Ancona - Mesi di lavoro per cercare di far luce
sui rapporti intercorsi tra la Regione Marche e la società Asteria.
Numerose audizioni e un'enorme mole di documenti acquisiti per avere
un quadro più chiaro sulla vicenda.
A margine dei lavori del
Consiglio regionale, il presidente e la vice presidente della
Commissione di inchiesta su Asteria, il capogruppo FdI-An Giulio
Natali e la consigliera Pd Letizia Bellabarba (Pd), hanno illustrato
in una conferenza stampa il lavoro svolto dalla commissione istituita
il 25 marzo 2014 in seguito alla richiesta dei consiglieri Natali e
D'Anna, sottoscritta da altri 13 consiglieri (Romagnoli, Acquaroli,
Zinni, Bugaro, Foschi, Ciriaci, Marangoni, Trenta, Massi, Zaffini,
Marinelli, Bucciarelli, Eusebi).
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“E' con profonda soddisfazione –
hanno affermato Natali e Bellabarba - che al termine di 8 mesi di
lavoro, con oltre 40 audizioni e con l'acquisizione di copiosa
documentazione, tutti i componenti della Commissione hanno ritenuto
di ritrovarsi, ognuno apportando i doverosi aggiustamenti, nel corpo
della relazione conclusiva. Si è trattato di verificare il
comportamento amministrativo posto in essere dalla Regione Marche dal
1989 ad oggi, con particolare attenzione su atti del 1999, del 2002,
del 2006 e del 2008, analizzando compiutamente anche i disastrosi
effetti economico-finanziari prodotti in danno della Regione Marche
stessa che attualmente sembrano essere al vaglio della Magistratura,
sia inquirente che contabile”.
La commissione, composta da 7
consiglieri, 4 per la maggioranza (Bellabarba, Busilacchi, Eusebi e
Ricci) e 3 per l'opposizione (Natali, D'Anna, Trenta), ha cominciato
la sua indagine il primo aprile del 2014. Al centro dell'attenzione,
soprattutto, la cessione da parte della Regione Marche di un immobile
Ex Cetria nel comune di Monteprandone senza compensazione di denaro,
ma in cambio di otto progetti riguardanti il settore
agro-ittico-alimentare.
Secondo la vicepresidente della Commissione
Bellabarba “la volontà originaria della Regione era positiva
perché puntava a recuperare un immobile per finalità pubbliche e
creare un centro di ricerca e sviluppo nel settore ittico alimentare
in un territorio, quello piceno, che di sicuro meritava questa
opportunità.
Il lato negativo di questa vicenda sta nel mancato
controllo, nel corso del tempo, della Regione che avrebbe potuto
evitare un epilogo così negativo”.
Per il presidente Natali “si
è trattato davvero di una brutta pagina della politica marchigiana,
con leggi ad hoc in favore di una determinata società, che ha visto
protagonisti personaggi politici che ancora al momento si trovano in
posizioni di vertice dal Governo regionale e di cui, quando la
relazione sarà portata martedì prossimo all'approvazione dell'Aula,
tutti i consiglieri regionali potranno avere conoscenza, discutere e
prendere posizione”. Alla conferenza stampa sono intervenuti anche
i consiglieri Busilacchi, D'Anna e Trenta.