Ancona - Un
laboratorio nuovo, per un confronto multipartitico e trasversale. È
questa la forma che, a detta del segretario del Partito Democratico,
Francesco Comi, deve mantenere il progetto “Marche 2020”. “
Se
fosse stata altra cosa, un soggetto elettorale, non sarei stato qui
– ha affermato Comi, intervenuto questa mattina all’incontro
pubblico sulla Macroregione Adriatico Ionica, alla Mole Vanvitelliana
di Ancona. “
Se
diventasse tale, il mio atteggiamento e quello del Partito
Democratico sarebbero diversi. Non serve un nuovo partito, ma serve
piuttosto capacità di confronto e coraggio nell’innovazione. E
finché Marche 2020 rimane su questo piano, non ho imbarazzo a
partecipare alle sue iniziative”.
“Un
miliardo e trecento milioni di ragioni per parlare di progetti e non
di protagonisti”“
Ci
sono un miliardo e trecento milioni di motivi per non distrarci
dietro inutili schermaglie e distinguo e per dedicarci, invece, ai
marchigiani. Sono infatti un miliardo e trecento milioni gli euro che
l’Unione europea destinerà alle Marche entro i prossimi sei mesi.
E non possiamo farci trovare impreparati”.
Nel suo intervento, il segretario regionale del PD Marche, ha
sottolineato come l’attuale semestre di presidenza italiana al
Consiglio europeo, guidato da Matteo Renzi, rappresenti una grande
chance di protagonismo per la Regione Marche.
La
prossima presidenza italiana non sarà infatti prima di altri
quattordici anni, per cui è fondamentale far fruttare al meglio
questa opportunità. Ad ottobre, infatti, il Consiglio europeo sarà
chiamato ad approvare la Strategia per la Macroregione Adriatico
Ionica. Per questo Comi dall’appuntamento odierno ha lanciato un
invito al governatore Spacca, alla Giunta, al Consiglio e a tutti i
parlamentari marchigiani a concorrere al rafforzamento della Regione
Marche. Rafforzamento per cui il PD farà la sua parte.
“La
Macroregiona Adriatico Ionica deve essere a costo zero. No a nuove
sovrastrutture”Il
PD Marche vede la Macroregione Adriatico Ionica come imprescindibile
opportunità di integrazione. Integrazione che oggi punta a
coinvolgere in primis i Paesi del che si affacciano sui mari
Adriatico e Ionico. Ma l’orizzonte è più ampio. Domani, infatti,
l’obiettivo è di abbracciare, in un’ottica di pace e
collaborazione, tutti i Paesi del Mediterraneo. La Macroregione deve
però essere a costo zero. Il Segretario Comi si è detto infatti
contrario a nuove sovrastrutture, a nuovi organi, a nuovi fondi e a
nuova burocrazia. La Macroregione deve piuttosto essere luogo di
coordinamento tra livelli istituzionali, di integrazione e
cooperazione tra Paesi oltre che di complementarietà di fondi di
finanziamento esistenti.
“Il
PD protagonista della Macroregione Adriatico Ionica fin dal 2000”La
Macroregione Adriatico Ionica è stata un’intuizione della classe
dirigente democratica del 2000 e di quelli che sarebbero stati i
partiti fondatori del PD (Margherita e DS). Proprio in quell’anno,
infatti, su iniziativa del governatore Vito D’ambrosio, fu firmata
la “Dichiarazione di Ancona”, che ha suggellato la cooperazione
regionale come strumento di promozione della stabilità economica e
politica dei Paesi del bacino Adriatico-Ionico. Oggi, dopo un
percorso di costruzione condivisa, la Macroregione è una realtà.
Merito particolare all’attuale Presidente della Regione, Gian Mario
Spacca.