Antonio Canzian non si candida alle regionali

Antonio Canzian non si candida alle regionali

I motivi della sua scelta e un'analisi della situazione politica.

Ascoli - Antonio Canzian, vice presidente della Regione Marche, spiega in questa intervista i motivi della sua rinuncia a candidarsi per le prossime elezioni regionali.


I risultati negativi nelle consultazioni dei Circoli del Pd sono la causa alla rinuncia alla candidatura?
"Le consultazioni limitate ai soli iscritti sono da sempre poco significative perché condizionate dai “padroni delle tessere”.

E lo dimostrano due dati: nel 2010 risultai quarto (come ora!) nelle consultazioni di partito, ma poi il più votato dagli elettori; se Renzi si fosse sottoposto alla consultazione dei soli iscritti non sarebbe né segretario, né presidente del consiglio.

Purtroppo, contrariamente a quello che sostiene un giornalista che si comporta, per la verità, come l’addetto stampa di qualche noto politico locale, c’è un abisso tra i tesserati di partito e i cittadini.
Io non ho mai avuto alcun timore di misurarmi, come ho dimostrato nel 2009 e nel 2010, nel confronto elettorale anche quando, apparentemente, partivo sulla carta svantaggiato!

In verità, la mia decisione di non ricandidarmi era nota da tempo e ringrazio di cuore quegli iscritti che, nonostante ciò, mi hanno indicato, forse sperando in un mio ripensamento".

Non si sarebbe candidato anche se Marcolini avesse vinto le primarie?


"Sì. Anche se sembrerò una mosca bianca, credo che 10 anni di impegno istituzionale (nel mio caso 5 in Provincia e 5 in Regione) siano sufficienti.

Infatti, il 17 gennaio scorso ho inviato a Marcolini questo sms: “Caro Pietro, come sai ho deciso di non ricandidarmi, ma mi impegnerò per te convintamente”.


La sua valutazione del Pd marchigiano e di quello ascolano?


"Il Pd regionale non deve sottovalutare le difficoltà di queste elezioni. Stretto tra la necessità di polemizzare con Spacca, che voleva prima il terzo mandato e poi si candida in contrapposizione al Pd, e la necessità di non “regalare” al presidente quanto di buono, pur tra mille difficoltà, è stato fatto dall’attuale giunta nella quale il nostro partito ha svolto un ruolo decisivo (spesso, come ha detto Comi, “spalando il carbone in sala macchine”), il rischio è di non essere in grado di offrire ai marchigiani un percorso e un obiettivo chiari se non quello di un generico rinnovamento.
Su questo Ceriscioli e il Pd devono, secondo me, aggiustare il tiro!

In provincia di Ascoli il Pd è ancora quello del 2009, lo stesso che contribuì a consegnare Comune e Provincia a Castelli e Celani! Basta guardare gli articoli e le foto di giornale di allora e di oggi: stessi volti, stessa storia!"


Ora farà solo il medico?


"Certo. E’ la mia unica professione e in questo sono fortunato".



Molti lo accusano di aver fatto poco per il Piceno


"Sono stati 5 anni terribili. Da parte mia 5 anni di impegno con serietà, onestà e senza pubblicità ingannevole.
In un tempo in cui la comunicazione è tutto, mi rendo conto che io, purtroppo, non sono stato bravo in questo.

A breve, comunque, invierò a tutti i cittadini del Piceno un rendiconto della mia attività e si vedrà, dati alla mano, quante falsità siano state dette: non so se è la forma più efficace, ma questo posso fare.
Piuttosto, spero che gli elettori del Pd un rendiconto lo pretendano da tutti i propri eletti!
E allora ci sarà da rimanere allibiti! Peraltro, è inconfutabile che in questi 5 anni il Pd piceno abbia agito da partito di opposizione al governo regionale spiazzando, spesso, persino gli esponenti del centrodestra! In realtà, il bersaglio ero solo io.

Ma la storia sarà galantuomo".


Quella contro Del Moro in realtà è stata una guerra contro Canzian?


"Appare evidente come ci sia stata una mobilitazione con una finalità esclusivamente politica. Del Moro ha toccato i nervi scoperti della sanità picena fatta di interessi, privilegi e di un campanilismo esasperato.
Per la prima volta ha ruotato i dirigenti (alcuni dei quali l’hanno considerata una lesa maestà), rinnovato i capidipartimento, avviato una revisione dei permessi per cure termali ed elioterapiche, nominato primari motivati e competenti, reso trasparente il confronto con i sindacati. Non si è inchinato!
E nel Piceno questo è ... inusuale.

Infine, sono convinto che questa mia scelta contribuirà anche a rasserenare un ipercinetico Gaspari e a farlo concentrare di più e meglio sulla sua attività amministrativa, peraltro un po’ incerta".