Ascoli - Discorso d'insediamento di Paolo D'Erasmo, presidente della Provincia di Ascoli Piceno, ente di area vasta di secondo grado: "In
questo momento di avvio del mandato amministrativo come Presidente
della Provincia, vorrei innanzitutto ringraziare i Sindaci, gli ex
Consiglieri Provinciali, gli amministratori, tutti coloro che mi
hanno dato fiducia e consenso incoraggiandomi ad intraprendere un
percorso che sarà sicuramente complesso e pieno di sfide, non solo
per la delicata fase di trasformazione istituzionale che stanno
attraversando le Province, ma anche in considerazione della specifica
situazione in cui si trova la Provincia di Ascoli Piceno
particolarmente impegnativa dal punto di vista economico -
finanziario e con tante problematiche che richiedono l'impegno e le
energie di tutti.
Vorrei anche ringraziare quanti hanno partecipato alla competizione per il rinnovo delle cariche provinciali con lealtà e rispetto e che ora siedono nel nuovo consiglio Provinciale.
Ringrazio, in particolare, quanti hanno creduto in me già in fase di candidatura, con la scelta unanime del Partito Democratico e del centrosinistra tutto a cui appartengo e quanti hanno sviluppato e sostenuto un progetto che trae ispirazione e ragione in una nuova dinamica di solidarietà e rispetto tra territori.
Da parte mia intendo assicurare, indistintamente, al di la delle appartenenze politiche, la piena disponibilità a collaborare con tutte le forze politiche, economiche e sociali del Piceno per esprimere le più ampie sinergie a vantaggio dell'intero territorio e della comunità locale.
Il Presidente non può fare tutto da solo e non è mia abitudine occuparmi dei dettagli: per questo intendo, in questi anni di presidenza, promuovere una gestione collettiva e collegiale della macchina amministrativa ed istituzionale provinciale, coinvolgendo nelle questioni specifiche i consiglieri per quanto possibile e consentito dalla normativa e mettendo a frutto al meglio i talenti, le attitudini e le professionalità di ciascuno nella gestione dei vari settori di competenza.
Sono certo di poter contare anche sulla piena collaborazione e la massima disponibilità dei dirigenti e personale dell'Ente che saranno chiamati ad esprimere un impegno straordinario per assicurare i servizi dell'Ente ai cittadini e sul territorio, esercitare le competenze già assegnate e quelle che saranno attribuite dalla Regione nei prossimi mesi.
Tra
gli impegni prioritari del mandato amministrativo pongo innanzitutto
il rapporto con i Comuni ai quali fin d'ora intendo confermare la
piena volontà di un confronto aperto ed un dialogo continuo sulle
tante problematiche del Piceno: dalle infrastrutture,
all'occupazione, alla viabilità, all'ambiente, alla gestione dei
rifiuti, alla difesa e tutela del sistema idrogeologico per
sviluppare le migliori progettualità e i più opportuni interventi
nei vari comprensori.
Tutto
ciò impiegando le esigue risorse disponibili nel migliore dei modi,
in progetti mirati che assicurino il rilancio socio-economico e
l'equilibrio territoriale, dalla costa alla montagna, valorizzando
tutte le potenzialità e le peculiarità di ciascuna area di
riferimento.
La
Provincia trae il senso della sua esistenza soprattutto per il suo
saper essere luogo di coordinamento dei territori e delle comunità,
spazio pubblico dove si possono rafforzare le collaborazioni
istituzionali e promuovere e valorizzare le opportunità. Pertanto la
Provincia può svolgere il suo compito, confermato nelle deleghe
principali dalla Legge n.56/2014, solo ponendosi in modo rinnovato:
snella nei suoi procedimenti amministrativi, incisiva nel suo ruolo
di Ente di area vasta mettendosi a disposizione dell'Assemblea dei
Sindaci e sostenendo le azioni dei Comuni con attività di proposta
nella pianificazione delle opere pubbliche, degli investimenti e
dell'assetto del territorio.
In
tale prospettiva, ritengo opportuno promuovere specifici organismi di
raccordo come una conferenza dei sindaci e degli amministratori o dei
tavoli di concertazione stabilendo incontri periodici per ascoltare
suggerimenti, formulare proposte, condividere indicazioni e linee
operative.
