«In questa delicata fase di dibattito interno al Partito Democratico, il partito di Sinistra, Ecologia e Libertà di Ascoli Piceno preferisce non intervenire, lasciare che il PD sciolga i propri nodi, e continuare nel frattempo il lavoro già avviato di organizzazione e attivazione di una rete di “Sinistr[AP]erta” composta da associazioni, esponenti della società civile, mondo del volontariato, dell'ecologia e del lavoro.
In questa difficile fase storica, vissuta drammaticamente dal nostro territorio, con una crisi che sta costringendo all'esodo una parte consistente della nuova generazione, la priorità non è una discussione sui singoli nomi, senza un dibattito sui temi e sui contenuti del cambiamento.
La decisione di Sinistra, Ecologia e Libertà di Ascoli Piceno è quella dunque di continuare a lavorare alle tavole rotonde dei temi e del programma, per una svolta a sinistra della coalizione e della città, per un progetto amministrativo fondato sulla cultura e sulla solidarietà, sui diritti civili e per il lavoro, sulla maggiore assistenza pubblica ai più deboli e sulla riqualificazione ambientale.
È chiaro che anche il nostro partito ha un suo nome forte da offrire al dibattito e da candidare nel caso si opti per svolgere primarie di coalizione.
Il nostro sarà, in caso, un nome di pacificazione e di unità tra le diverse anime del centrosinistra, non di servizio alla piccola guerra tra fazioni che non riguarda e interessa il nostro partito né tanto meno le esigenze reali della città. Ma non è questo il momento né la priorità.
Sinistra, Ecologia e Libertà di Ascoli Piceno è a piena disposizione per parlare di contenuti e di programmai, per discutere di trasformazione democratica e attiva della città, di bilancio partecipativo, di trasparenza amministrativa e della creazione di nuove occasioni di lavoro per le nuove generazioni, a partire dalla funzione-ponte che una giunta di Sinistra deve saper assicurare tra bandi comunali, fondi europei e giovani eccellenze della città.
Meno appalti blindati ai soliti noti e più redistribuzione di lavoro per tutti. Solo così, con uno spirito di solidarietà e di equità, potremo proteggere la nostra città dalla crisi.
Va da sé che siamo disponibili ad una coalizione di centrosinistra che ricalchi il profilo del 2009, una coalizione che leghi l'anima più progressista del PD alle liste civiche e alla Sinistra e non abbia in sé nessun esponente proveniente dal centrodestra.
Nessun “laboratorio marchigiano” dunque, né larghe intese.
Solo una proposta limpida e chiara di cambiamento potrà risvegliare il consenso e anche l'entusiasmo di una cittadinanza troppo spesso tradita».