Domenica 2 novembre nell’est dell’Ucraina si sono svolte le elezioni organizzate dai ribelli filorussi.
Il voto è stato riconosciuto da Mosca ma non da Kiev e
dall’Unione Europea. In proposito la Mogherini,dal 1 novembre Alto rappresentante
dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,le ha definite
“illegali e di ostacolo per la pace”.
Le autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk hanno
votato per eleggere i loro presidenti e parlamentari con una chiara sfida al
governo di Kiev. Il leader dei ribelli filorussi di Lugansk,Igor
Plomitski è stato eletto presidente mentre a Donestsk è stato eletto Aleksandr Zakharcenko.
Sono oltre un milione i cittadini ucraini che nei mesi
scorsi sono fuggiti dall’est
dell’Ucraina rifugiandosi presso parenti ed amici al di fuori di queste zone e
subito i filorussi ne hanno approfittato,occupando le loro abitazioni.
In un incontro avuto con un gruppo di giornalisti
occidentali il prof.Gregory Moore docente delle Relazioni internazionali presso
il Dipartimento di Scienze Politiche della Zhejiang University di Hangzhou
(Cina),ha spiegato chiaramente i motivi degli interessi della Russia in queste
due regioni dell’Ucraina. Moore propone di portare lo sguardo sul notevole e
spesso ignorato complesso militare-industriale ucraino, situato principalmente
nella parte orientale e meridionale del paese.
L’Ucraina è l’ottavo esportatore
mondiale di armi e copre il 3 per cento delle forniture globali. La produzione
bellica ucraina sembra essere di enorme interesse strategico per Mosca.
Come sostiene Defense Express,compagnia di consulenza militare di Kiev,più della metà dell’arsenale nucleare russo è stato costruito in Ucraina ed è equipaggiato con sistemi di navigazione prodotti in Ucraina. La compagnia Motor-Sich con base a Zaporizhia ,produce i motori di gran parte degli elicotteri militari russi, inoltre è di provenienza ucraina l’aereo da trasporto strategico Antonov AN225,uno tra i più grandi aerei mai costruiti.
Nella città di Dnepropetrovsk,est dell’Ucraina,una volta centro della produzione nucleare e spaziale sovietica,si producono a tutt’oggi i missili intercontinentali R-36M e i lanciatori Soyuz,di cui la Russia fa uso.
Anche Pechino, secondo il prof.Moore, è in qualche modo dipendente da Kiev per gli approvvigionamenti militari, ed è proprio per l’interesse di Pechino per questa industria bellica ad aver determinato l’astensione cinese sulla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU contro il referendum in Crimea.La portaerei cinese Liaoning ed il rompighiaccio Xuelong impegnato alcuni mesi fa nel recupero della nave russa Akademik Shokalskiy nell’Antartico,nonché l’hovercraft d’assalto Zubr,sono tutti provenienti dall’Ucraina. L’analisi di Moore porta quindi all’attenzione dell’opinione pubblica europea fatti che molti non conoscevano, ed impone quindi una riflessione sulla vicenda russo-ucraina,con l’incondizionato appoggio di Mosca ai separatisti filorussi dell’est Ucraina.