Questa crisi ha sfidato tutta la comunità, europea, nazionale e regionale, e tutti gli attori che la compongono: imprese, banche, associazioni e istituzioni.
Considerando le difficoltà in cui abbiamo lavorato, va rivendicato con orgoglio ciò che il governo regionale e le istituzioni locali hanno saputo fare.
Perché se un presidio della crisi c’è stato, quel presidio lo hanno fatto, più di ogni altro, le istituzioni e la coesione della nostra comunità. Se l’Italia fosse più simile alle Marche guidate dal governo regionale animato dal Pd, forse oggi sarebbe in una condizione migliore”.
Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, oggi all’Assemblea regionale del Pd.
Spacca ha aperto il proprio intervento ringraziando il segretario uscente, Palmiro Ucchielli. “Con lui – ha detto – è stata condivisa larga parte del percorso che ha portato a governare la Regione in questo periodo molto difficile. Ad Ucchielli e a tutta la direzione del partito va dunque il ringraziamento per il lavoro in collaborazione che è stato fatto sin qui.
Mi auguro che il nuovo segretario Francesco Comi, che raccoglie il testimone, voglia continuare questa strategia di governo aperto al cambiamento e all’innovazione a cui la regione affida gran parte del proprio futuro”.
“Se abbiamo quasi 100mila lavoratori protetti attraverso gli ammortizzatori sociali - ha aggiunto - è perché la Regione ha impegnato oltre un miliardo di euro in questa azione. Se siamo arrivati a realizzare in sanità un percorso profondamente riformatore, anche attraverso un’azienda regionale unica sanitaria, modello cui ora guardano molte regioni tra cui anche la vicina Emilia Romagna; se l’Italia si concentra a progettare smart city mentre le Marche elaborano già un modello smart land; se siamo la terza regione ‘verde’ in Italia, tutto questo è stato merito dell’azione riformatrice ed innovatrice del governo regionale.
Ecco, di quest’azione che ha affrontato coraggiosamente i quattro ‘cavalieri dell’Apocalisse’, sono orgoglioso”.
Globalizzazione, velocità del cambiamento, dematerializzazione e frammentazione: questi i quattro cavalieri contro cui le Marche hanno dovuto combattere in questi anni di crisi e recessione.
La globalizzazione è stata affrontata attraverso il dialogo e il confronto, allargando gli orizzonti di riferimento. La velocità del cambiamento è stata interpretata con l’utilizzazione di più intelligenza e riformismo.
La dematerializzazione dei processi è stata declinata con investimenti soprattutto in infrastrutture e servizi immateriali. La frammentazione e la devolution, infine, hanno portato il governo regionale a creare nuovi modelli organizzativi, elaborati attraverso un percorso di collaborazione e confronto. Un’organizzazione in rete, architetture di sistema fondate sulla solidarietà istituzionale che rifiuta il modello gerarchico cui si era abituati.
“Nell’affrontare la crisi con una decisa azione riformista, nella capacità di dialogare con il mondo – ha aggiunto Spacca – sta la forza del Pd. Un’azione che deve proseguire: è questa la sfida che il neosegretario Comi dovrà saper cogliere, dialogando con le istituzioni per proseguire la storia che ha recentemente aumentato la reputazione delle Marche attraverso il buon governo del centrosinistra.
È necessario però uscire dalla logica del rancore localistico per aprirsi sempre di più ad una visione integrata dei problemi.
Dobbiamo essere più capaci di presentarci all’esterno con unità, facendoci conoscere per la bellezza della nostra terra e la genialità della nostra gente, recuperando la consapevolezza di noi stessi. La Regione, su questo, continua ad essere fortemente impegnata”.