Il primo è quello di un connotato che ha creato cosi larga platea all'antipolitica: l'arroganza (al latino “ad rogare”, richiedere ed attribuirsi ciò che non spetterebbe. Quindi arrogante è colui che sovverte l'ordine naturale del dare e del ricevere). Come fidarsi di chi per primo non rispetta le regole? E quindi come farsi rappresentare da personaggi di queste fattezze?
Il secondo è quello di aver pensato a prospettive future creando le correnti all'interno del PD delle quali accusa il segretario Matteo Renzi «Il silenzio del segretario Renzi sulla richiesta di rinvio del congresso del Pd marchigiano è agghiacciante. Appoggia uno schema correntizio per garantire la potente AreaDem di Franceschini e Fassino, altro che eliminazione delle correnti!. Se non avremo risposta, giovedì andremo a manifestare davanti alla Direzione nazionale a Roma».
Ma Ceriscioli non quel signore per il quale un altro sindaco, quello di Offida, Valerio Lucciarini che per mesi ha detto di volersi candidare alla segreteria regionale, gli ha lasciato il passo? Sono accordi di corrente? E quale, di renziani contro pseudo renziani? Beh, può starci una sottocorrente.
Quanti altri “grillini” vogliono creare Ceriscioli e altri come lui?
E' per questo, proprio per questo, per il discorso delle regole che ieri sera ad Ascoli Piceno di Francesco Comi è piaciuto l'atteggiamento di servizio (quello … e non vorrei sprecare un nome così moralmente imponente, del quale è stato sempre fedele depositario Enrico Berlinguer). Comi ha creato un'immagine inedita del PD marchigiano, senza steccati, “recinti” come li ha chiamati, che impediscano crescita di nuovi quadri (linguaggio vetero comunista), di una classe politica a servizio della gente. Tema determinante soprattutto in un periodo di crisi estenuante come quella che viviamo da anni.
Comi è intervenuto anche sulla disputa suil modello marchigiano evidenziando come si possa cambiare "bandiera" a distanza di poco tempo.
Non la faccio lunga, ascoltate le riflessioni di Comi in questo file audio integrale