C'è bisogno davvero di serrare le fila. Solo così potremo impegnarci con profitto in tre grandi sfide: il risanamento del bilancio provinciale, la riduzione della spesa provinciale, la ricerca di risorse attraverso progetti capaci di intercettare, ad esempio, le opportunità delle politiche comunitarie.
La politica non può infrangersi contro il muro del rigore ma deve rappresentarne l’appiglio per scalare insieme difficoltà e ristrettezze che il bilancio ci pone.
Ad una Provincia nuova per struttura e competenze ma che ancora rappresenta la matrice dei territori, l’identità delle comunità e l’area vasta dei servizi, spetta il compito di mettersi a servizio delle municipalità, di ritessere una nuova rete di relazioni, di avere la capacità di coinvolgimento e condivisione, valorizzando le specificità e le identità locali che restano il patrimonio del nostro territorio.
Occorrono capacità di ascolto e superamento della frammentazione per riscoprire una dinamica solidale che, partendo dai livelli amministrativi, sia capace di dire parole di futuro anche a chi è in difficoltà.
Ritrovarci in un nuovo consiglio provinciale con l'impegno verso i nostri concittadini che hanno perso il lavoro, che sono in mobilità, che sono disoccupati, che sono alla ricerca di occupazione, di una prima occupazione, che escono smarriti dalla scuola, che sono scoraggiati, che non vengono ricollocati al lavoro dopo la maternità, che soffrono per l’esclusione sociale.
Da questa Provincia, che ha l’onore e l’orgoglio della sua medaglia d’oro al valor militare per attività partigiana, abbiamo il dovere di ribadire il diritto alla libertà ed alla dignità per tutti e avvertiamo ancora più forte l’impegno per il lavoro, lo studio e l’accoglienza, per un futuro da donne ed uomini liberi.
Riprendo i tre punti a cui accennavo, a cui vorrei dare idealmente il titolo “domani è già tardi”.
Il risanamento
del bilancio provinciale.
Occorrono tre milioni di euro entro novembre per chiudere il
rendiconto 2013, evitare il dissesto, e poi tentare di sviluppare
nuove opportunità sul 2015 che, come è evidente, è strettamente
connesso al superamento di questa prima strettoia connotata da
drammaticità ed emergenza. Al quadro fosco della finanza pubblica
si aggiungono situazioni particolari locali che impongono la massima
attenzione ed, anche in questa sede, la necessaria correttezza verso
tutti per non essere omissivo della particolare delicatezza e dei
rischi pendenti. Negli incontri di questi giorni, per gli uffici e
per i corridoi, ho percepito tanta preoccupazione, ma anche tanta
voglia di dimostrare il valore di ciascuno nel lavorare bene e con
coscienza.
Il secondo punto:
la
riduzione della spesa provinciale
è la naturale conseguenza dell’obiettivo primario appena detto.
Ecco che contenere le spese e recuperare i residui attivi, oltre che
esercizio etico, è necessità fondamentale per la tenuta del
bilancio. Si tratta di azionare risparmi di spesa su tutti i fronti,
senza depotenziare servizi ed interventi e verificare attentamente
le poste in entrata. E’ vero che le competenze che restano in capo
alla Provincia sono diminuite, ma restano campi di intervento
particolarmente delicati per la vita della comunità locale come
l'edilizia scolastica. Le scuole non sono infatti solo dei
contenitori funzionali, ma luoghi di cultura e di crescita per le
nuove generazioni e progettare o ristrutturare le scuole significa
anche promuoverne lo spazio pubblico e le sue connessioni con il
territorio e il mondo del lavoro. Trasporto Pubblico è per
definizione un elemento di connessione, un modo per offrire servizi
agli utenti e all’ambiente. Infrastrutture
e Viabilità è
pensare che essere connessi non è un privilegio, ma una necessità
che risponde ad esigenze di sicurezza stradale e di accoglienza sui
territori. Dentro queste competenze primarie c’è ancora il grande
tema delle
pari opportunità,
che resta purtroppo ancora una sfida ed un obiettivo piuttosto che
un metodo. Il
terzo punto: risorse finanziarie da cogliere.
Insieme cercheremo di predisporre progetti mirati che assicurino il
rilancio socio-economico ed i servizi. Per questo è strategico dare
impulso e rafforzare l'Ufficio Europa ponendolo nel servizio di
Presidenza dell'Ente come struttura di informazione, supporto e
consulenza ai Comuni per accedere ai fondi europei e affrontare le
complessità procedurali connesse alla loro gestione.
