Pd, per Di Francesco Canzian è responsabile della dura sconfitta

Pd, per Di Francesco Canzian è responsabile della dura sconfitta

"C'è stata un'opposizione debole e c'è stato molto fairplay con Castelli, questo è un fatto che è stato penalizzante. E dico anche che una città che esprime il vice presidente della Regione non può ottenere un risultato del genere".

Ascoli - Il segretario provinciale del Pd, Antimo Di Francesco, cala la mannaia sulla testa di Antonio Canzian, il vice presidente delle Regione Marche, responsabile, a suo dire, della dura sconfitta subita dal centrosinistra ad Ascoli. Il suo discorso parte dall'analisi del risultato delle elezioni europee. “Ottimo risultato - dice Di Francesco – c'è stato un incremento 13,52% sul risultato del 2013 dovuto al lavoro di squadra sul territorio con i tanti incontri con i candidati alle europee. Risultato ben oltre le aspettative. Con un “Effetto Renzi” trainante e il suo segnale di cambiamento e rinnovamento.
Il crollo del centrodestra è un dato inconfutabile.
La mobilitazione dei circoli e dei candidati, l'organizzazione e l'impegno concreto da parte di tutto il partito della provincia ha consentito di far ottenere a Simona Bonafè 4 mila voti in provincia di Ascoli, preferenze superiori a quelle delle altre province.
E' prevalso il gioco di squadra e l'unità di intenti, siamo soddisfatti. Nelle amministrative ci sono esempi importanti come Castorano dove è stato eletto sindaco un giovane di 26 anni. Il Pd ha fatto tante conquiste, ma c'è stata qualche defezione. Importanti conquiste di Comuni dove eravamo all'opposizione. In qualche altro Comune è andata meno bene. Il Pd e l'area di centrosinistra è quasi all'80% nel territorio provinciale e non è un dato ininfluente rispetto al governo di area vasta che si andrà a determinare con il riassetto delle province.

Elezioni ad Ascoli. "Penso che questa è una sconfitta molto dura e amara. dice Di Francesco - Quando si perde bisogna avere anche l'onestà di riconoscerlo. Una sconfitta molto pesante. La sfida era molto difficile, 9 liste civiche capitanate dai 9 assessori. Ad Ascoli si è cercato di fare il possibile. Abbiamo cercato di recuperare, purtroppo nel corso degli anni ha visto una fragilità del nostro partito sia nell'azione di proposta che di opposizione, che non c'è mai stata in questi anni.
Ad Ascoli purtroppo non c'è stata un'azione da parte del partito incisiva, propositiva. E' mancata la solidità del progetto stesso. E' venuta meno quella che doveva essere la spinta a far passare un messaggio di un'alternativa credibile.
C'è stata un'opposizione debole e c'è stato molto fairplay con Castelli, questo è un fatto che è stato penalizzante.
Sollecitazioni sono state fatte più volte nelle conferenze stampa. Forse su varie questioni qui ad Ascoli si è fatta più opposizione a livello provinciale e non a Castelli. E dico anche che una città che esprime il vice presidente della Regione non può ottenere un risultato del genere.
Innanzitutto il fairplay che c'è stato i questi anni e quindi si deve andare in profondità rispetto a questo, si deve comprendere il perché non c'è stata opposizione forte. E comunque, una città che è anche il capoluogo della nostra provincia che ha anche un'espressione importante a livello istituzionale regionale, Canzian è di Ascoli, è espressione anche della provincia, però era il candidato sindaco alle precedenti elezioni. Insieme a tutti questi fattori, che ho elencato prima, aggiungo anche questo tassello. Poi ognuno si assume le proprie responsabilità.
Se le assume anche il livello provinciale, però noi abbiamo cercato di recuperare un gap, abbiamo dato il massimo nel fare iniziative mettendo in campo la nostra presenza, la nostra organizzazione, il nostro impegno.
Non si può non riconoscere che abbiamo fatto tanto. E' una situazione che va affrontata bene ad Ascoli. Ci sono anche gli organismi comunali nel partito. Il Comunale ha una propria autonomia e si autodetermina. E' ovvio che si faranno le valutazioni a livello locale, il Provinciale sarà parte integrante. Quando c'è una sconfitta così pesante è ovvio che il Regionale dirà la sua.
L' arrivo di Matteo (Terrani, vice segretario provinciale, ndr) mi offre uno spunto: laddove il partito ha lavorato ed è stato concreto in tutta l'azione politica che è stata portata avanti, ha ottenuto dei risultati importanti. Lo scenario provinciale ci consegna vittorie importanti di molti giovani, anche qui ad Ascoli il primo degli eletti, Francesco Ameli, dei Giovani Democratici, ha avuto dei risultati straordinari. E' un giovane che si è impegnato, che ha lavorato seriamente, che nell'ultimo anno si è caricato di tanti oneri per l'opposizione al sindaco Castelli e i cittadini hanno riscontrato quel tipo d'impostazione di serietà, di concretezza.
La segretaria comunale di Ascoli riunirà l'assemblea. Il primo organismo che deve decidere è quello comunale. Il provinciale farà la sua valutazione. La campagna è partita in ritardo, questo ha penalizzato. Non sta a me fare le analisi sulle altre liste della coalizione.Va ricostruito il progetto. C'è un gruppo consiliare che esprime delle nuove energie quindi Il partito è stato unito in queste elezioni, ma una sconfitta così pesante ti fa riflettere. A differenza del2009. C'è stato l'impegno di tutti".

