Celani: 'Ceriscioli colpito dal virus dell'annuncite'

Celani: 'Ceriscioli colpito dal virus dell'annuncite'

Ne è una riprova la gestione della sanità secondo il verbo di Ceriscioli. L’ospedale unico non è più una priorità. Comunque parliamone (o parlatene) pure, tanto non ci sono i soldi.

Ancona - Il virus dell’annuncite ha colpito anche le Marche. Vittima illustre il governatore Ceriscioli. Dopo una incubazione di sei mesi, il virus si sta manifestando in tutta la sua potenza: annunci, annunci, annunci a mezzo carta stampata, tv, radio, web tv e tutte le altre forme della comunicazione.

Ma tristemente solo annunci.

L’unica certezza è che le Marche non sono più una regione ancona-centrica ma pesaro-centrica, e il Piceno è  sempre più pencolante verso l’Abruzzo.

Ne è una riprova la gestione della sanità secondo il verbo di Ceriscioli.

Ricordate l’ospedale unico? Era la soluzione di tutti i mali della sanità picena. Così le truppe del PD e i suoi cantori. Con l’ospedale unico, diceva la sinistra renziana, razionalizzeremo i costi, miglioreremo l’assistenza e in breve il Piceno sarà all’avanguardia nel campo sanitario.

Che annuncio! Che proclama! E i primi cittadini dell’Area  Vasta 5, riuniti  nella conferenza dei sindaci, sull’onda dell’entusiasmo ecco che tornano a parlarne ma …. ma contrordine compagni. L’ospedale unico non è più una priorità. Comunque parliamone (o parlatene) pure, tanto non ci sono i soldi.

Ma restiamo in campo sanitario.

La giunta capitanata da Gian Mario Spacca aveva trovato le risorse per due nuove risonanze magnetiche (una per l’ospedale di Ascoli e l’altra per quello di S. Benedetto) e per un nuovo acceleratore lineare  per la Radioterapia di Ascoli. Tre  impianti da installare entro il 2015. Un impegno che, vogliamo ricordarlo?, fu sottoscritto dagli assessori Canzian (ascolano) e Marcolini, dal dirigente Piero Ciccarelli, dall’allora direttore generale Massimo Del Moro e dai sindacati.

Accordi risalenti ad una ormai lontana era geologica, talmente lontana che tutto è slittato.  Sapete a quando? Se tutto va bene alla fine del 2016!!

E che dire delle Case della Salute?

Sono state deliberate in tutte le  Aree Vaste della  regione meno in quella con Ascoli capoluogo!

Possibile che la sanità picena, invero mai particolarmente amata dalla Regione Marche, ci abbia così dimenticati? Possibile che nulla è  stato fatto per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria del Picena? No. No. Qualcosa è  stato fatto: ora all’ospedale di Ascoli abbiamo i parcheggi. A pagamento!

Certo, ad essere pignoli manca qualche primario, mancano le nuove risonanze magnetiche, manca l’acceleratore lineare, mancano i letti per poter inaugurare le nuove sale operatorie, mancano i primari, manca il personale  però, vogliamo mettere? Ora abbiamo i parcheggi… a pagamento!

E a proposito di annuncite di renziana memoria.

Il 26 settembre scorso, tra squilli di trombe e rullii di tamburi, il duo Casini (Anna)-Agostini (Luciano) si recarano al MISE.

Ambizioso il programma: salvare il Piceno dal declino. L’incontro, dissero nei gioiosi proclami, doveva gettare le basi per l’accordo di programma ValTronto/ValVibrata, primo passo per un nuovo rinascimento del territorio.

Da allora, però, è  sceso il silenzio. Un silenzio operoso? Macchè. Un silenzio e basta perché quel giorno al Ministero non si concluse nulla, e allora meglio tacere.

A proposito dell’assessore Casini. Tra gli annunci anche quello di un incontro risolutore con il sottosegretario Nencini per l’ormai famosa bretella  di San Benedetto. L’incontro era stato annunciato per il 15 settembre scorso ma vuoi vedere che il sottosegretario non era stato messo al corrente che doveva incontrare l’assessore Casini??

Questa sì che è politica! In linea con l’annuncite di Matteo Renzi. Peccato però che le Marche e il Piceno in particolare abbiano bisogno di ben altro che non vuoti proclami. Hanno bisogno di certezze. Da chi governa, dalla classe politica al governo, sempre più alle prese con la gestione del potere e da regolamenti di conti interni, a noi invece interessano i fatti.

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