Rendiconto Marche 2014 all'insegna della solidità del bilancio

Rendiconto Marche 2014 all'insegna della solidità del bilancio

A causa dei consistenti tagli da parte del livello centrale emerge  un quadro del bilancio regionale sempre più concentrato sulle priorità della spesa sanitaria, del trasporto pubblico locale e dei servizi sociali

Ancona - Il punto fermo che emerge dal Rendiconto di esercizio per l’anno 2014, approvato dall’esecutivo regionale, è la solidità del bilancio, nonostante la situazione di grande difficoltà che deriva dai tagli nei trasferimenti dal livello centrale, dai tagli al Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (ex FAS) e al Fondo Sanitario.


“L’approvazione del rendiconto da parte della Giunta - spiega l'assessore al Bilancio, Fabrizio Cesetti - ci consegna tra l’altro la certezza che in sede di assestamento saranno reperite, con le opportune variazioni, le risorse necessarie a soddisfare tutti i reali fabbisogni della comunità marchigiana per quanto riguarda i servizi sociali”.  Soddisfazione in sede di approvazione del rendiconto è stata dunque espressa da parte del presidente Ceriscioli che su questo tema si era speso in campagna elettorale.


“Abbiamo approvato un importante atto che sancisce l’equilibrio di bilancio e i conti in ordine dell’ente. Noi oggi siamo in grado di dire che sul sociale possiamo rispondere ai bisogni dei marchigiani con risorse reperite attraverso il recupero di fondi non spesi negli anni passati e che permetteranno ai Comuni di vivere con tranquillità questa parte finale dell’anno, soprattutto con riguardo alle categorie più deboli”.


Sempre in tema di servizi sociali, la Giunta ha approvato un’altra delibera, che mette immediatamente a disposizione della comunità regionale risorse per 11,5 milioni, stanziati dallo Stato, da destinare alla non autosufficienza. Dopo l’approvazione di questa mattina e previo giudizio di parifica da parte della Corte dei Conti, il Rendiconto Generale della Regione per l’anno 2014 sarà trasmesso alla Assemblea Legislativa per l’approvazione.  


“Pur in un quadro di equilibrio, si rafforza la consapevolezza della necessità di una gestione finanziaria virtuosa e di un efficientamento della macchina organizzativa”, spiega l’assessore Fabrizio Cesetti. “La gestione delle risorse finanziarie regionali nel corso del 2014 – entra nello specifico Cesetti - ha registrato un andamento in linea con le previsioni del bilancio iniziale e, pur in un contesto nazionale ed internazionale ulteriormente aggravatosi, consegna all’esercizio 2015 una situazione di consolidamento degli equilibri finanziari, economici e patrimoniali.



È proseguita la riduzione del debito regionale: l’ammontare del debito complessivo si è ulteriormente contratto di 100,2 milioni di euro, scendendo da 1.154,8 a 1.054,5 milioni di euro (-8,7%); tale risultanza complessiva è la conseguenza della diminuzione sia del debito stipulato, sceso da 761,0 a 700,6 milioni, che del debito autorizzato ma non contratto, sceso da 393,8 a 353,9 milioni. La sanità, come noto la voce predominante del bilancio regionale, “è passata da problema a risorsa – aggiunge Cesetti - La situazione finanziaria del Servizio Sanitario Regionale evolve da un deficit di 154 milioni di euro nel 2004 ad un risultato positivo di esercizio pari a 49,2 milioni nel 2013 e a 62,3 nel 2014.


Si tratta di un risultato di assoluto rilievo, soprattutto in un quadro nazionale che invece vede diverse Regioni alle prese con profonde problematiche. La Regione ha rispettato, anche per l’anno 2014, il Patto di stabilità interno ed ha attuato i cosiddetti patti di solidarietà, trasferendo agli enti locali marchigiani, mediante il patto di stabilità regionale verticale e verticale incentivato, uno spazio finanziario complessivo pari a 49,5 milioni di euro, che è stato utilizzato per realizzare investimenti e pagare i fornitori.


Negli ultimi anni – prosegue l’assessore - si è approfondito il divario fra le risorse disponibili e le esigenze del territorio e delle comunità, in quanto si sono fatti sempre più incisivi i tagli nei trasferimenti delle risorse da parte dello Stato centrale. Inoltre, alcune delle principali entrate tributarie regionali (ad esempio l’IRAP e l’addizionale IRPEF) sono connesse all’andamento del reddito e quindi anch’esse risentono di una fase critica: il gettito complessivo accertato delle entrate tributarie a libera destinazione (tributi disponibili ed entrate da manovra fiscale regionale) è diminuito di circa 29,6 milioni di euro (pari ad una variazione del -7,16%) rispetto al 2013.


Tuttavia si conferma la parziale compensazione derivante del recupero dell’evasione. Nel 2014 la lotta all’evasione dei tributi propri regionali ha permesso di incassare 50,9 milioni di euro. Da sottolineare come la pressione fiscale da manovra tributaria regionale si sia contratta di circa il 45% fra il 2002 ed il 2014. È migliorato il saldo finanziario, passato da -131,2 a -122,2 milioni di euro, mentre il valore del patrimonio netto si attesta a -151,1 milioni di euro; si sono mantenute elevate la “capacità di realizzo” (85,0% di accertamenti sul totale degli stanziamenti finali di entrata) e la “capacità di impegno” (78,2% di impegni sugli stanziamenti finali di spesa).


La copertura dei residui perenti nel 2014 si è attestata al 70% del totale dei residui perenti dell’anno 2013. Non sono state contratte anticipazioni di tesoreria.  Le agenzie di rating Standard & Poor’s e Fitch, nei più recenti dei periodici comunicati emessi, hanno evidenziato tra i punti di forza della Regione Marche la solida gestione finanziaria, i risultati di bilancio stabili e la sostenibilità del debito, la robusta situazione di liquidità.


È innegabile che a causa dei consistenti tagli da parte del livello centrale si sono ridotti fortemente gli spazi di manovra discrezionali, fra spese fisse ed obbligatorie da un lato, entrate vincolate o comunque non destinabili liberamente dall’altro. Tanto che - conclude Cesetti - dal Rendiconto emerge un quadro del bilancio regionale sempre più concentrato sulle priorità della spesa sanitaria, del trasporto pubblico locale e dei servizi sociali”.

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