L’esecutivo ha oggi approvato la delibera che chiude “con esito negativo” il procedimento per la sua fattibilità.
L’analisi dei documenti e degli atti acquisiti dalle Province hanno permesso di constatare l’impossibilità di portare a termine il progetto.
È stata rilevata “l’inattualità del corridoio preferenziale, individuato tra il 2006 e i primi mesi del 2007, quindi sulla base di criteri e dati che non possono più ritenersi rappresentativi dell’odierna situazione regionale e che devono essere aggiornati in funzione delle esperienze maturate e delle disposizioni vincolistiche di tutela territoriale, ambientale e paesaggistica nel frattempo subentrate”.
Inoltre le norme sulla Valutazione dell’impatto ambientale prevedono una durata massima dei provvedimenti valutativi di cinque anni, proprio in considerazione delle mutazioni continue del contesto di riferimento.
“È stata conclusa nella maniera condivisa una complessa procedura di valutazione che ha riscontrato una forte contrarietà dei territori interessati dal passaggio dell’elettrodotto - afferma l’assessore all’Ambiente, Maura Malaspina - Un progetto che aveva una sua valenza nazionale ma che risulta non più coerente con lo sviluppo delle norme ambientali e con l’evoluzione tecnologica che spinge il Paese verso l’individuazione di nuove forme di approvvigionamento energetico, da affiancare a quelle tradizionali, nel pieno rispetto della salvaguardia della salute dei cittadini”.
L’elettrodotto (in fase progettuale dal 2002) voleva soddisfare l’esigenza di dotare l’Italia dell’energia necessaria per sostenere il suo sviluppo. Rientra nei Piani del gestore della Rete di trasmissione nazionale, approvati con successivi decreti del ministero dello Sviluppo.
Alla sottoscrizione del Protocollo d’intesa per la “Fano – Teramo” non hanno fatto seguito la stipula degli accordi di programma tra gli enti coinvolti e il gestore Terna, registrando invece una forte contrarietà dei Comuni interessati al passaggio dell’infrastruttura.
L’Assemblea legislativa delle Marche (febbraio 2013) aveva impegnato la Giunta a riprendere il confronto con Terna per aggiornare i dati del fabbisogno energetico, sospendendo la procedura per individuare, con il territorio, un nuovo e condiviso tracciato. Nel corso della conferenza dei servizi conclusiva (a cui hanno partecipato rappresentanti delle Province di Pesaro e Urbino, Ancona, Fermo e Terna) è stata evidenziata la necessità di concludere il procedimento con esito negativo.