Ghiselli (Cgil): 'Marche più penalizzate di altre regioni su tagli alla sanità'

Ghiselli (Cgil): 'Marche più penalizzate di altre regioni su tagli alla sanità'

Queste riduzioni intervengono in un contesto che già è al limite per la tenuta del sistema, in particolare per quanto concerne la carenza di personale

Ancona - “Le Marche stanno per essere penalizzate due volte dai tagli alla sanità”. E’ quanto dichiara Roberto Ghiselli, segretario generale Cgil Marche.


“L’intesa che si sta profilando fra le Regioni sul riparto del Fondo sanitario nazionale 2015 – evidenzia Ghiselli -  prevede per le Marche una riduzione degli stanziamenti superiore allo 0,5%, rispetto all’anno precedente , pari a circa 15 milioni di euro. Il taglio più elevato rispetto alle altre regioni, alcune delle quali hanno visto invece incrementato il loro finanziamento, come il Friuli (+0,49%), il Trentino (+0,98%), il Lazio (+1,39%)”.



A questo taglio, secondo Ghiselli, “nel 2016 se ne aggiungeranno altri ben più pesanti perché la proposta di legge di Stabilità contempla, a livello nazionale, una riduzione di 2,1 miliardi, che per le Marche può voler dire un taglio di 56 milioni circa  rispetto alle risorse precedentemente previste. La situazione sarà ancora più pesante per gli anni successivi quando verranno aggiunti altri tagli e cioè 107 milioni nel 2017 e 134 nel 2018”.



Ghiselli, poi, sottolinea che “queste riduzioni intervengono in un contesto che già è al limite per la tenuta del sistema, in particolare per quanto concerne la carenza di personale”. 



Nel frattempo, secondo il segretario Cgil Marche, “tutte le misure previste regionalmente per la riorganizzazione dei servizi e la riconversione della spesa sono pressoché ferme; è, quindi, necessario tenere assieme una più coerente azione locale per ridurre gli sprechi e le rendite di posizione e  rafforzare i servizi per i cittadini con una ferma azione politica nei confronti del Governo per una modifica della Legge di Stabilità che, se venisse approvata così, produrrebbe danni rilevanti alla sanità pubblica del nostro Paese”.

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