Ascoli - "Leggendo i resoconti dell'intervento che il Presidente della Provincia ha svolto nel corso dell’assemblea dell’ATA una domanda sorge spontanea: si rende conto D'Erasmo dei danni economici e sociali che la sua dissennata politica in materia di rifiuti arrecherà alle famiglie ad alle imprese?
Il "no alla sesta vasca" ( IN ASSENZA di una soluzione alternativa per lo smaltimento dei rifiuti ) provocherà, infatti, un'impennata dei costi che si abbatterà sui contribuenti a causa della scelta del centro-sinistra di D'Erasmo di consegnare l'affare dei rifiuti ai privati.
Anche ad Ascoli, per colpa di D'Erasmo, dovremmo mettere mano all'aumento della Tari. Il punto è questo: da oltre 15 anni e sino al 31 gennaio 2015 i rifiuti della provincia sono stati smaltiti nella discarica di Relluce da una società controllata dal sistema pubblico al costo più basso di tutta la Regione Marche (cfr. in questo senso il Piano Regionale Rifiuti ).
Con l'avvento di di D'Erasmo a palazzo San Filippo abbiamo assistito ad una saldatura politica tra il PD e i soggetti privati impegnati da sempre nella scalata al "tesoro" dei rifiuti ascolani. Il fronte del NO si nasconde dietro i nobili principi della tutela ambientale ma in realtà nasconde volontà di business abbastanza chiare ed evidenti. Il risultato sarà presto sotto gli occhi di tutti e a pagarne lo scotto saranno i cittadini piceni.
Noi siamo pronti a batterci per evitare questo disastro annunciato targato PD.
Il Piano Regionale dei rifiuti è dalla nostra parte, nel senso che indica in Relluce il polo ottimale per l'abbancamento dei rifiuti della nostra provincia. Se qualcuno vuole disconoscere questa evidenza se ne assumerà la responsabilità. In tutti sensi anche sotto il profilo risarcitorio".