Le criticità
A differenza delle città di Faenza, Foligno, Arezzo e Narni - per dirne alcune comparabili – nonostante i 59 anni di vita, la Quintana di Ascoli non è riuscita a creare una leva di cavalieri ascolani in grado di competere ad armi pari e di farsi onore anche altrove.
Gli interventi necessari e le conseguenti
spese sostenute sul campo Squarcia devono valere come investimento fruttifero
per far vivere anche le fasi preparatorie della Giostra ai cittadini.
Troppo
spesso la Quintana non offre lo spettacolo atteso - nel totale rispetto della
salute dei cavalli - per il ritiro durante la Giostra di alcuni dei cavalieri.
Con
la fine della competizione e del corteo, chi passasse nel centro della città
non ha alcun sentore della rievocazione storica che si è svolta.
Le Proposte
La formazione dei cavalieri locali andrebbe legata alla destinazione – a partire dal 2015 - della Quintana di Luglio esclusivamente a cavalieri ascolani, così da indurre i Sestieri ad investire sugli stessi, creando di fatto i presupposti per la nascita di scuola locale.
L’apertura del Campo Squarcia alle prove non deve essere ristretta alle sole prove previste dal Regolamento, ma deve essere ampliata anche al lavoro di preparazione dei “binomi”, cioè cavalli e cavalieri, e quindi concessa ai Sestieri sin dai mesi invernali anche per consentire ai cittadini di partecipare a questa fase.
Rendere obbligatoria la partecipazione alla Giostra di un cavaliere o di un cavallo di riserva, in caso di necessità dovuta ad infortunio o ad altre ragioni che compromettano la partecipazione del primo cavaliere o del cavallo, così da rispettare sia la rievocazione che il pubblico pagante.
Promuovere
appropriate iniziative d’intesa con gli esercenti del centro storico per far
continuare lo spirito della rievocazione storica che altrimenti rimane
strettamente chiuso all’interno degli spazi dei sestieri.
Inoltre, si potrebbe accrescere la qualità della manifestazione adottando protocolli antidoping secondo le regole della Federazione Equestre Internazionale (FEI), così da essere esempio virtuoso per tutte le rievocazioni storiche cavalleresche.