Ancona - Semplificazione amministrativa
e procedimenti più veloci per migliorare la qualità degli interventi di
costruzione e recupero, tutelare i cittadini, sostenere lo sviluppo
economico del comparto edilizio. Sono gli obiettivi
di una proposta di legge che la Giunta regionale ha trasmesso
all’Assemblea legislativa per l’adozione.
Il testo propone un riordino
di tutta la materia edilizia, alla luce delle criticità che emergono
nella gestione quotidiana della materia, come segnalato
dagli operatori che devono investire e dagli amministratori che devono
autorizzare gli interventi.
“La proposta di legge è frutto di una
riflessione e di un approfondimento che ha coinvolto soggetti pubblici
che intervengono direttamente nei procedimenti edilizi
(Comuni, Province, ordini e collegi professionali) e privati del
settore – evidenzia il vicepresidente e assessore all’Edilizia, Antonio
Canzian – Si inserisce nella discussione in corso in tema di
semplificazione dei procedimenti e della legislazione edilizia,
tenendo conto anche dell’evoluzione giuridica e tecnologica della
materia.
Un settore, quello edilizio, caratterizzato, negli ultimi anni,
da cambiamenti introdotti dal legislatore statale finalizzati a
contrastare la crisi che il settore delle costruzioni
sta attraversando. Le Marche, perciò, hanno ritenuto di intervenire
sulla complessità dei procedimenti edilizi attraverso la semplificazione
e il riordino della normativa, allo scopo di ricondurre a una
omogeneità applicativa le numerose interpretazioni introdotte
nel tempo a seguito degli interventi della giurisprudenza
amministrativa, civile e penale”.
La proposta,
innanzitutto, prevede una definizione delle opere e degli interventi
realizzabili ai fini abitativi edilizi, legando i procedimenti
amministrativi all’effettiva rilevanza delle opere previste.
Molte tipologie d’interventi minori sono state, perciò, svincolate
dagli obblighi procedimentali e classificate (nel rispetto della
normativa nazionale ) come “edilizia libera”, cioè realizzabile senza
comunicazione o permessi. Viene poi incrementato l’utilizzo
della Scia (Segnalazione certificata d’inizio attività) che sostituisce
completamente la Dia (Dichiarazione d’inizio lavori). La sostituzione
prevede anche un’esatta definizione del procedimento di Scia, non
rintracciabile nelle disposizioni normative attuali.
Il testo disciplina i vari passaggi amministrativi e la
regolamentazione dei controlli minimi delle Scie da parte dei Comuni.
Altri elementi di maggiore novità introdotti dalla proposta di legge
della Giunta regionale riguardano la possibilità di rilasciare
autorizzazioni temporanee per proseguire le attività pubbliche o di
pubblico interesse e produttive negli immobili interessati da interventi
edilizi; deroghe specifiche in caso di miglioramento energetico o
sismico degli edifici, compresa quella del rispetto
delle distanze tra immobili; la possibilità di recuperare, a fini
abitativi, i sottotetti.