L'intervento in consiglio comunale sul rendiconto di
gestione era improntato ai postulati contabili di comprensibilità,
veridicità, attendibilità, congruità e prudenza, che ogni buona
amministrazione dovrebbe adottare. Postulati contabili che
costituiscono, peraltro," i fondamenti e le regole di carattere generale
cui deve informarsi l'intero sistema di bilancio". Quindi nessun
tecnicismo, ma una analisi su un documento che desta molte
preoccupazioni per i dati in esso contenuti.
Parliamo di un rendiconto caratterizzato, purtroppo, dalla
solita mancanza di trasparenza e leggibilità, ormai evidente scelta
politica, poiché non supportato dalla possibilità di riscontro dei dati
come diversamente attuato da altri Comuni (basterebbe andare verso un
portale open data come hanno fatto altri Comuni come Bologna e Firenze).
Ho espresso forti preoccupazioni sulla consistenza
patrimoniale del Comune di Ascoli che si basa su un inventario
immobiliare del 1997. C'è da chiedersi quale attendibilità possa avere
un documento contabile basato su dati vecchi di 16 anni. Un dato
importante poiché si parla di un valore di circa 150 milioni di euro
che stranamente è rimasto pressoché invariato negli anni (senza dubbio
lo e' rimasto rispetto al 2012) nonostante le varie alienazioni.
Si hanno, quindi, molti dubbi sulla attendibilità e veridicità della consistenza patrimoniale del comune di ascoli.
Tanto piu' che anche le immobilizzazioni finanziarie
iscritte in bilancio per quasi 21 milioni di euro con il criterio del
costo sono incerte e non è possibile per ora verificarle.
Per il tanto sbandierato tesoretto di 2,8 milioni di euro
possiamo dire che in realtà non esiste poiché derivante da crediti di
fatto non esigibili.
Lo stesso Sindaco Castelli, alla fine del dibattimento, ha sottolineato
che è stata un'invenzione dei giornalisti che evidentemente lui giudica
poco prudenti nel valutare documenti prettamente tecnici.
Alla fine ho trovato modo di sottolineare l'inesistenza nel
bilancio di probabili debiti fuori bilancio per il mancato pagamento
degli interessi di mora sui debiti non pagati. Ovvero, in base alla
nuova normativa, Dlgs 192/2012, gli interessi moratori decorrono dal
giorno successivo alla scadenza del termine legale o contrattuale in
maniera automatica vale a dire senza la necessità di alcun sollecito o
richiesta da parte del creditore.
Il Comune di Ascoli ci risulta avesse oltre 3 milioni di
debiti non pagati al 31/12/2013, ma di questi interessi di mora nel
bilancio non c'è traccia.
Non meno preoccupante è stata la risposta dell'Assessore Gibellieri che
in sostanza ha detto che la norma, sulla corresponsione automatica degli
interessi, non viene applicata perché nessuno ne ha richiesto
l'applicazione.
Vedremo cosa penseranno al proposito gli organi di
controllo che provvederemo ad interessare sulla costruzione del Bilancio
Comunale 2013.
Non meno preoccupante è stato l'intervento del consigliere
Lattanzi che, invece di entrare nel merito delle cifre e delle questioni
poste, ha invocato una presunta legittimazione derivante del risultato
elettorale.
Peraltro anche, sull'argomento, ha replicato che il
problema dei pagamenti dei debiti della P.A. e' un fatto generale non
capendo che stavamo discutendo di ben altro argomento, ovvero gli
interessi di mora sui crediti.
D'altra parte, anche dopo la recente procedura di
infrazione europea, l'europarlamentare di destra Tajani, da parte sua,
ha risposto che "è palese che l'Italia è il peggior pagatore d'Europa"
sottolineando che un altro punto dolente su cui si è concentrata
l'attenzione di Bruxelles è proprio l'ammontare dei tassi d'interesse di
mora riconosciuti sui pagamenti effettuati in ritardo, giusto per
rispondere al sindaco che sull'argomento ha deciso di glissare per
nascondere goffamente l'evidente lacuna contabile.
Considerato, come tutti sanno, che il comune di ascoli ha
accumulato fortissimi ritardi nei pagamenti dovuti ai creditori (3
milioni di euro al 31/12/2013 a cui si aggiungono i negati interessi),
possiamo dire, parafrasando Tajani, che il "comune di Ascoli è tra i
peggiori pagatori d'Europa", altro che isola felice.