Luigi Merli (responsabile enti locali): “La tessera la presa qualche mese fa, non sono mai stato nel partito allora mi posso permettere di dire che ad Ascoli bisogna ricominciare da zero, perché quando si fanno analisi oneste alla fine di una competizione elettorale salta all'occhio che la percentuale del Pd alle europee è una percentuale se non in linea ma nemmeno tanto sotto, 35%, quello invece che è successo alle comunali è una debacle.
Quindi significa che il progetto portato avanti ad Ascoli per queste elezioni comunali fa acqua da tutte le parti e quindi significa che ad Ascoli il partito deve ricominciare dalle fondamenta. Sicuramente vanno trovate le responsabilità di una situazione. Mi auguro che ci siano giovani di buona volontà che in questi cinque anni lavorino per costruire un partito pronto a prendere le redini di questa città che ne ha tanto bisogno perché non se ne può più di asfaltature negli ultimi di due mesi dalle elezioni”.
Matteo Terrani: “Nelle nostre realtà comunali, il Pd, laddove è riuscito a formare delle liste unendo la buona amministrazione al rinnovamento, ha confermato le proprie realtà amministrate. Dove è mancata una delle due componenti non abbiamo vinto. Ascoli: il dato di Ascoli è abbastanza palese: il dato è drammatico e nonostante il partito sia stato unito gli elettori hanno voluto dare una lezione alla classe dirigente tutta del Pd cittadino.
Però vorrei ricordare la storia del partito perché noi siamo stati con un segretario (Peppe Pizi) fino a 8 o 9 mesi fa che ha gestito il partito negli anni del vivo dell'opposizione a Castelli contribuendo a fare più articoli di stampa contro i Giovani Democratici che contro l'amministrazione comunale insieme ad altre persone dello stesso partito.
Poi è chiaro che nel giro di pochi mesi si riesce a mettere le cose a posto.
Ci hanno provato persone di buona volontà che si sono messe insieme cercando di ricompattare il partito tra mille difficoltà, questo è stato il risultato. Gli elettori ci dicono in tutte le realtà in cui siamo andati al voto ci hanno dato un messaggio chiaro premiando tutte le forze innovative che si sono presentate alle elezioni.
Ad Ascoli il primo degli eletti è Francesco Ameli, un Giovane democratico, che è entrato da un anno in Consiglio comunale e ha fatto più attività consiliare d'opposizione lui che tutti gli altri messi insieme nel corso dei 5 anni. E io penso che bisogna ripartire da Ascoli da qui, da una nuova generazione in grado di ripartire da zero e di ricostruire un centrosinistra in grado di giocarsi la prossima sfida elettorale”.