Ascoli - Il presidente della Provincia Paolo D'Erasmo punta al cuore dell'ente con la riorganizzazione del servizio economico e finanziario. Entro tre giorni aumenteranno i dipendenti della ragioneria perché si tratta di un settore cruciale. Si punta a varare il bilancio di maggio.
Cartina di tornasole di questa attività di rafforzamento è la figura del dirigente del settore, Giuseppe Serafini, che si occuperà d'ora in poi esclusivamente del settore economico e finanziario. Non ci sono ancora gli atti formali ma la decisione è presa. E si succedono riunioni su riunioni con il nuovo segretario generale Fiorella Pierbattista che attualmente si divide al 50 per cento tra il Comune di San Benedetto, dove deve concludere alcune importanti attività, e per il restate 50 per cento presso la Provincia di Ascoli.
“Io stesso – dice il presidente
D'Erasmo – dedicherò molto tempo al settore economico e
finanziario. Dobbiamo andare avanti con gli accertamenti di somme da
recuperare per garantire il piano di riequilibrio. Ora ci diamo tempi
fino a marzo per produrre un recupero di risorse che in parte abbiamo
già trovato e non dobbiamo farle prescrivere rischiando il danno
erariale.
Nella riorganizzazione che abbiamo studiato ci sarà un
numero in decrescita dei dirigenti ai quali verranno redistribuite
funzioni che prima venivano divise tra dieci figure dirigenziali.
L'appello è a creare una squadra unita, e il segretario Pierbattista
ha le doti per unire, per raggiungere l'obiettivo di superare questo
2015 che è un anno assai difficile.
Siamo riusciti a a pagare i
buoni pasto, a non far slittare i pagamenti delle tredicesime.
Dobbiamo fare di più”.
Per il presidente D'Erasmo ora è più che mai indispensabile che sul funzionamento delle Province Governo, Regioni e le stesse Province remino dalla stessa parte. Va nella direzione della via solidale l'emendamento proposto per il decreto mille proroghe.
“La legge di riordino della Regione Marche – dice D'Erasmo – è tra le migliori che si stanno facendo sul riordino – ma occorre fare ancora di più perché se il taglio previsto oggi e non previsto dalla Legge Delrio, è di 5 milioni di euro per il 2015 per le Province in pre dissesto (come Ascoli Piceno) e 10 per il 2016, le Province non ce la potranno fare. Noi abbiamo già individuato 2 milioni e mezzo di euro, sarebbe la nostra parte di sacrifici possibili, ma non ci possono chiedere di più, altrimenti finiremo in dissesto”.