo? Un multi residence? oppure anche qui appartamenti di civile abitazione o forse semplicemente cassa?

 

Beh! Questa volta a dire NO sarà Forza Italia."