Ancona - Emanata
l’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile, Franco
Gabrielli, per il maltempo che ha investito le Marche, e in particolare
l’area di
Senigallia, dal 2 al 4 maggio scorsi. Con l’ordinanza vengono stabilite
le prime disposizioni urgenti e, in particolare, sono previsti due
importanti adempimenti.
Il primo riguarda gli Enti locali che sono stati
interessati dalla situazione emergenziale: questi
dovranno rendicontare le spese sostenute per gli interventi di soccorso
ed assistenza alla popolazione, per l’autonoma sistemazione e per la
tutela della pubblica e privata incolumità, che potranno essere
finanziate con i 10 milioni di euro già stanziati con
la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei
Ministri. Il secondo consiste nella ricognizione dei fabbisogni relativi
al patrimonio pubblico, a quello privato ed alle attività economiche e
produttive extragricole.
L’ordinanza non prende
in considerazione, quale attività commissariale, la ricognizione dei
fabbisogni per i beni mobili (autovetture, elettrodomestici, arredi),
pertanto per questo genere di danneggiamento tale attività sarà svolta
direttamente dalla Regione.
“Dieci
giorni fa, con estrema rapidità – dice il presidente della Regione
Marche, Gian Mario Spacca – avevo espresso l’intesa allo schema di
ordinanza trasmesso
dal Capo della Protezione civile Franco Gabrielli. Ora l’ordinanza è
stata emanata e questo consentirà di avviare concretamente l’iter per
l’accesso ai finanziamenti per gli interventi di somma urgenza. Va
rilevato con soddisfazione che alcune delle proposte
di integrazione allo schema che la Regione aveva avanzato nel concedere
l’intesa, sono state accolte. In particolare, l’ordinanza prevede, come
richiesto, la possibilità per i titolari di mutui ipotecari o
chirografari relativi ad edifici distrutti, inagibili
o inabitabili, anche parzialmente, di richiedere una sospensione delle
rate”.
Nel
concreto, i Comuni marchigiani nei prossimi giorni consegneranno ai
cittadini e alle imprese extragricole che a suo tempo sono stati
interessati dai fenomeni
calamitosi, le schede per produrre la documentazione dei danni già
segnalati.
Le schede dovranno essere compilate con accuratezza e
restituite al relativo Comune. Nell’ordinanza si precisa che l’attività
di ricognizione non costituisce riconoscimento automatico
dei finanziamenti per il ristoro degli stessi, ma servirà invece, come
avvenuto nelle precedenti emergenze che hanno interessato la nostra
regione, per richiedere allo Stato le risorse necessarie, da reperirsi
negli strumenti normativi di programmazione economica.