"inAscoli", con la Quintana cultura e accoglienza

"inAscoli", con la Quintana cultura e accoglienza

la Quintana di Ascoli non è riuscita a creare una leva di cavalieri ascolani in grado di competere ad armi pari e di farsi onore anche altrove

Ascoli - La lista civica “inAscoli”, grazie anche al contributo del candidato Francesco De Angelis,  presenta le prime proposte operative sulla Quintana, con lo scopo di farla divenire uno degli elementi trainanti per una nuova cultura di accoglienza turistica cittadina. 

Le criticità

  1. A differenza delle città di Faenza, Foligno, Arezzo e Narni - per dirne alcune comparabili – nonostante i 59 anni di vita, la Quintana di Ascoli non è riuscita a creare una leva di cavalieri ascolani in grado di competere ad armi pari e di farsi onore anche altrove.  

  2.    Gli interventi necessari e le conseguenti spese sostenute sul campo Squarcia devono valere come investimento fruttifero per far vivere anche le fasi preparatorie della Giostra ai cittadini.

  3. Troppo spesso la Quintana non offre lo spettacolo atteso - nel totale rispetto della salute dei cavalli - per il ritiro durante la Giostra di alcuni dei cavalieri.

  1. Con la fine della competizione e del corteo, chi passasse nel centro della città non ha alcun sentore della rievocazione storica che si è svolta.

    Le Proposte

  1. La formazione dei cavalieri locali andrebbe legata alla destinazione – a partire dal 2015 - della Quintana di Luglio esclusivamente a cavalieri ascolani, così da indurre i Sestieri ad investire sugli stessi, creando di fatto i presupposti per la nascita di scuola locale.

  2. L’apertura del Campo Squarcia alle prove non deve essere ristretta alle sole prove previste dal Regolamento, ma deve essere ampliata anche al lavoro di preparazione dei “binomi”, cioè cavalli e cavalieri, e quindi concessa ai Sestieri sin dai mesi invernali anche per consentire ai cittadini di partecipare a questa fase.

  3. Rendere obbligatoria la partecipazione alla Giostra di un cavaliere o di un cavallo di riserva, in caso di necessità dovuta ad infortunio o ad altre ragioni che compromettano la partecipazione del primo cavaliere o del cavallo, così da rispettare sia la rievocazione che il pubblico pagante.

  4. Promuovere appropriate iniziative d’intesa con gli esercenti del centro storico per far continuare lo spirito della rievocazione storica che altrimenti rimane strettamente chiuso all’interno degli spazi dei sestieri.

    Inoltre, si potrebbe accrescere la qualità della manifestazione adottando protocolli antidoping secondo le regole della Federazione Equestre Internazionale (FEI), così da essere esempio virtuoso per tutte le rievocazioni storiche cavalleresche.