Spacca: 'Bilancio di guerra, capacità di spesa affidata solo arisorse europee'

Spacca: 'Bilancio di guerra, capacità di spesa affidata solo arisorse europee'

La Giunta regionale approva e trasmette all’Assemblea legislativa il Bilancio di previsione 2015 e il pluriennale 2015-2017. Cambiano le regole contabili di spesa: dallo “storico” al “cantierabile”. Marcolini: “Un atto di responsabilità per tenere in equilibrio la Regione e dare certezza alla comunità regionale”

Ancona - La Giunta regionale ha approvato, questa mattina, la proposta del Bilancio preventivo 2015 e pluriennale 2015-2017 (Legge finanziaria regionale). I documenti verranno inviati all’Assemblea legislativa per l’adozione.
Le difficoltà legate all’entrata in vigore delle nuove regole di contabilità nazionale (operative dal 1 gennaio 2015) e le ancora incerte disposizioni della Legge di stabilità nazionale, all’esame del Parlamento, rendono difficoltosa e problematica la preparazione dei bilanci regionali.
Le Marche hanno predisposto un documento che cambia le regole contabili della spesa: le risorse saranno disponibili non sulla base dello storico, cioè di quanto si è sempre assegnato, ma della cantierabilità dei progetti. In questa maniera, a fronte di tagli nazionali definiti “non sostenibili, in assenza di una di qualsiasi strategia di programmazione qualitativa orientata alla valorizzazione della virtuosità”, la Regione riesce a non compromettere le assegnazioni per i principali capitoli e settori del bilancio.

È un bilancio di guerra che costringe le Regioni a rimodulare la propria capacità di spesa secondo criteri nuovi, considerando che si azzerano i trasferimenti statali e che le entrate proprie diminuiscono per la contrazione dei redditi causata dai lunghi anni di crisi economica che l’Italia sta attraversando – afferma il presidente della Regione, Gian Mario Spacca – Lo stesso ruolo costituzionale delle Regioni viene messo in discussione. Questo fatto non può non ripercuotersi sulla predisposizione dei bilanci e sulla programmazione degli investimenti. Le Marche, che hanno sempre avuto bilanci in ordine e hanno conseguito premialità per questo motivo, riescono a predisporre un proprio documento contabile, ma con una capacità di spesa che viene affidata unicamente alle risorse europee che introducono nuove regole, la necessità di una maggiore progettualità e l’allocazione delle risorse dalle spese correnti a quelle per investimenti”.

Una situazione complessa, che la mancata approvazione della Legge di stabilità nazionale appesantisce in maniera oltremodo sostenibile - rimarca l’assessore al Bilancio, Pietro Marcolini - A fronte di una manovra del Governo nazionale che mette in crisi la maggior parte delle Regioni, data l’entità di tagli che, per la sola nostra Regione, ammontano a oltre 230 milioni, le Marche fanno una scelta che cerca di dare elementi di certezza e stabilità alla comunità marchigiana: in altri termini, teniamo in equilibrio la Regione, nonostante l’incertezza degli scenari in corso. Abbiamo compiuto una scelta responsabile, che consente un minimo di operatività alla Regione, consapevoli che quanto fatto e quanto sempre garantito, oggi, purtroppo, non è più un motivo che possa condizionare l’assegnazione delle modestissime risorse disponibili”.

 


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