M5Stelle denuncia l'istallazione dell'antenna telefonica all'Agraria

M5Stelle denuncia l'istallazione dell'antenna telefonica all'Agraria

Nella pianta di zonizzazione, nell’area in questione, non è prevista nessuna antenna

San Benedetto - L’ennesimo pacco regalo ai cittadini del quartiere Agraria è stato consegnato: un ripetitore telefonico con potenza superiore a 20 watt, sta per essere installato vicino al Parco Bau, dove giocano giornalmente decine di bambini e dove si intrattengono anche molte mamme con neonati; vicino ad un parco (quello di pattinaggio) frequentato da molti ragazzi e adulti, non molto distante dal futuro campo da rugby e dagli edifici scolastici del quartiere.
Questa amministrazione non conosce minimamente il significato della parola “vergogna“.
Gli interessi dei cittadini, che sono non coercibili e non contrattabili, rimangono sempre in secondo piano, vengono bypassati con agghiacciante regolarità, e la Convenzione di Aarhus è un’utopia.
Esiste un piano delle antenne, dove è palesemente riscontrabile che in quel luogo non possono essere istallate antenne di qualunque tipo; il regolamento comunale, in merito alla questione, all’art. 2 fa espresso riferimento al ben noto “Principio di Precauzione“.
A questo punto ci domandiamo: ma costoro ne conoscono il contenuto e il significato? Visto ciò che hanno autorizzato non ci sembra proprio.
Inoltre nel sopracitato regolamento, all’art.6 comma 1, si afferma quanto segue: “L’amministrazione Comunale individua le aree ad ospitare gli impianti per le telecomunicazioni e radiodiffusione. La installazione degli impianti radioelettrici ivi comprese le stazioni radio base per la telefonia mobile è consentita nei siti individuati specificatamente nelle planimetrie allegate quale parte integrante del presente Regolamento“.
Nella pianta di zonizzazione, nell’area in questione, non è prevista nessuna antenna; quindi con quale criterio è stata rilasciata questa autorizzazione (seppur provvisoria)?
In merito a questo punto è opportuno specificare che il dirigente firmatario ha rilasciato l’autorizzazione, dal 10 luglio 2014 al 10 ottobre 2014 per l’occupazione del suolo pubblico, e di 60 giorni effettivi per l’irradiazione del segnale, comunque non oltre il 30 settembre. Il regolamento comunale all’art. 19 comma 1 – Installazioni Provvisorie – dichiara: “Possono essere rilasciate autorizzazioni ad installazioni provvisorie di impianti solo per prove tecniche di trasmissione e previo parere favorevole dell’A.R.P.A.M e dell’Azienda A.S.L e comunque per un tempo non superiore a 60 giorni.
Ora visto che le prove tecniche non possono essere svolte per tutte le 24 ore, chi vigilerà sul rispetto di questa norma?
Inoltre sull’autorizzazione (prot. 39555 del 8 luglio 2014) si sottolinea che “ eventuale domanda di proroga dovrà essere presentata almeno 10 gg. prima della scadenza dell’atto “.
I nostri dubbi, in merito alla provvisorietà dell’impianto, erano tanti, ma nella riunione che abbiamo avuto in comune, l’ing. Polidori ha assicurato che cancellerà questa postilla in autotutela.
Inoltre il regolamento comunale all’art. 8 – Aree Sensibili - comma 1 e 2 riporta quanto segue :
1 Sugli edifici e loro pertinenze e sulle aree di cui al comma 2 è vietata ogni installazione di impianti di radiocomunicazione.
2 In tale aree ricadono di norma, ai sensi dell’art. 7 della legge regionale n. 25/2001:

3 Asili nido, scuole materne, scuole di ogni ordine e grado:
Ospedali, case di cura e riposo, edifici adibiti al culto,
parchi pubblici, parchi gioco, aree verdi attrezzate e impianti sportivi.
L’impianto è collocato proprio a poche decine di metri da questi ultimi, e nonostante questo l’Arpam ha rilasciato il parere tecnico positivo all’istallazione, mentre l’Asur non si è espressa.
In più casi abbiamo costatato la superficialità che regna in alcuni settori degli uffici pubblici, per cui non ci meravigliamo neanche di ciò che ha detto l’assessore (forse futuro sindaco?) avv. Canducci - ripresa da varie testate giornalistiche locali – il quale ha affermato che “…comunque la legge Gasparri permette l’insediamento di tali impianti senza troppi passaggi burocratici...”
Ma noi, semplici cittadini, ci chiediamo: come fa un assessore (con varie deleghe), di professione avvocato, ad non essere informato sul fatto che la legge in questione n. 198 del 4 settembre 2002 – la cosiddetta legge Gasparri – è stata dichiarata incostituzionale, dalla Corte Costituzionale, con sentenza nr. 303 del 25/9/2003 e 1/10/2003?
Lasciamo a chi legge gli opportuni commenti, ma il Movimento 5 Stelle di San Benedetto del Tronto si riserva, qualora vi fossero stati dei reati di negligenza o di eccesso di potere, di segnalare l’accaduto alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno.