Cacciatori torna in politica con "Cuore di Ascoli"

Cacciatori torna in politica con "Cuore di Ascoli"

Fare squadra, fare sistema è la miglior medicina per ripartire.

Ascoli - Igino Cacciatori, ma non aveva sbattuto la porta alla politica?
"Sono stato richiamato da Massimiliano Brugni e dal sindaco Guido Castelli ed è molto gratificante fare parte della lista "Cuore di Ascoli", i rapporti non si sono mai interrotti né con il Sindaco né con il Presidente della Provincia.
C'era stata solo una non condivisione nel metodo applicato, ero capogruppo, mi sarebbe piaciuto condividere con la base. Sempre condivisi invece gli ideali e i contenuti. La politica - dice Cacciatiri - è fatta anche di scambi forti. Ho ricoperto nel frattempo incarichi importanti (segretario regionale Confcommercio, presidente dell'Eurosportello in Camera di Commercio, nella quale è membro della giunta), ho cinque anni di esperienza in più e sono pronto a dare una mano. E' una campagna elettorale atipica, con tantissime liste e capisco che si possano creare problemi agli elettori.
Si deve alzare il livello della qualità e della competenza della politica per questo territorio in grande crisi. Ascoli offre tanti spunti su cui puntare: turismo, manifatturiero artigianale, quello classico, nostro, il comune non è un ufficio di collocamento. Occorre ripartire dalla famiglia, dalla centralità dell'uomo.
Centralità dei servizi di carattere politico, rafforzare la centralità della Provincia, che Ascoli sia un vero capoluogo.
Occorre rivitalizzare la città, renderla vivibile, anche se è già stato fatto, vediamo infatti il dato del turismo con una percentuale di aumento del 18 per cento di presenze in più, occorre migliorare. Ci vuole una maggior capacità ricettiva.

Manca quel tassello per poter crescere culturalmente, non essere legati solo alla festa del Patrono, ma riuscire a destagionalizzare con eventi e manifestazioni nel corso di tutto l'anno. Così da vivacizzare l'interesse del turista per la nostra città.
Stimolare i convegni, il turismo religioso. Non dimentichiamo che noi abbiamo 51 chiese censite e restaurate che tutti quanti ci invidiano e sono sempre chiuse, anche la domenica.
Dobbiamo fare sistema tra gli enti perché da soli non si va da nessuna parte. Ricreare occupazione e dare voce a chi non ce l'ha: i pensionati, le fasce deboli, la gente senza lavoro. Cambiare anche un po' la mentalità degli ascolani: voler bene alla città, non solo agli interessi propri.
Nel centro storico occorre far ripartire le micro attività che sono la sua spina dorsale. Riapriamo quei “buchi neri” che sono in piazza del Popolo. Una sana pianificazione commerciale parte da un discorso con i proprietari di questi locali chiusi: io Comune a te proprietario do la possibilità di pagare meno tasse se tu concedi a fitto calmierato i tuoi locali a commercianti o persone che si vogliono mettere in gioco e rendere così vivo il centro storico.
Al contrario, se si tengono vuoti, l'amministrazione aumenterà loro le imposte. Questo impulso si lega con sicurezza e vivibilità della città intera che si deve riappropriare delle sue vie con l'illuminazione. Un po' come abbiamo fatto con piazza Immacolata con il discorso dei centri commerciali all'aperto: sono state interessate 29 attività che poi si sono allargate a 35 con l'apporto, oltre che di Confcommercio, anche di Confesercenti, con incentivi regionali, che non saranno stati tantissimi ma hanno attivato delle sinergie. Oggi questo quartiere è appetibile, con servizi. E' un quartiere vivo. Così occorre fare per tutti gli altri quartieri.
Fare squadra, fare sistema è la miglior medicina per ripartire.

Piano regolatore generale, Contratto di quartiere di Monticelli, decentramento dello stadio, sono tutti elementi che possono determinare un ritorno alla crescita della città.
E una parte importante per il futuro di Ascoli è il progetto della Carbon, facendo piena luce sul modo di fare la bonifica, occorre finire con la politica delle ideologie. Occorre lavorare tutti insieme su questo tema per il bene della città. Una buona opposizione fa un'ottima amministrazione.
Dobbiamo uscire dalla logica di quelle tre o quattro famiglie che hanno gestito in lungo e in largo questa città, dobbiamo riuscire a dare voce a tutti quanti. Quanto alla pedonalizzazione dico solo che prima occorre razionalizzare il traffico partendo dal piano sosta, dobbiamo riprenderci dalla Saba il parcheggio, altrimenti non andiamo da nessuna parte facendo fare alla gente il maratoneta. Ritengo inoltre che il mercato debba essere itinerante, si sono create delle zone alternative. Non si deve bloccare la città, Ascoli deve essere vissuta".