Ascoli - "La nostra squadra è fatta per la metà da donne, riteniamo che i due generi non debbano prevalere l'uno sull'altro ma debbano completarsi - dice Rita Forlini - tra i nostri candidati troverete studenti e persone con mestieri e professioni che in alcuni casi hanno trovato capacità di esplicarsi fuori dalla nostra città".
I dieci punti che gli eletti di “SinistrAperta / SEL per Ascoli” proporranno, realizzeranno o per cui si batteranno in Consiglio Comunale :
1. Lavoro
Il Comune di Ascoli Piceno si impegnerà a svolgere una funzione di ponte
tra bandi e fondi pubblici, locali, ministeriali ed europei, e realtà
professionali del territorio, con un occhio sempre puntato sulle giovani
eccellenze che a causa della crisi e dell'immobilismo della giunta
Castelli non riescono a mettere in moto i propri talenti e che
potrebbero dare invece moltissimo. Solo per mezzo di una redistribuzione
equa e solidale dei fondi pubblici potremo uscire, tutti assieme, da
questa situazione di stallo. Basta con appalti blindati ai soliti noti,
equità, trasparenza e redistribuzione: il Comune è un bene comune.
Inoltre:
il Comune di Ascoli Piceno si impegnerà sempre a stare dalla parte dei
lavoratori e delle lotte per i diritti sul lavoro. Il Comune non sarà
più l'alleato dei ministri e degli uomini di potere ma dei cittadini,
dei lavoratori, dei precari e dei disoccupati.
2. Patto etico
Sul modello delle nostre buone amministrazioni (come Appignano del Tronto) intendiamo programmare una compartecipazione di intervento pubblico, privato e associativo culturale ed onlus per organizzare la frantumazione di fondi e mezzi a disposizione in un disegno organico e complessivo di intervento sociale ad Ascoli.
Si
tratterebbe di un vero e proprio contratto, di lunga durata, attraverso
cui il Comune di Ascoli Piceno in compartecipazione con le associazioni
onlus cittadine organizza un progetto omogeneo razionalizzando le
diverse risorse e competenze. Solo assieme potremo battere la crisi.
3. Ambiente
Costruzione
di lavoro e rispetto dell'ambiente non sono concetti incompatibili,
soprattutto in una città come Ascoli dove la bellezza del paesaggio
montano e collinare sarà uno dei principali motori della ripresa
economica da costruire incentivando la vocazione turistica del
territorio.
Per quanta riguarda lo spinoso problema dell'Area Ex Carbon
noi riteniamo che una terza via tra immobilismo e rischio speculativo è
possibile. Il progetto originario del polo tecnologico può tornare ad
essere un grande progetto di sviluppo economico e lavorativo, come
indicato anche dalla CGIL. Ciò non toglie che né l'ombra della
speculazione immobiliare né il rischio di una falsa bonifica che
occulti, per mancanza di fondi, gran parte dei detriti tossici possono
essere concessi.
La
priorità è la bonifica ambientale dell'area, che dovrà essere
scrupolosamente verificata e a cui dovrà comunque seguire un progetto di
sviluppo utile alla città in termini di potenziale occupazione, legando
il progetto originario del “polo tecnologico” al potenziale offerto
dalle sedi universitarie site nel territorio.
4. Cultura
Ascoli
è un'anomalia nel panorama regionale e provinciale. Si tratta infatti
del solo capoluogo in cui non sono previsti sedi e fondi stabili per le
associazioni giovanili e culturali o per le realtà artistiche del
territorio. La desertificazione associativa è il frutto acido di una
politica intesa da sempre come gestione baronale dell'esistente e la
concezione della cultura come mero intrattenimento, acquisto di
“spettacoli” per una cittadinanza passiva.
La nostra idea di cultura è
opposta alla concezione statica e stagnante della destra. Cultura ed
arte possono fare impresa e dare ricchezza, come funzione turistica,
interagendo con gli spazi cittadini, ma anche come vera e propria
officina di produzioni. I giovani talenti di Ascoli devono avere gli
spazi e i mezzi per esprimere e sviluppare le proprie potenzialità,
incanalandole in un percorso che miri a diventare professione.
Intendiamo costruire nel cuore di Ascoli una vera e propria Cittadella
delle associazioni, con atelier per pittori, sale di produzione
audio-visiva per filmmaker e musicisti, teatri e spazi di coogestione
responsabile per convegni e work-shop, cineforum indipendenti e festival
che siano occasione di scambio, di importazione culturale (dall'esterno
verso l'interno) ma anche al contrario di esportazione, e cioè luoghi
di vetrina e incontro tra le eccellenze picene e il migliore ambiente
culturale e artistico nazionale ed internazionale (dall'arte al
giornalismo, dal teatro-danza alla letteratura, dalle sperimentazioni
elettroniche alla musica colta). Una città rinasce se il suo fermento è
collegiale e diffuso. Tutta l'attività economica del centro ne
risulterebbe rigenerata. Vogliamo fare di Ascoli la capitale marchigiana
della partecipazione culturale.
5. Scuola
Qualificazione
delle eccellenze e pari opportunità per tutti gli studenti di Ascoli
Piceno. Il Comune di Ascoli deve intervenire, dalle scuole elementari
alle medie superiori, con dei bandi che prevedano premi in
viaggio-studio e possibilità di partecipazione agli eventi più
qualificati nei diversi settori nazionali ed europei per i migliori
studenti di Ascoli. Un esempio: per gli studenti appassionati di arte
potrebbe essere previsto un premio-viaggio alla Biennale di Venezia così
come per gli studenti appassionati di ingegneristica un intervento alla
Fiera della robotica di Milano. I figli della nostra città devono
crescere a contatto con il mondo.
