Ancona - “Rispondo
alla sua lettera aperta, perché concordo con lei che i cittadini
debbano conoscere le motivazioni degli atti e dei comportamenti delle
istituzioni. - dice il presidente Gian Mario Spacca -
Allora, a seguito di segnalazioni formali arrivate in
Regione, la Giunta regionale ha incaricato il direttore generale
dell’Asur, Gianni Genga, di avviare una verifica sui requisiti che
il dottor Massimo Del Moro ha dichiarato di possedere all’atto
della domanda di inserimento nell’elenco dei Direttori Generali
delle Aziende sanitarie.
Infatti la normativa prevede che spetta al
direttore generale dell’Asur proporre alla Giunta regionale sia
la nomina dei direttori di Area vasta sia, qualora ne ricorrano le
circostanze, la risoluzione del relativo contratto.
Alla stessa
Asur competono anche gli accertamenti nei confronti dei propri
dipendenti, questo è il caso del dottor Del Moro, con riferimento
alla legittimità dei titoli di inquadramento nei ruoli aziendali. La
Giunta regionale, dunque, non ha effettuato in alcun modo valutazioni
sul dottor Del Moro, né, tantomeno, abdicato alle proprie
responsabilità.
Ha semplicemente applicato la normativa vigente che
definisce, come detto, ruoli e competenze. Né il presidente né gli
assessori avrebbero potuto visionare e verificare all’atto della
nomina i requisiti minimi dichiarati dal direttore Del Moro, esame
che è demandato per legge ad un organismo terzo.
Ora, è pieno
interesse del governo regionale fare chiarezza nei tempi più rapidi
possibili, sulla titolarità del dott. Del Moro a svolgere il
delicato incarico che gli è stato assegnato. Ma perché ciò accada,
è necessario – per legge – che sia l’Asur ad effettuare tutte
le verifiche del caso per poi comunicarne l’esito alla Giunta che,
a quel punto, assumerà le decisioni conseguenti. Com’è facile
comprendere, dunque, è totalmente falso che il Presidente e la
Giunta regionale stiamo creando le condizioni – cito testualmente -
‘perché il dottor Del Moro venga rimosso dal suo incarico’.
Quello che si sta facendo è solamente - aggiunge Spacca - l’applicazione corretta
delle leggi che tutti devono rispettare, incluso il direttore
dell’Area vasta 5 sul cui operato, contrariamente a quanto afferma
il presidente Cappelletti, non sono stati formulati in alcun modo
giudizi.
Una procedura diversa non sarebbe stata possibile, proprio
perché dettata dalla legge, dopo le segnalazioni ricevute. Tutto
questo proprio nel rispetto di quel diritto che Cappelletti,
giustamente, richiama più volte nella sua lettera, al fine di avere
ogni certezza sulla legittimità degli atti adottati”.