Ritengo fondamentale che l’azione politica si spenda per una progettazione del territorio che sappia tenere insieme le esigenze di tipo urbanistico con la regolazione della distribuzione commerciale, la difesa e la capillarità dei servizi al cittadino, con il monitoraggio degli spazi inabitati e inutilizzati spesso fonti di allarme sociale, le competenze e la formazione delle polizie municipali e il loro raccordo con le forze dell’ordine statali.
Reputo centrale introdurre nella competenza della sicurezza urbana tutti quegli strumenti di ordine tecnologico che consentono di contrastare fenomeni criminosi che nelle nostre Marche, alla stregua di altre regioni, sono divenuti vere e proprie emergenze. Su tutti, penso ai furti in appartamento e alla pratica delle truffe di cui, più di altri, ne sono destinatari le fasce più anziane della nostra popolazione.
La mia politica di sicurezza del territorio non intenderà esimersi dall’attenzione, forte e mirata, nei riguardi di tutte quelle forme di criminalità organizzata che intendono mimetizzarsi nel tessuto vivo e ricco dell’economia locale: infiltrandone l’assetto e disarticolandone gli ingranaggi. Così come credo occorra delineare interventi multidisciplinari in relazione alle vittime della violenza di genere: sia nella direzione socio-sanitaria, sia in quella trattamentale e psicosociale a sostegno delle persone vessate.
In concreto, si tratterà di implementare le funzioni di coordinamento e raccordo in riferimento alle priorità espresse dai Sindaci, evitando il rischio di lasciare inevasi bisogni e richieste sui quali si fondano paure e allarmi concreti. Nello scorcio degli ultimi anni, la crisi economica globale, ha prestato il fianco al loro uso strumentale. Pertanto, oggi occorre che la politica si riappropri del ruolo che gli appartiene, lasciando da parte la ricerca del consenso attraverso la paura, ma privilegiando il benessere collettivo e la qualità della vita, a partire da una sicurezza partecipata e condivisa. Una dimensione della sicurezza estesa a tutti i marchigiani. Una risorsa estesa e condivisa. Questa è l’idea di sicurezza che ho per le Marche del futuro".
PIETRO MARCOLINI SCRIVE A TUTTI I MARCHIGIANI
Pietro Marcolini, candidato alle primarie del centrosinistra per l’elezione del Presidente della Regione Marche ha deciso di inviare un appello a tutti i marchigiani affinché con il loro voto possano contribuire alla costruzione di una fase più avanzata della vita della nostra regione.
Una lettera appassionata che guarda soprattutto all’importanza del voto come massima espressione di democrazia partecipativa.
Nel messaggio Marcolini sottolinea come la scelta del candidato Presidente della Regione Marche non rappresenta solo un importante appuntamento democratico, ma anche quanto sia importante partecipare perché da questa consultazione uscirà con ogni probabilità il futuro presidente della regione.
“Come sapete mi sono candidato per mettere al servizio dell’intera comunità regionale l’esperienza maturata sul campo in questi anni difficili nei quali la Regione Marche ha affrontato la crisi conseguendo risultati di stabilità e solidità. – afferma - Ciò non era affatto scontato e non dobbiamo permettere a nessuno che questo lavoro venga svilito. Esso rappresenta, anzi, la base da cui ripartire per realizzare cambiamenti più forti e raggiungere nuovi risultati.
E’ quello che mi propongo di fare fin da subito con eticità, passione ed energia perché i problemi che abbiamo davanti non aspettano: il lavoro per i giovani, una sanità migliore, l’attenzione ai più deboli, cultura e ambiente per fare le Marche più belle.”
Nei tanti e partecipati incontri sul territorio, sono stati 81 e hanno toccato 51 comuni di tutte le Marche, ha incontrato circa ottomila marchigiani e raccolto in particolare due esigenze: che ai problemi si diano risposte con conoscenza e competenza e che la politica torni a parlare di programmi e sappia aprirsi liberandosi del condizionamento delle solite logiche e degli stessi nomi.
E’ nel rispondere a queste esigenze, che Marcolini intende accompagnare un rinnovamento vero e non di facciata.
Non si tratta solo di cambiare qualcuno con qualcun altro ma aprire una fase nuova che porti efficienza, trasparenza e partecipazione.
E per fare questo Marcolini vuole coinvolgere tutta la comunità regionale, le forze sociali, il mondo della cultura, le università, le amministrazioni locali, i giovani talenti e scrivere nuove regole per una Regione più forte che sia di tutti i marchigiani.