Non è degno di una comunità civile tagliare ancora personale e servizi alla scuola pubblica, dopo i famigerati tagli della Gelmini, mettendo a rischio l’igiene e la sicurezza dei nostri figli, proprio mentre il nuovo Premier lancia proclami sulla centralità della scuola.
Questa volta si tratta di 24.000 lavoratrici e lavoratori “ex LSU” e di “appalti storici” in tutta Italia, di cui ben 116 nella nostra provincia, che dopo un lungo calvario di cassa integrazione, mobilità, precarietà e umiliazioni, invece di essere assunti dagli Enti pubblici che per anni li hanno utilizzati, come avvenuto nei Comuni e nelle Province, sono stati “scaricati” dallo Stato alle dipendenze di voraci consorzi di cooperative a cui è stato dato in appalto il loro lavoro, e che oggi, come se non bastasse, vedono ulteriormente calpestare i propri diritti e la propria dignità.
Tutto questo a causa di ripetuti e progressivi tagli di risorse, l’ultimo dei quali, sciaguratamente operato dal Governo Letta con il cosiddetto “Decreto del Fare” dell’estate scorsa, ha sostanzialmente dimezzato servizi e stipendi! Un taglio che rischia di diventare definitivo dopo il 31 marzo prossimo se il nuovo Governo ed il Parlamento non assumeranno nel frattempo un provvedimento di riparazione del danno e non troveranno finalmente una soluzione definitiva, stabile e dignitosa.
Per queste ragioni, come consiglieri della Sinistra ci siamo fatti promotori della convocazione di una seduta urgente del Consiglio Provinciale in forma aperta, che si terrà Venerdì 14 marzo alle ore 17,30.
Una seduta consigliare per esprimere la doverosa solidarietà delle Istituzioni locali a queste lavoratrici e lavoratori e far sentire al Governo centrale, ai responsabili le forze politiche ed ai parlamentari che lo sostengono (a partire da quelli del nostro territorio), la voce di chi dice basta ai tagli ed all’austerità che negano diritti fondamentali come quelli al lavoro ed allo studio ed affossano il Paese. Affinché si ponga fine a questi scempi, sino ad oggi supinamente ratificati dalle stesse forze e dagli stessi parlamentari.