Fondazione Carisap, nel triennio 30 milioni di euro per il territorio

Fondazione Carisap, nel triennio 30 milioni di euro per il territorio

Attacco ai "politicanti" che vorrebbero metere le mani sulla Fondazione. marini Marini: "Non permetteremo che la Quintana di Ascoli diventi il Palio di Siena (Riferimeto alla situazione Montepaschi)

Ascoli -  Il budget 2016 della Fondazione Carisap riserva una sorpresa positiva: con una stima pessimistica o prudenziale che dir si voglia, il documento prevede ricavi che, al netto della tassazione sul capital gain, sono stimati in 10,4 milioni di euro, in aumento quindi rispetto all’anno precedente, che indicava circa 6 milioni di euro.


Per il triennio, quindi, il territorio potrà contare su 30milioni di euro lordi. Il 23 ottobre scorso, l’Organo di Indirizzo della Fondazione Carisap ha approvato il Documento programmatico previsionale per l’annualità 2016. E’ parte integrante del Piano programmatico pluriennale 2014-2016, che definisce gli ambiti di intervento, gli indirizzi e le strategie della Fondazione nel triennio e da esso non si discosta, ovviamente, in quanto agli aspetti operativi.


 Un segnale positivo che diamo alla comunità – dice il presidente Vincenzo Marini Marini – Un segnale positivo che arriva in parte perché siamo fortunati, ma in parte, e soprattutto, perché ci siamo messi in condizione di essere fortunati: la Fondazione si è messa in gioco.

 

Ben sapendo che se va male la colpa è del presidente e degli organi, se va bene il vantaggio va alla comunità. Questo l’abbiamo fatto perché – sottolinea Marini Marini - crediamo in questa comunità.

Ma c’è un dato da evidenziare: la Fondazione dà allo Stato dai 4,5 ai 6 milioni di euro in tasse. La Fondazione le versa le tasse, ma in realtà queste tasse le paga il territorio perché se non dovessimo versare queste tasse avremmo altro 5 milioni di euro per fare attività sul piano della disabilità sociale dal punto di vista economico”.


Sul piano delle povertà – spiega Marini Marini – la situazione si sta aggravando. Si stanno verificando casi sempre più diffusi di disabilità sociale, cioè persone che per motivi economici non riescono a svolgere una vita sociale normale, cioè a soddisfare bisogni sociali primari.


Cosa positiva, in ogni caso, è il fatto che sta crescendo moltissimo nella comunità la voglia di aiutare gli altri. Se guardiamo i dati del censimento Istat 2011 su Terzo Settore, nella provincia di Ascoli si vede che più del 10 per cento della popolazione attiva era coinvolta nel volontariato o nella cooperazione sociale. E dal 2011 ad oggi questa percentuale a mio avviso è aumentata.

Stimiamo di aver sostenuto, tramite il nostro Piano pluriennale, circa 20 mila persone e di aver coinvolto, e quindi abbiamo fatto lavorare, circa 2 mila persone nel Terzo Settore con i progetti finanziati (un sistema composto da 23 realtà). Dunque l’apporto di un soggetto come il nostro non va valutato più secondo metro erogativo, ma di persone che riesci ad aiutare e di persone che fai lavorare per aiutare gli altri”.

Poi Vincenzo Marini Marini picchia duro sulle critiche alla Fondazione da parte dei "politicanti" sui giornali locali.

Le pressioni dagli enti pubblici per variare l’intervento della Fondazione su altri settori, oltre quello delle povertà.

Guardate – dice Marini Marini - gli enti pubblici hanno un problema: sono guidati dai politicanti. Pensiamo al Cup, no. Parliamo chiaro: Cup sta per Consorzio universitario politicanti. Che cosa fanno i politicanti? Prendono i soldi dalle nostre tasse, guarda caso gli enti sono sempre in difficoltà quando li gestiscono loro, eppoi oltre a quelli delle nostre tasse vogliono anche quelli che residuano. La verità, qui non è il problema degli enti pubblici, parliamoci chiaro.


Il problema è che loro vogliono mettere le mani su questa Fondazione e sappiamo cosa è avvenuto dove questo è riuscito. Noi non permetteremo che trasformino la Quintana di Ascoli nel Palio di Siena (evidente il riferimento a quello che è accaduto in Montepaschi di Siena, ndr). Perché che succede? Che se mettono le mani sulla Fondazione – aggiunge il Presidente – questa Fondazione diventerà come i Comuni e come il Cup”.

E’ chiaro il riferimento di Marini Marini all’assemblea dei sindaci.
E’ un assalto – dice – quando tu prendi oltre i soldi delle tasse anche quello che ci residua, vuol dire che loro vogliono decidere per noi per coprire buchi che hanno fatto loro. Perché il problema è che se ce lo fanno gestire a noi le cose, vanno bene.


Questo patrimonio noi lo abbiamo gestito bene. Noi sappiamo gestire, perché? Perché noi ci facciamo carico delle responsabilità. Noi abbiamo il senso della responsabilità sociale. I tempi in cui andare in un ente pubblico voleva dire spendere soldi e basta sono finiti. Bisogna dimostrare capacità gestionale”.