Ancona - La
vicenda delle autorizzazioni delle centrali biogas nelle Marche,
iniziata con la Legge
Regionale 3/2012,
dichiarata poi incostituzionale, che ha dato il via ad un contenzioso
di difficile gestione e soluzione, politica e procedurale, tra la
Regione Marche e i Territori, rischia di penalizzare oltre modo la
stessa azione politica complessiva della Giunta regionale ed il suo
rapporto con le Comunità marchigiane.
Il
recente Decreto
Legge 91/2014 (“Disposizioni
urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e
l'efficientamento energetico dell'edilizia scolastica e
universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il
contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per
la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla
normativa europea”) approvato
lo scorso 24 giugno in sede di Consiglio dei Ministri, all’Art. 15
comma 4, prevede la cosiddetta “VIA - Valutazione Impatto
Ambientale” postuma, da poter richiedere anche per quegli impianti
già autorizzati e realizzati, e anche quelli la cui autorizzazione è
stata annullata in sede giurisdizionale, contravvenendo ancora una
volta alle normative nazionali ed europee, che prevedono invece la
VIA preventiva insieme ad altri processi, normativi e di
partecipazione, sempre di carattere preventivo.
Di fatto, una
sanatoria, un condono “ex post” per tutti quegli impianti i
cui iter procedurali di autorizzazione sono stati dichiarati in
qualche modo illegittimi, sottoposti al vaglio della Procura e di una
apposita Commissione di inchiesta della Regione.
La
soluzione della “VIA postuma” risulta ad oggi non limpida e
regolare, non attenendosi semplicemente, prima che a normative
specifiche, nazionali ed europee, a ragioni di buon senso.
Il
D.L. 91/2014 è ora in esame al Senato, nelle competenti Commissioni,
per essere convertito in Legge dello Stato. Per questi motivi, si
invitano tutti i Senatori PD delle Marche, i parlamentari eletti ed i
Consiglieri Regionali iscritti ad adoperarsi affinché in sede di
esame del D.L. vengano rimosse tali disposizioni, che potrebbero
risultare in contrasto con le normative comunitarie e nazionali e con
una consolidata giurisprudenza.
La
vicenda biogas in questi ultimi due anni ha colpito duramente i
Territori, i Comuni e le Istituzioni interessate della nostra
regione. Le centrali autorizzate e/o realizzate assumono il più
delle volte caratteristiche esclusivamente speculative, con minimi
vantaggi ambientali e altrettanto minimi ritorni, economici ed
occupazionali, verso i cittadini.
Compito
del Partito Democratico delle Marche è di tutelare i Territori e le
peculiarità, ambientali, paesaggistiche e di sviluppo, in una azione
virtuosa complessiva che veda le Istituzioni, locali e regionali,
camminare di pari passo con le loro Comunità.