6. Rifiuto della violenza e memoria partigiana
Ascoli
deve sventolare alta in cielo la bandiera della liberazione dal
nazifascismo e ripudiare ogni rigurgito di violenza e di intolleranza
che ancora abita le nostre strade. Basta impunità e connivenze tra
istituzioni e violenti. La città di Ascoli onora i propri morti per la
libertà e farà della Memoria un tema chiave della prossima
amministrazione, organizzando un grande Festival multimediale, con
artisti, cineasti, scrittori e attori di rilievo nazionale e
internazionale dedicato al tema della Memoria e della Libertà. Inoltre,
in quanto medaglia d'oro alla Resistenza, il Comune di Ascoli Piceno si
costituirà parte civile contro ogni caso di violenza e di intolleranza
fascista.
7. Diritti
In
attesa di una regolamentazione nazionale riteniamo indispensabile che
il Comune di Ascoli si doti di un registro per le unioni civili. I
diritti individuali sono inviolabili e non è immaginabile, né da un
punto di vista laico né da un punto di vista cristiano, che possano
esistere cittadini discriminati e a cui vengono negati diritti
elementari come la possibilità di assistere in ospedale la persona
amata. Libertà e diritti per tutti.
8. Piano sosta (SABA)
La
piaga dei parcheggi SABA è una delle vergogne della destra ascolana.
Un'azienda privata, non di Ascoli, a cui gli ascolani in crisi devono
pagare ogni giorno il pedaggio come nel medioevo. Forse non tutti sanno
che un ricorso al Tar aveva reso possibile la ridiscussione del Piano
sosta piceno. Il Comune di Ascoli, cioè la destra, ha fatto ricorso in
appello al Consiglio di Stato ASSIEME ALLA SABA contribuendo a
riconfermare questo sciacallaggio! Perché? Per quali interessi? Una
delle prime azioni che dovrà intraprendere la nuova amministrazione sarà
la ridiscussione immediata del Piano sosta. Via gli sciacalli dalle
strade di Ascoli, via la destra delle clientele. Un'altra città è
possibile.
9. Carceri
Questo
punto è una novità, nel senso che nella vita pubblica di Ascoli Piceno
nessun politico ha mai considerato la realtà della Casa circondariale di
Marino del Tronto, frazione del Comune di Ascoli Piceno, come area di
interesse e confronto. Noi riteniamo invece fondamentale, così come
accade in altre città d'Italia, una verifica pubblica delle condizioni
dei detenuti e soprattutto l'istituzione di un ente che favorisca il
reintegro nella società cittadina per tutti i detenuti residenti ad
Ascoli Piceno. Il Comune dovrà inoltre incentivare, intercettando bandi
europei, tutte le associazioni di volontariato che già oggi operano con
grande generosità e coraggio per rendere l'esperienza della carcerazione
un'occasione di crescita e di sviluppo umano e culturale.
10. Trasparenza e democrazia partecipativa
Tutte
le spese del Comune di Ascoli Piceno dovranno essere rendicontate
pubblicamente, pubblicate on line e giustificate. Solo in questo modo
saranno evitati clientelismi e favoritismi o tutte quelle situazioni
borderline tra legalità e illegalità come ad esempio la cascata di
micro-appalti che formano, in definitiva, un mega-appalto pilotato verso
i soliti noti. La democrazia partecipativa consiste nell'obbligo
dell'amministratore alla più completa trasparenza di spesa, alla
giustificazione pubblica della stessa e al metodo della interlocuzione
tra amministratori e assemblee pubbliche per la rendicontazione del già
fatto e per la progettazione del da fare. Questo metodo è innovativo
perché consente, nella prassi e non solo nella teoria, di determinare
delle sinergie tra intervento pubblico, cittadinanza attiva e attività
commerciali.
CAMBIARE ASCOLI È POSSIBILE: BASTA VOLERLO ED È ANCHE SEMPLICE: BASTA FARLO
Lista SinistrAperta / SEL, i candidati
1. Rita Forlini, insegnante, 1960
2. Pietro Cordoni, impiegato, 1954
3. Davide Nota, editore e scrittore, 1981
4. Anna Rita Ancona, pensionata, 1951
5. Marco Andreucci, operaio, 1958
6. Beatrice Bernardini, studentessa, 1994
7. Ilaria Core, ingegnere, 1981
8. Maria Giuseppina Costantini, insegnante, 1956
9. Emanuela Fanini, collaboratrice scolastica, 1963
10. Sonia Ferraro, casalinga, 1974
11. Davide Giuliani, studente universitario, 1989
12. Anna Ianni, disoccupata, 1968
13. Giorgio Mancini, imprenditore, 1979
14. Nadia Maravalli, disoccupata, 1977
15. Dino Morganti, agente di commercio, 1957
16. Gianluca Panici, studente universitario, 1994
17. Alice Rasetti, video-artista, 1985
18. Luca Spadoni, avvocato, 1968
19. Andrea Tabili, musicista, 1980
20. Bruno Tosti, pensionato, 1953
21. Paolo Vaglieco, studente universitario, 1994
22. Giuseppina Volponi, impiegata, 1962
23. Romano Volponi, disoccupato, 1964
24. Vittoria Roiati, ricercatrice di fisica, 1983
25. Erika Jade Grelli, musicista, 1980