Lo Steering Committe che sotto la Presidenza marchigiana si è allargata a 60 Regioni europee, ha il compito di fare il punto sulla normativa a livello Ue cercando di focalizzare le questioni più attuali nel dibattito sugli Ogm.
La Rete vuole ribadire la libertà di scelta dei governi europei di vietare le coltivazioni geneticamente modificate nei propri territori al fine di tutelare la biodiversità, le produzioni di qualità biologiche, tradizionali e tipiche e l’immagine di in territorio - anche in chiave turistica - in grado di possedere un’ agricoltura sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.
Durante l’incontro verranno anche stabiliti tempi e modalità per il passaggio della presidenza triennale a un'altra Regione. Ricordiamo che oltre la Malaspina prenderanno parte, tra gli altri, Alfonso Pecoraro Scanio , ex ministro all’Agricoltura, Adriano Cardogna, presidente Commissione regionale delle Marche alle Politiche europee, Gianluca Carrabs, amministratore unico dell’Assam e Giannalberto Luzi, presidente Coldiretti Marche.
“Le Marche – ha detto la Malaspina – ribadiscono la loro contrarietà agli Ogm perché in un mondo sempre più globalizzato dove regna la conformità per rimanere competitivi occorre produrre diversità e le eccellenze della nostra agricoltura possono essere da modello.
Riteniamo opportuno poi, che nell’ambito del dibattito europeo sull’impiego delle biotecnologie in agricoltura, l’Efsa (Agenzia per la Sicurezza Alimentare Europea ) si impegni per implementare protocolli di sperimentazione propri prima dell’autorizzazione all’immissione nell’ambiente di nuove varietà GM”.
“Nel 2001 inaugurammo la politica di precauzione in materia di Ogm come ministri dell'agricoltura - ha dichiarato Pecoraro Scanio – ed è paradossale che dopo oltre un decennio dobbiamo ancora lottare per un Europa Ogm Free. Ringrazio le Marche e le altre 60 Regioni impegnate in questa battaglia perché i passi avanti fatti nel biologico, nelle tipicità e nella difesa dell'agricoltura contadina non vadano dispersi”.
Carrabs ha sottolineato che “l’Agenzia regionale è in prima linea sulla lotta agli Ogm e la valorizzazione della biodiversità. Questo appuntamento è la giusta occasione per portare al parlamento europeo la voce delle regioni e della società civile tutta".
Gli Ogm ad oggi disponibili sul mercato sono stati prodotti in laboratorio negli anni ’80 e riguardano principalmente mais in Europa e soia cotone e colza nel resto del mondo.
Quindi l’introduzione nel contesto europeo, ed italiano, non produrrebbe significativi effetti economici, trattandosi di materiale modificato oltre trent’anni fa per resistere agli erbicidi e creerebbe, per di più, un conflitto con il mondo produttivo biologico.