Comi (Pd) chide le dimissioni del presidente Spacca

Comi (Pd) chide le dimissioni del presidente Spacca

Riteniamo la sua scelta vergognosa e trasformista, che dovrebbe concludersi nell’unico modo comprensibile ai cittadini

Ancona - “Il presidente Spacca ha tradito la fiducia del popolo che lo ha eletto. Riteniamo la sua scelta vergognosa e trasformista, che dovrebbe concludersi nell’unico modo comprensibile ai cittadini: le sue dimissioni da Presidente”. Così il Segretario regionale del PD Marche, Francesco Comi, nel corso della sua relazione alla Direzione regionale del partito, che l’ha approvata all’unanimità.

Dimissioni – ha proseguito Comi – che dovrebbero arrivare non prima di aver approvato in Consiglio i quattro atti fondamentali per la comunità marchigiana. Riteniamo che il PD debba garantire prima della fine della legislatura l’approvazione della legge di riordino delle province, l’allocazione delle risorse derivanti dai fondi europei, la variazione di bilancio per restituire risorse nei capitoli strategici, come sanità, sociale, servizi ai comuni. Infine, l’approvazione in seconda lettura del nuovo statuto regionale”.

Molto critico il giudizio espresso dal Pd sul Presidente Spacca: “Noi abbiamo contribuito ad eleggere il Presidente, lo abbiamo sostenuto con la nostra lista – ha ribadito Comi –. Se lui intende davvero candidarsi con il centrodestra dovrebbe avere il coraggio e la decenza di dimettersi, dovrebbe farlo per dignità”.

Un passaggio dedicato anche alla coalizione: “Rivolgiamo all'Udc il nostro ulteriore appello a stare con noi, non c'è più tempo da perdere”, ha sottolineato Comi.

Nel corso dell’incontro della Direzione, preceduto dalla riunione della Segreteria regionale unitamente al Gruppo Consiliare del PD, il Segretario ha inoltre proposto un calendario per gli adempimenti degli organismi in vista dell’approvazione delle liste. Entro il 30 marzo le assemblee provinciali dovranno approvare la proposta delle liste provinciali, l’assemblea regionale si riunirà quindi per l’approvazione definitiva il 2 aprile.

La relazione del Segretario ha inoltre spiegato come, nel percorso di avvicinamento alle elezioni, le primarie del centrosinistra abbiano rappresentato un passaggio importante, contrassegnato da un successo di partecipazione e mobilitazione democratica. Una giornata storica per la nostra regione in cui, per la prima volta, il popolo del centrosinistra ha scelto il candidato alle prossime elezioni e ha consegnato al vincitore, Luca Ceriscioli, l’onore e la responsabilità di rappresentare e intercettare la domanda di cambiamento che arriva dai territori.

E’ dalla necessità di consolidare e capitalizzare questo patrimonio, che va messo al servizio della vittoria elettorale e del progetto di governo e di cambiamento del Pd e del centrosinistra, che nasce l’impegno ulteriore di queste settimane in particolare su due aspetti.

Il primo, l’approfondimento programmatico che riguarda tre punti: 1) la situazione economico-sociale e le iniziative da assumere per accompagnare la ripresa e l’uscita dalla crisi, anche attraverso l’impiego delle risorse europee della nuova programmazione 2014-2020; 2) il nuovo ruolo delle Regioni tra cambiamenti istituzionali, ridefinizione delle funzioni che si concentreranno di fatto su sanità, politiche sociali, sostenibilità ambientale, trasporti e sviluppo locale e l’esigenza di rimettere al centro la politica distinta dall’amministrazione, la programmazione, l’organizzazione e la semplificazione burocratico-amministrativa, il merito nella valutazione del personale e della dirigenza; 3) la riorganizzazione dei servizi, in particolare quelli sanitari e socio-assistenziali, secondo una logica di appropriatezza, sostenibilità, sussidiarietà, merito e nuovi investimenti strutturali e strumentali.

Il secondo aspetto riguarda la necessità di una conduzione politica unitaria e corresponsabile dell’iniziativa che il Pd e la coalizione dovranno assumere nelle prossime settimane. Ciò dovrà riguardare la definizione delle liste, che dovranno essere condivise, forti e rappresentative dei territori, la gestione della campagna elettorale e il coinvolgimento di tutte le componenti politiche e di quelle sociali, economiche e culturali esterne al mondo politico per il conseguimento della vittoria elettorale, la formazione del governo regionale secondo i criteri della competenza, del genere e del pluralismo a partire dal coinvolgimento di entrambi i protagonisti principali della competizione elettorale delle primarie e sulla base dell’esito elettorale.