Castelli: "La protesta nasce dalle contraddizioni della Provincia"

Castelli: "La protesta nasce dalle contraddizioni della Provincia"

Ogni commento è superfluo: mentre la struttura tecnica della Provincia sanziona la Geta, la parte politica del medesimo continua imperterrita nella sua azione di prolungamento delle sofferenze a carico della Valle dei Veleni.

Ascoli - "Il blocco stradale che nella giornata di ieri, giovedì 6 agosto, ha interessato l'area dell'alto Bretta, la cd. "Valle dei Veleni", rappresenta un sintomo della sempre maggiore insofferenza della popolazione, non solo ascolana, che vive a ridosso delle due discariche Geta ed IPGI.
A questo proposito, tuttavia, proprio nel mio ruolo di rappresentante istituzioni, mi permetto di osservare che non siamo di fronte ad una generica richiesta di attenzione che promana da interessi localistici e particolari.



Ci troviamo al cospetto, al contrario, di una presa di posizione che si basa su oggettivi criticità che nascono proprio dalla condotta contraddittoria e fuorviante della Provincia e dell'ATA dei rifiuti rispetto alla gestione della emergenza rifiuti del Piceno. Valga su tutto - a dimostrazione del paradossale comportamento di Palazzo San Filippo -  la cronistoria di quel che è accaduto il 29 luglio scorso.
Il 29 luglio 2015, infatti, nello stesso momento in cui il Presidente della Provincia D'Erasmo siglava con proprio decreto n.155/2015 la proroga degli abbancamenti presso la Geta, lo stesso ente - questa volta per mano della Dirigente Amurri - contestava alla stessa Geta alcune gravissime violazioni ambientali con relativa segnalazione alla Procura della Repubblica ( cfr determina n.1879/2015 allegata).



Il provvedimento di diffida della dirigente si basa sul referto del Nucleo Operativo Speciale Ambiente di Palazzo San Filippo che ha evidenziato, tra le altre cose:
- la mancata ricopertura giornaliera dei rifiuti ;
- odori nauseabondi nell'area limitrofa alla discarica;
- il mancato recupero del biogas e la liberazione in atmosfera del biogas;
- irregolarità nella recinzione del fosso Porchiano;
- operazioni di sbancamento non autorizzate;



Ogni commento è superfluo: mentre la struttura tecnica della Provincia sanziona la Geta, la parte politica del medesimo continua imperterrita nella sua azione di prolungamento delle sofferenze a carico della Valle dei Veleni.
Come si spiega tutto questo ? Come non comprendere le ragioni dell'insofferenza dei cittadini di fronte a simili ambiguità ? Dove ci porteranno la cecità e il pressappochismo della Provincia e dell'ATA ? Sono queste le domande che si sono posti ieri i cittadini che hanno manifestato lungo il Bretta e che saranno oggetto di una specifica interrogazione parlamentare.


Ho la netta sensazione, infatti, che il pregiudizio politico che ha ispirato la campagna anti-Relluce e anti-sesta vasca da parte del PD stia esponendo tutto il Piceno al rischio di una grave compromissione ambientale ( e finanziaria)  del territorio. Per quanto mi riguarda - oltre ad impugnare presso il TAR tutti i decreti pro Geta emanati dal Presidente D'Erasmo - solleciterò un intervento diretto del Presidente della Giunta Regionale che, sono certo, vorrà intervenire per evitare il caos ambientale e per garantire il rispetto della pianificazione regionale in materia di rifiuti. La misura è colma e non vogliamo che il Bretta diventi la nuova terra dei fuochi."