Ancona - “Marche 2020 vuole continuare sulla
strada di un centrosinistra responsabile e con alta capacità di buon
governo. Vuole proseguire il rapporto forte con la comunità
regionale. La straordinaria partecipazione di questa mattina
testimonia l’intensità di questo rapporto e l’affetto che ci
sostiene nell’azione di governo che stiamo esercitando con senso di
responsabilità in un momento ancora così difficile”. Lo
ha detto il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, nel
suo intervento di apertura dell’iniziativa “Obiettivo lavoro”
organizzata da Marche 2020 ad Ancona. Auditorium della Fiera
stracolmo, circa 1.000 tra cittadini, rappresentanti delle
istituzioni, dell’impresa, delle categorie sociali ed economiche,
della cultura.
Tantissime le persone rimaste in piedi, molte
purtroppo costrette a restare fuori.
Un “debutto” col botto,
quindi, per il nuovo simbolo di “Marche 2020.
Partito delle Marche” che è stato presentato per la prima volta
proprio stamani. All’evento, accanto al presidente Spacca e al
presidente dell’Assemblea legislativa Vittoriano Solazzi, hanno
partecipato il coordinatore nazionale di Ncd Gaetano Quagliariello,
l’assessore regionale alle Politiche comunitarie Paola Giorgi, il
segretario regionale della Uil Graziano Fioretti, l’imprenditore
Marco Montagna e il presidente regionale della Cna Gino Sabatini. E’
intervenuto dal palco anche Amedeo Ciccanti, Udc. A moderare il
confronto il giornalista Maurizio Socci.
“Il giudizio sulla legislatura che si sta concludendo è positivo – ha detto Spacca sollecitato dalle domande di Socci – Nonostante la recessione che sta vivendo l’Italia, nelle Marche hanno trovato soluzione partite strategiche per la nostra comunità. A partire dalle infrastrutture materiali, con 7 miliardi di investimenti, e immateriali, con la connessione a 20 megabit; nella sanità siamo la prima regione italiana per equilibrio tra costi e servizi erogati, nel campo dell’internazionalizzazione si è supportata con forza la presenza delle imprese marchigiane nei mercati mondiali, una presenza che si è rivelata strategica nella crisi”. Un giudizio più che positivo, dunque, che emerge dal costante monitoraggio effettuato sul gradimento dei cittadini per l’azione di governo regionale. L’ultimo in ordine di tempo, quello realizzato dall’istituto Piepoli che certifica il gradimento al 61% del governo regionale negli ultimi cinque anni.
“Risultati che ci onorano – ha sottolineato Spacca – Ma la politica non è guardare indietro, bensì avanti, ad uno scenario futuro che sarà ancora molto difficile. L’andamento dell’economia non cambierà di qui a breve. Noi crediamo, dati alla mano, che lo scenario economico nazionale resterà complesso anche nei prossimi anni, che ci sarà una fase di crescita molto lenta senza inflazione e che quindi occorra un governo con forte capacità progettuale, grande senso di responsabilità, con profilo ambizioso, alto, qualificato che guardi soprattutto all’Europa grazie alle cui risorse si possono creare nelle Marche 70mila nuovi posti di lavoro. Un governo che sappia interpretare le difficoltà, che le affronti con responsabilità in un rapporto diretto con la comunità regionale, senza scorciatoie. Non si può interrompere il rapporto tra istituzione e comunità. Marche 2020 è in grado di dare anima a questo profilo”.
Spacca ha poi ricordato quanto fatto sinora. “In questi anni – ha detto – la Regione ha lavorato su tre assi: sostegno alla crescita e allo sviluppo, coesione sociale, valorizzazione dell’ambiente. Su coesione e ambiente i risultati sono molto positivi, meno su crescita e sviluppo. Le Marche hanno perso posizioni in Italia per produzione del Pil. Oggi dobbiamo quindi tornare a produrre reddito, restituire centralità all’impresa”. Come? Ecco le parole chiave per il futuro: capitali, investimenti e liquidità; conoscenze e capitale umano; minore fiscalità; innovazione in rete ed ecosistema; internazionalizzazione; connessioni di sistema 4.0; semplificazione radicale.
“Io credo – ha detto il presidente Solazzi - che non sia difficile interpretare per chiunque ci abbia seguito dall'inizio, quale fosse l'obiettivo della nascita dell'associazione culturale Marche 2020: recuperare l'interesse per la politica con la P maiuscola da parte dei cittadini. Perché di vera politica, quella che va al nocciolo dei problemi, quella concreta, c'è grande bisogno. Ce lo chiedono i cittadini. Ce lo chiedono le imprese che vanno accompagnate nelle difficoltà del mercato internazionale, soprattutto le medio-piccole che rappresentano il vero tessuto imprenditoriale della nostra regione. Di qui l'importanza dei fondi europei 2014/2020, che rappresentano la vera risorsa per i prossimi anni e per affrontare le conseguenze di una grave crisi ancora in corso. Non vogliamo partecipare alle riunioni dei partiti tradizionali dove si discute di tutto e di niente: non funziona più così. L'astensionismo registrato nelle ultime elezioni regionali testimonia come la gente sia del tutto delusa da un certo tipo di politica e come voglia altro, altre risposte, altro impegno. Marche2020 è nata proprio per parlare direttamente alla società, per provare a dare queste risposte con vero spirito di servizio, nella convinzione che le idee valgono per quanto costano non per quanto rendono”.