"Domani è già tardi". Ho intitolato così questa brevissima indicazione delle prime linee di intervento.
Daremo più respiro a tutta la riflessione necessaria, discutendo in questo Consiglio, entro 30 giorni, le linee di mandato su cui dare occasione di dibattito. Anche per questo “domani è già tardi”. E’ così per me sin dal primo giorno.
Ma subito ho ricevuto la spinta, la condivisione e l’impegno diretto dei consiglieri provinciali di maggioranza che ringrazio nuovamente per le tante cose pur in così poco tempo, di cui ora darò qualche sintetico e rapido cenno rispetto a questi 15 giorni iniziali di incarico, come ad esempio:
Piano Manutenzione Straordinaria strade provinciali
In questo senso ho già provveduto, con un atto di indirizzo, a varare un piano straordinario di manutenzione delle strade provinciale che partirà da lunedì, rafforzando l’organico degli addetti al servizio destinando 20 persone, reperite dagli altri servizi interni, facendo così passare le squadre operative sulle strade da 4 a 12.
Recupero di somme per il bilancio provinciale
All’indomani del mio insediamento ho verificato l’esistenza di alcune situazioni che dovevano essere sbloccate dapprima politicamente. Alcune ho iniziato ad affrontarle, registrando un primo riscontro positivo, come nel caso ANAS che dovrebbe portarci al recupero di 2 ml di euro per il bilancio provinciale.
Sempre sul fronte risorse, ho già svolto un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico per il conseguimento di somme per il patto territoriale dell’agricoltura e reinvestimenti dalla rimodulazione operata dalla partecipata Piceno Sviluppo ora in liquidazione. Si tratta di una somma accertata, come da comunicazioni ufficiali del MISE, di oltre 2,8 ml di euro utilizzabili, se non perdiamo la scadenza imminente del 30 novembre, per progetti infrastrutturali.
Ed ancora sul tema risorse, ho attivato tutti i dirigenti della Provincia per una ricognizione puntuale delle criticità e per l’accertamento dei residui attivi per il recupero di somme spendibili nella componente positiva del bilancio. Ho già potuto constatare, anche su sollecitazione di alcuni Sindaci, che il mancato allineamento del codice tributi impedisce alle amministrazione comunali nell’adempimento del versamento provinciale del 5%, giusto per accennare ad un esempio.
Fare rete e strutturare connessioni. E’ strategico sia sul territorio che a livello sovraprovinciale.
Ho già chiesto formalmente al Presidente Spacca un incontro con la Giunta Regionale tutta per esporre i problemi urgenti del Piceno.
Sempre sul tema delle connessioni, il 10 novembre ho convocato l'assemblea dell'Ata per dipanare gli enormi problemi derivanti dalla gestione dei rifiuti.
Ed ancora in tema
di incontri e relazioni strutturate, entro 1 mese provvederemo a
visitare tutte le scuole provinciali: ho già accennato come la
parola scuola faccia riferimento alla qualità della vita e del
futuro dei nostri ragazzi, ma già da oggi!
In questi 15 giorni, ho ricevuto Cittadini, Sindaci, Amministratori, incontrato Associazioni, Enti: da tutti ho ricevuto richieste ma anche offerta di collaborazione. C’è il tessuto buono della nostra storia e della nostra indole, capace di ricominciare e di rimboccarsi le maniche per guadagnarsi il futuro. E’ quello che questo Consiglio deve fare per le competenze che ha.
Da tutti, pensandoci bene, ho ricevuto una consegna ideale: quella della fiducia. E’ una consegna impegnativa, che non va tradita, che mi impegna a non rovinare la festa, come dicevo, ma nel contempo a dire con schiettezza le cose come stanno. Al tempo stesso, dalla mia esperienza di già giovane Sindaco, come ben sanno i colleghi qui presenti, ho imparato che le difficoltà non sono mai più grandi delle soluzioni se c’è voglia di fare e di fare insieme, avendo l’umiltà di capire e la capacità di cercare le soluzioni in ogni dove. Uscire dalla crisi è una necessità, farlo e farlo tutti insieme, senza lasciare nessuno dietro ed effetti collaterali indesiderati, è un dovere. Ritornare a dire parole come futuro, lavoro, formazione, sanità, servizi sociali, deve motivare l’impegno di ciascuno di noi, a cominciare da me stesso. Se domani è già tardi, insieme però faremo presto".