E' semplice creare lavoro per un Sindaco di questi tempi?
“Può esserlo se in testa si hanno idee chiare – dice Domenico Re – Ci siamo guardati intorno e con la moria di fabbriche che c'è da noi abbiamo però trovato una prospettiva nei servizi. E l'intento è proprio di creare una cooperativa di servizi con persone di Castel di Lama. Abbiamo fatto un piccolo calcolo: ci servono due medici, 5 infermiere, tre persone per la mensa. Qui vengono a lavorare ad esempio da Offida, da San Benedetto, da Ascoli, da Folignano. Allora perché non far lavorare i nostri?”
Ma i settori quali sarebbero?
“Ce ne sono diversi – risponde Re – alcune stagionali come la manutenzione degli spazi verdi. Altre invece permanenti come i servizi agli anziani. Vogliamo realizzare una struttura polifunzionale in zona V2 (piazza della Libertà), poi una palestra per migliorare l'attività fisica che significa anche migliorare l'attività mentale; vale anche per i giovani che studiano davanti ad un computer e hanno una vita sedentaria. Incontrando degli anziani in questi giorni, in molti mi hanno:”Re, noi non vogliamo andare a Santa Marta, non vogliamo andare al ricovero di Offida, vogliamo stare a Castel di Lama e quindi vogliamo realizzare una struttura per la terza età (stiamo lavorando su tre modelli per verificare i finanziamenti pi vantaggiosi, regionali ma anche europei), per i nostri anziani. Perché loro con i propri sacrifici hanno costruito il nostro benessere. E' per questo motivo che abbiamo già individuato due strutture una nella zona vicino alla Cassa di Risparmio e l'altra a Piattoni. C'è spazio attualmente per realizzare 250 posti in strutture di questo tipo. Contiamo di far lavorare una ventina di persone che con gli stagionali salirebbero ad una cinquantina e di questi tempi non è certo poco, in attesa che torni il “sereno”.
E l'Unione dei Comuni?
“Occorre una nuova spinta - dice Domenico Re - perché in questi anni non si sono raggiunti gli obiettivi che si potevano e dovevano perseguire. Eppure l'Unione dei nostri comuni può portare davvero una razionalizzazione delle spese senza intaccare i servizi”.
E la motivazione per tornare in campo?
“La decisione
viene da un ragionamento: si sono formate sette liste, quindi c'è
una grande confusione tra la gente. Questo è dovuto a situazione di
imposizioni. L'amministrazione uscente in alcuni settori
ha mantenuto quei servizi validi, in altri settori come quello
dell'arredo urbano e dell'Unione dei Comuni no.
La gente si lamenta.
C'è disoccupazione.
Tanti giovani, professionisti, persone impegnate
nel sociale, mi hanno chiamato dicendo che quando c'ero io in Comune
c'era più dialogo, più confronto e mi hanno chiesto di mettermi a
disposizione. Abbiamo stilato insieme un programma.
E' semplice. Va a
servizio del cittadino. Mi sono messo a disposizione a costo zero e a
tempo pieno per dare un contributo serio e con impegno al territorio.
Questa è la terza volta che mi candido. La prima volta il cittadino
si può fidare, la seconda, se ti riconferma, significa che lo hai
soddisfatto le sue esigenze.
Dietro un sollecito da parte di alcuni
ho detto “mi rimetto a disposizione”. Nei comizi vediamo che c'è
partecipazione della gente, noi siamo fiduciosi di vincere questa
battaglia ”.
Una cosa è certa: per andare “Verso un futuro
migliore” le idee chiare sono un buon viatico.